La Parola che conta: Lunedì della Settimana dopo Pentecoste (28 maggio)

LETTURA
Lettura del libro del Deuteronomio 16, 9-12

In quei giorni. Mosè disse: «Conterai sette settimane. Quando si metterà la falce nella messe, comincerai a contare sette settimane e celebrerai la festa delle Settimane per il Signore, tuo Dio, offrendo secondo la tua generosità e nella misura in cui il Signore, tuo Dio, ti avrà benedetto. Gioirai davanti al Signore, tuo Dio, tu, tuo figlio e tua figlia, il tuo schiavo e la tua schiava, il levita che abiterà le tue città, il forestiero, l’orfano e la vedova che saranno in mezzo a te, nel luogo che il Signore, tuo Dio, avrà scelto per stabilirvi il suo nome. Ricòrdati che sei stato schiavo in Egitto: osserva e metti in pratica queste leggi».

 

SALMO

Sal 80 (81)

® Esultate in Dio, nostra forza.

Esultate in Dio, nostra forza,

acclamate il Dio di Giacobbe!
Intonate il canto e suonate il tamburello,
la cetra melodiosa con l’arpa. ®

Suonate il corno nel novilunio,

nel plenilunio, nostro giorno di festa.
Questo è un decreto per Israele,
un giudizio del Dio di Giacobbe. ®

Una testimonianza data a Giuseppe.

Ascolta, popolo mio:
«Sono io il Signore, tuo Dio,
che ti ha fatto salire dal paese d’Egitto». ®

 

VANGELO
Lettura del Vangelo secondo Luca 21, 1-4

In quel tempo. Il Signore Gesù, alzàti gli occhi, vide i ricchi che gettavano le loro offerte nel tesoro del tempio. Vide anche una vedova povera, che vi gettava due monetine, e disse: «In verità vi dico: questa vedova, così povera, ha gettato più di tutti. Tutti costoro, infatti, hanno gettato come offerta parte del loro superfluo. Ella invece, nella sua miseria, ha gettato tutto quello che aveva per vivere».

 

La festa della Pentecoste ha “lanciato” i credenti nel mondo con uno slancio senza pari: la forza dello Spirito santo anzitutto permette a tutti di dare lode a Dio per tutti i suoi doni, riconoscendo che tutto il bene che ci circonda è davvero ispirato da Lui, mentre invece tutto quello che non va’ è allontanarsi dalla sua Presenza.

Anche l’obolo della vedova, ben più prezioso di chi dona il superfluo, è frutto dello Spirito: infatti il dono del coraggio e della generosità è tipico di chi sa e sente di aver ricevuto qui ed ora già tanto.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *


Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.