La Parola che conta: Lunedì della 4° Settimana dopo l’Epifania (30 gennaio)

Lettura del Vangelo secondo Marco 5, 24b-34

Ora una donna, che aveva perdite di sangue da dodici anni e aveva molto sofferto per opera di molti medici, spendendo tutti i suoi averi senza alcun vantaggio, anzi piuttosto peggiorando, udito parlare di Gesù, venne tra la folla e da dietro toccò il suo mantello. Diceva infatti: «Se riuscirò anche solo a toccare le sue vesti, sarò salvata». E subito le si fermò il flusso di sangue e sentì nel suo corpo che era guarita dal male.

E subito Gesù, essendosi reso conto della forza che era uscita da lui, si voltò alla folla dicendo: «Chi ha toccato le mie vesti?». I suoi discepoli gli dissero: «Tu vedi la folla che si stringe intorno a te e dici: “Chi mi ha toccato?”». Egli guardava attorno, per vedere colei che aveva fatto questo. E la donna, impaurita e tremante, sapendo ciò che le era accaduto, venne, gli si gettò davanti e gli disse tutta la verità. Ed egli le disse: «Figlia, la tua fede ti ha salvata. Va’ in pace e sii guarita dal tuo male».

 

La fede della donna gli permette di accostarsi, seppure con timore, a Gesù e il solo toccare parte del suo mantello fa sì che guarisca dal suo male: questa è la potenza di salvezza che scaturisce dalla fonte di Grazia che è il Figlio di Dio venuto nel mondo!

Ma questo non basta: occorre non solo “toccare di nascosto” questa Grazia, ma anche guardare negli occhi e parlare con il Donatore, instaurare con Lui un rapporto vero di fiducia, dialogo, amicizia.

E’ questo il nostro rapporto con il Maestro? Oppure siamo ancora, come la donna del Vangelo, fermi al lembo del suo mantello?

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