La Parola che conta: Lunedì della 2° settimana dopo l’Epifania (16 gennaio)
Lettura del Vangelo secondo Marco 3, 7-12
In quel tempo. Il Signore Gesù con i suoi discepoli si ritirò presso il mare e lo seguì molta folla dalla Galilea. Dalla Giudea e da Gerusalemme, dall’Idumea e da oltre il Giordano e dalle parti di Tiro e Sidone, una grande folla, sentendo quanto faceva, andò da lui. Allora egli disse ai suoi discepoli di tenergli pronta una barca, a causa della folla, perché non lo schiacciassero. Infatti aveva guarito molti, cosicché quanti avevano qualche male si gettavano su di lui per toccarlo. Gli spiriti impuri, quando lo vedevano, cadevano ai suoi piedi e gridavano: «Tu sei il Figlio di Dio!». Ma egli imponeva loro severamente di non svelare chi egli fosse.
Da un lato Gesù accoglie la folla che lo segue non tanto per la sua predicazione e il suo annuncio, quanto per i segni di guarigione e di liberazione dal male che compie e dispensa a piene mani; dall’altro non rinuncia ad avvertire, ancora non apertamente, che seguirLo significa affrontare un cammino lungo e pieno di ostacoli e prove: non è così semplice, automatico e… spontaneo rimanere fedeli a Lui.
Così anche a noi oggi il Signore Gesù ci dice di portare pazienza, quella pazienza del discepolo che ogni giorno ri-motiva di nuovo la sua scelta di andare dietro a Lui anche senza il clamore dei segni e delle cose straordinarie.
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