La parola che conta: Lunedì della 2° settimana di Avvento
Lettura del Vangelo secondo Matteo 11, 16-24
In quel tempo. Il Signore Gesù diceva alle folle: «A chi posso paragonare questa generazione? È simile a bambini che stanno seduti in piazza e, rivolti ai compagni, gridano: / “Vi abbiamo suonato il flauto e non avete ballato, / abbiamo cantato un lamento e non vi siete battuti il petto!”.
È venuto Giovanni, che non mangia e non beve, e dicono: “È indemoniato”. È venuto il Figlio dell’uomo, che mangia e beve, e dicono: “Ecco, è un mangione e un beone, un amico di pubblicani e di peccatori”. Ma la sapienza è stata riconosciuta giusta per le opere che essa compie».
Allora si mise a rimproverare le città nelle quali era avvenuta la maggior parte dei suoi prodigi, perché non si erano convertite: «Guai a te, Corazìn! Guai a te, Betsàida! Perché, se a Tiro e a Sidone fossero avvenuti i prodigi che ci sono stati in mezzo a voi, già da tempo esse, vestite di sacco e cosparse di cenere, si sarebbero convertite. Ebbene, io vi dico: nel giorno del giudizio, Tiro e Sidone saranno trattate meno duramente di voi. E tu, Cafàrnao, sarai forse innalzata fino al cielo? Fino agli inferi precipiterai! Perché, se a Sòdoma fossero avvenuti i prodigi che ci sono stati in mezzo a te, oggi essa esisterebbe ancora! Ebbene, io vi dico: nel giorno del giudizio, la terra di Sòdoma sarà trattata meno duramente di te!».
Ancora una volta parole dure e decise ci rivolge Gesù: questa volta si scaglia contro la scontentezza dimostrata ogni volta che un’opera del cielo viene compiuta sulla terra e non riconosciuta dall’uomo per insoddisfazione, testardaggine, ricerca di altro che non la volontà del Padre.
La Sapienza di cui si parla è Gesù stesso, dono del Padre, che opera in piena comunione con Lui; e le sue opere parlano chiaro, sono segni inequivocabili di comunione, di accoglienza, di verità.
Davanti alla mia giornata che cosa cerco? Una semplice “soddisfazione” personale, anche psicologica (sto bene, mi piace,..) oppure guardo un po’ più a fondo le cose e cerco con lo sguardo giusto, quello da Figlio di Dio?
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