La Parola che conta: Lunedì 5 agosto 2024 (rito ambrosiano)
Lunedì della settimana della XI Domenica dopo Pentecoste
Memoria facoltativa della Dedicazione della basilica romana di santa Maria Maggiore
LETTURA 2Cr 17, 1-6; 19, 4-11
Lettura del secondo libro delle Cronache
In quei giorni. Al posto di Asa divenne re suo figlio Giòsafat, che si fortificò contro Israele. Egli mise guarnigioni militari in tutte le fortezze di Giuda; nominò governatori per il territorio di Giuda e per le città di Èfraim occupate dal padre Asa. Il Signore fu con Giòsafat, perché egli camminò sulle vie seguite prima da suo padre e non ricercò i Baal, ma piuttosto ricercò il Dio di suo padre e ne seguì i comandi, senza imitare Israele. Il Signore consolidò il regno nelle mani di Giòsafat e tutto Giuda gli portava offerte. Egli ebbe ricchezze e gloria in quantità. Il suo cuore divenne forte nel seguire il Signore; eliminò anche le alture e i pali sacri da Giuda. Giòsafat rimase a Gerusalemme; poi si recò di nuovo fra il suo popolo, da Bersabea alle montagne di Èfraim, riportandolo al Signore, Dio dei loro padri. Egli stabilì giudici nel territorio, in tutte le fortezze di Giuda, città per città. Ai giudici egli raccomandò: «Guardate a quello che fate, perché non giudicate per gli uomini, ma per il Signore, il quale sarà con voi quando pronuncerete la sentenza. Ora il terrore del Signore sia con voi; nell’agire badate che nel Signore, nostro Dio, non c’è nessuna iniquità: egli non ha preferenze personali né accetta doni». Anche a Gerusalemme Giòsafat costituì alcuni leviti, sacerdoti e capifamiglia d’Israele, per il giudizio del Signore e le liti degli abitanti di Gerusalemme. Egli comandò loro: «Voi agirete nel timore del Signore, con fedeltà e con cuore integro. Su ogni causa che vi verrà presentata da parte dei vostri fratelli che abitano nelle loro città – si tratti di omicidio o di una questione che riguarda una legge o un comandamento o statuti o decreti – istruiteli, in modo che non si mettano in condizione di colpa davanti al Signore e il suo sdegno non si riversi su di voi e sui vostri fratelli. Agite così e non diventerete colpevoli. Ecco, Amaria, sommo sacerdote, sarà vostro capo in tutte le cose del Signore, mentre Zebadia, figlio di Ismaele, capo della casa di Giuda, in tutte le cose del re; in qualità di scribi sono a vostra disposizione i leviti. Coraggio, mettetevi al lavoro. E il Signore sia con chi è buono».
SALMO Sal 5
Signore, guidami con giustizia.
Tu hai in odio tutti i malfattori,
tu distruggi chi dice menzogne.
Sanguinari e ingannatori,
il Signore li detesta. R
Io, invece, per il tuo grande amore,
entro nella tua casa;
mi prostro verso il tuo tempio santo
nel tuo timore. R
Guidami, Signore, nella tua giustizia
a causa dei miei nemici;
spiana davanti a me la tua strada.
Gioiscano quanti in te si rifugiano,
esultino senza fine. R
Proteggili, perché in te si allietino
quanti amano il tuo nome,
poiché tu benedici il giusto, Signore,
come scudo lo circondi di benevolenza. R
VANGELO Lc 12, 1-3
✠ Lettura del Vangelo secondo Luca
In quel tempo. Si erano radunate migliaia di persone, al punto che si calpestavano a vicenda, e il Signore Gesù cominciò a dire anzitutto ai suoi discepoli: «Guardatevi bene dal lievito dei farisei, che è l’ipocrisia. Non c’è nulla di nascosto che non sarà svelato, né di segreto che non sarà conosciuto. Quindi ciò che avrete detto nelle tenebre sarà udito in piena luce, e ciò che avrete detto all’orecchio nelle stanze più interne sarà annunciato dalle terrazze».
Il regno di Giosafat è segnato dalla fedeltà al Signore, dalla saggezza e dalla ricerca della giustizia divina senza rincorrere iniquità, successo personale o doni che possano corrompere i giusti pronunciamenti: ogni cosa, dall’amministrazione all’istruzione, dalla giustizia al culto nel regno di Giosafat è improntata alla fedeltà a Dio e alla verità del culto a lui dedicato che poi è fonte di una vita buona, fedele e giusta. In questo il re è più che un esempio.
Gesù continua ad istruire anzitutto i suoi discepoli ma anche le folle che a lui accorrono numerose; e il suo è un insegnamento semplice, comprensibile, fatto di esempio concreti come quello che paragona i farisei agli ipocriti, a coloro cioè che mettono una maschera per coprire ciò che non sono. Il Maestro ricorda che servire e conoscere il Dio della verità è rimanere nella verità anche quando questa costa: è il cammino del discepolo che diventa parte del regno di Dio che è già qui od ora quando si vive cercando la comunione con il Padre attraverso il Figlio e lo Spirito.
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