La Parola che conta: lunedì 27 novembre 2023 (rito ambrosiano)
Lunedì della III settimana di Avvento
EZECHIELE 9, 1-11
Lettura del profeta Ezechiele
In quei giorni. Una voce potente gridò ai miei orecchi: «Avvicinatevi, voi che dovete punire la città, ognuno con lo strumento di sterminio in mano». Ecco sei uomini giungere dalla direzione della porta superiore che guarda a settentrione, ciascuno con lo strumento di sterminio in mano. In mezzo a loro c’era un altro uomo, vestito di lino, con una borsa da scriba al fianco. Appena giunti, si fermarono accanto all’altare di bronzo. La gloria del Dio d’Israele, dal cherubino sul quale si posava, si alzò verso la soglia del tempio e chiamò l’uomo vestito di lino che aveva al fianco la borsa da scriba. Il Signore gli disse: «Passa in mezzo alla città, in mezzo a Gerusalemme, e segna un tau sulla fronte degli uomini che sospirano e piangono per tutti gli abomini che vi si compiono». Agli altri disse, in modo che io sentissi: «Seguitelo attraverso la città e colpite! Il vostro occhio non abbia pietà, non abbiate compassione. Vecchi, giovani, ragazze, bambini e donne, ammazzate fino allo sterminio: non toccate, però, chi abbia il tau in fronte. Cominciate dal mio santuario!». Incominciarono dagli anziani che erano davanti al tempio. Disse loro: «Profanate pure il tempio, riempite di cadaveri i cortili. Uscite!». Quelli uscirono e fecero strage nella città. Mentre essi facevano strage, io ero rimasto solo. Mi gettai con la faccia a terra e gridai: «Ah! Signore Dio, sterminerai quanto è rimasto d’Israele, rovesciando il tuo furore sopra Gerusalemme?». Mi disse: «L’iniquità d’Israele e di Giuda è enorme, la terra è coperta di sangue, la città è piena di violenza. Infatti vanno dicendo: “Il Signore ha abbandonato il paese; il Signore non vede”. Ebbene, neppure il mio occhio avrà pietà e non avrò compassione: farò ricadere sul loro capo la loro condotta». Ed ecco, l’uomo vestito di lino, che aveva la borsa al fianco, venne a rendere conto con queste parole: «Ho fatto come tu mi hai comandato».
SALMO Sal 85 (86)
Tu sei buono, Signore, e perdoni.
Mostrami, Signore, la tua via,perché nella tua verità io cammini;tieni unito il mio cuore,perché tema il tuo nome. R
Signore, Dio misericordioso e pietoso,lento all’ira e ricco di amore e di fedeltà,volgiti a me e abbi pietà:dona al tuo servo la tua forza,salva il figlio della tua serva. R
Dammi un segno di bontà;vedano quelli che mi odiano e si vergognino,perché tu, Signore, mi aiuti e mi consoli. R
PROFETI Ml 3, 13-18
Lettura del profeta Malachia
In quei giorni. Malachia disse: «Duri sono i vostri discorsi contro di me – dice il Signore – e voi andate dicendo: “Che cosa abbiamo detto contro di te?”. Avete affermato: “È inutile servire Dio: che vantaggio abbiamo ricevuto dall’aver osservato i suoi comandamenti o dall’aver camminato in lutto davanti al Signore degli eserciti? Dobbiamo invece proclamare beati i superbi che, pur facendo il male, si moltiplicano e, pur provocando Dio, restano impuniti”. Allora parlarono tra loro i timorati di Dio. Il Signore porse l’orecchio e li ascoltò: un libro di memorie fu scritto davanti a lui per coloro che lo temono e che onorano il suo nome. Essi diverranno – dice il Signore degli eserciti – la mia proprietà particolare nel giorno che io preparo. Avrò cura di loro come il padre ha cura del figlio che lo serve. Voi allora di nuovo vedrete la differenza fra il giusto e il malvagio, fra chi serve Dio e chi non lo serve».
VANGELO Mt 13, 53-58
✠ Lettura del Vangelo secondo Matteo
In quel tempo. Terminate le parabole, il Signore Gesù partì di là. Venuto nella sua patria, insegnava nella loro sinagoga e la gente rimaneva stupita e diceva: «Da dove gli vengono questa sapienza e i prodigi? Non è costui il figlio del falegname? E sua madre, non si chiama Maria? E i suoi fratelli, Giacomo, Giuseppe, Simone e Giuda? E le sue sorelle, non stanno tutte da noi? Da dove gli vengono allora tutte queste cose?». Ed era per loro motivo di scandalo. Ma Gesù disse loro: «Un profeta non è disprezzato se non nella sua patria e in casa sua». E lì, a causa della loro incredulità, non fece molti prodigi.
Il segno del “tau” “sulla fronte degli uomini che sospirano e piangono per tutti gli abomini che vi si compiono” è per la salvezza di fronte allo sterminio che si sta per compiere per ordine del Signore. Sembra un Dio diverso da quello di Gesù quello che non invoca pietà e compassione, in realtà dobbiamo leggere queste pagine nella prospettiva di tutta la storia della salvezza e dei ripetuti appelli alla conversione, alla fede e alla perseveranza che Dio ha fatto anche tramite i suoi profeti e all’ostinato rifiuto di conversione da parte della maggior parte del popolo. Sono pochi quelli che si salvano e sospirano e piangono per tutti gli abomini: a loro è data la salvezza.
Malachia parla dei giusti e dei timorati di Dio per i quali viene scritto un libro di memorie e ai quali verrà riconosciuto il merito di essere stati fedeli e perseveranti e dunque riconosciuti come coloro che sono protetti dal Signore e destinatari della sua paternità.
Come Gesù anche noi se viviamo con fede possiamo scandalizzare qualcuno che pensa di conoscerci e invece… chiediamo al Signore Gesù il dono della perseveranza nella vera fede, quella che ci fa diventare fuoco d’amore, sale della terra, luce del mondo.
Lascia un commento