La Parola che conta: Lunedì 27 maggio 2024 (rito ambrosiano)
Lunedì della settimana della I Domenica dopo Pentecoste
Memoria facoltativa di san Ludovico Pavoni, sacerdote
LETTURA Es 3, 7-12
Lettura del libro dell’Esodo
In quei giorni. Il Signore disse: «Ho osservato la miseria del mio popolo in Egitto e ho udito il suo grido a causa dei suoi sovrintendenti: conosco le sue sofferenze. Sono sceso per liberarlo dal potere dell’Egitto e per farlo salire da questa terra verso una terra bella e spaziosa, verso una terra dove scorrono latte e miele, verso il luogo dove si trovano il Cananeo, l’Ittita, l’Amorreo, il Perizzita, l’Eveo, il Gebuseo. Ecco, il grido degli Israeliti è arrivato fino a me e io stesso ho visto come gli Egiziani li opprimono. Perciò va’! Io ti mando dal faraone. Fa’ uscire dall’Egitto il mio popolo, gli Israeliti!». Mosè disse a Dio: «Chi sono io per andare dal faraone e far uscire gli Israeliti dall’Egitto?». Rispose: «Io sarò con te. Questo sarà per te il segno che io ti ho mandato: quando tu avrai fatto uscire il popolo dall’Egitto, servirete Dio su questo monte».
SALMO Sal 102 (103)
Benedetto il Signore, salvezza del suo popolo.
Benedici il Signore, anima mia,
quanto è in me benedica il suo santo nome.
Benedici il Signore, anima mia,
non dimenticare tutti i suoi benefici. R
Egli perdona tutte le tue colpe,
guarisce tutte le tue infermità,
salva dalla fossa la tua vita,
ti circonda di bontà e misericordia. R
Il Signore compie cose giuste,
difende i diritti di tutti gli oppressi.
Ha fatto conoscere a Mosè le sue vie,
le sue opere ai figli d’Israele. R
VANGELO Lc 4, 14-16. 22-24
✠ Lettura del Vangelo secondo Luca
In quel tempo. Il Signore Gesù ritornò in Galilea con la potenza dello Spirito e la sua fama si diffuse in tutta la regione. Insegnava nelle loro sinagoghe e gli rendevano lode. Venne a Nàzaret, dove era cresciuto, e secondo il suo solito, di sabato, entrò nella sinagoga e si alzò a leggere. Tutti gli davano testimonianza ed erano meravigliati delle parole di grazia che uscivano dalla sua bocca e dicevano: «Non è costui il figlio di Giuseppe?». Ma egli rispose loro: «Certamente voi mi citerete questo proverbio: “Medico, cura te stesso. Quanto abbiamo udito che accadde a Cafàrnao, fallo anche qui, nella tua patria!”». Poi aggiunse: «In verità io vi dico: nessun profeta è bene accetto nella sua patria».
Il Signore Dio non è indifferente al destino del suo popolo: Egli ha ascoltato il suo grido e dunque manda Mosè perché a suo nome possa condurlo fuori dall’Egitto verso la libertà e la terra promessa. L’opposizione di Mosè è comprensibile ma il Signore risponde donandogli un segno “a posteriori” (servire il Signore sul monte Sinai) e promettendogli di non abbandonarlo.
Gesù ha ormai iniziato la sua missione accompagnata da parole ed opere e sostenuta dalla potenza dello Spirito santo: suscita intorno a sé curiosità, fama e interesse a partire dalle sinagoghe, luogo normale dove il popolo d’Israele si ritrova per lodare Dio e discutere dei suoi comandamenti leggendo le Scritture, cosa che lo stesso Gesù compie con l’ammirazione il riconoscimento di tutti. Ma c’è un problema: quelli del suo paese pensano di conoscerlo già e di sapere chi sia e così sbarrano la porta alla novità che egli è venuto a portare, quella nuova et eterna Alleanza che si manifesta in Lui, nella sua vita e nella sua missione.
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