La Parola che conta: Lunedì 19 novembre 2012

Geremia

Lettura del profeta Geremia 1, 4-10

In quei giorni. Mi fu rivolta questa parola del Signore: / «Prima di formarti nel grembo materno, ti ho conosciuto, / prima che tu uscissi alla luce, ti ho consacrato; / ti ho stabilito profeta delle nazioni». / Risposi: «Ahimè, Signore Dio! / Ecco, io non so parlare, perché sono giovane». / Ma il Signore mi disse: «Non dire: “Sono giovane”. / Tu andrai da tutti coloro a cui ti manderò / e dirai tutto quello che io ti ordinerò. / Non aver paura di fronte a loro, / perché io sono con te per proteggerti». / Oracolo del Signore. Il Signore stese la mano / e mi toccò la bocca, / e il Signore mi disse: / «Ecco, io metto le mie parole sulla tua bocca. / Vedi, oggi ti do autorità / sopra le nazioni e sopra i regni / per sradicare e demolire, / per distruggere e abbattere, / per edificare e piantare».

 

Salmo

Sal 73 (74)

®  Il profeta annuncia la salvezza del Signore.

O Dio, perché ci respingi per sempre,

fumante di collera contro il gregge del tuo pascolo?

Ricòrdati della comunità

che ti sei acquistata nei tempi antichi. ®

Hai riscattato la tribù che è tua proprietà,

il monte Sion, dove hai preso dimora.

Volgi i tuoi passi a queste rovine eterne:

il nemico ha devastato tutto nel santuario. ®

Hanno dato alle fiamme il tuo santuario,

hanno profanato e demolito la dimora del tuo nome;

pensavano: «Distruggiamoli tutti».

Hanno incendiato nel paese tutte le dimore di Dio. ®

Fino a quando, o Dio, insulterà l’avversario?

Il nemico disprezzerà per sempre il tuo nome?

Perché ritiri la tua mano e trattieni in seno la tua destra?

Eppure Dio è nostro re dai tempi antichi,

ha operato la salvezza nella nostra terra. ®

 

Profeti

Lettura del profeta Abacuc 1, 1; 2, 1-4

Oracolo ricevuto in visione dal profeta Abacuc. / Mi metterò di sentinella, / in piedi sulla fortezza, / a spiare, per vedere che cosa mi dirà, / che cosa risponderà ai miei lamenti. / Il Signore rispose e mi disse: / «Scrivi la visione / e incidila bene sulle tavolette, / perché la si legga speditamente. / È una visione che attesta un termine, / parla di una scadenza e non mentisce; / se indugia, attendila, / perché certo verrà e non tarderà. / Ecco, soccombe colui che non ha l’animo retto, / mentre il giusto vivrà per la sua fede».

 

Vangelo

Lettura del Vangelo secondo Matteo 4, 18-25

In quel tempo. Mentre il Signore Gesù camminava lungo il mare di Galilea, vide due fratelli, Simone, chiamato Pietro, e Andrea suo fratello, che gettavano le reti in mare; erano infatti pescatori. E disse loro: «Venite dietro a me, vi farò pescatori di uomini». Ed essi subito lasciarono le reti e lo seguirono. Andando oltre, vide altri due fratelli, Giacomo, figlio di Zebedeo, e Giovanni suo fratello, che nella barca, insieme a Zebedeo loro padre, riparavano le loro reti, e li chiamò. Ed essi subito lasciarono la barca e il loro padre e lo seguirono. Gesù percorreva tutta la Galilea, insegnando nelle loro sinagoghe, annunciando il vangelo del Regno e guarendo ogni sorta di malattie e di infermità nel popolo. La sua fama si diffuse per tutta la Siria e conducevano a lui tutti i malati, tormentati da varie malattie e dolori, indemoniati, epilettici e paralitici; ed egli li guarì. Grandi folle cominciarono a seguirlo dalla Galilea, dalla Decàpoli, da Gerusalemme, dalla Giudea e da oltre il Giordano.

 

Essere chiamati fin dall’origine ad una missione divina: ecco la radice del nsotro battesimo e il carattere profetico che ci dona. Come Geremia, anche noi siamo conosciuti dal Padre prima di venire al mondo, anche noi come Geremia manifestiamo la nostra perlessità di fronte ad una missione così impegnativa nel mondo; ma come lui, anche noi riceviamo le Parole giuste da dire e il coraggio per iniziare ad annunciare.

E l’atteggiamento giusto è quello di Abacuc: diventare sentinelle che rimangono in attesa e avvertono tutti gli altri. Il nuovo che arriva, la novità che ci viene incontro chiede a tutti noi di rimanere saldi nella fede e prenti a ricevere Colui che viene.

E Colui che viene ci incontra e ci chiama, personalmente, a seguirlo: diventiamo suoi familiari, condividiamo con Lui la missione e la grandezza delle parole, dei gesti e della forza che gli è propria.

Non dobbiamo avere paura: Egli è Colui che ci chiama e ci da parole nuove, ci rende sentinelle fedeli e ci aggrega alla sua stessa vita!

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