La Parola che conta: Lunedì 16 settembre 2024 (rito ambrosiano)

Lunedì della settimana della III Domenica dopo il martirio di san Giovanni il Precursore

Memoria dei santi Cornelio, papa e Cipriano, vescovo, martiri

LETTURA 1Pt 5, 1-14
Lettura della prima lettera di san Pietro apostolo

Carissimi, esorto gli anziani che sono tra voi, quale anziano come loro, testimone delle sofferenze di Cristo e partecipe della gloria che deve manifestarsi: pascete il gregge di Dio che vi è affidato, sorvegliandolo non perché costretti ma volentieri, come piace a Dio, non per vergognoso interesse, ma con animo generoso, non come padroni delle persone a voi affidate, ma facendovi modelli del gregge. E quando apparirà il Pastore supremo, riceverete la corona della gloria che non appassisce. Anche voi, giovani, siate sottomessi agli anziani. Rivestitevi tutti di umiltà gli uni verso gli altri, perché Dio resiste ai superbi, ma dà grazia agli umili. Umiliatevi dunque sotto la potente mano di Dio, affinché vi esalti al tempo opportuno, riversando su di lui ogni vostra preoccupazione, perché egli ha cura di voi. Siate sobri, vegliate. Il vostro nemico, il diavolo, come leone ruggente va in giro cercando chi divorare. Resistetegli saldi nella fede, sapendo che le medesime sofferenze sono imposte ai vostri fratelli sparsi per il mondo. E il Dio di ogni grazia, il quale vi ha chiamati alla sua gloria eterna in Cristo Gesù, egli stesso, dopo che avrete un poco sofferto, vi ristabilirà, vi confermerà, vi rafforzerà, vi darà solide fondamenta. A lui la potenza nei secoli. Amen! Vi ho scritto brevemente per mezzo di Silvano, che io ritengo fratello fedele, per esortarvi e attestarvi che questa è la vera grazia di Dio. In essa state saldi! Vi saluta la comunità che vive in Babilonia e anche Marco, figlio mio. Salutatevi l’un l’altro con un bacio d’amore fraterno. Pace a voi tutti che siete in Cristo!

SALMO Sal 32 (33)

Dell’amore del Signore è piena la terra.

Esultate, o giusti, nel Signore;
per gli uomini retti è bella la lode.
Perché retta è la parola del Signore
e fedele ogni sua opera.
Egli ama la giustizia e il diritto;
dell’amore del Signore è piena la terra. R

Beata la nazione che ha il Signore come Dio,
il popolo che egli ha scelto come sua eredità.
Il Signore guarda dal cielo:
egli vede tutti gli uomini;
lui, che di ognuno ha plasmato il cuore
e ne comprende tutte le opere. R

L’anima nostra attende il Signore:
egli è nostro aiuto e nostro scudo.
È in lui che gioisce il nostro cuore,
nel suo santo nome noi confidiamo.
Su di noi sia il tuo amore, Signore,
come da te noi speriamo. R

VANGELO Lc 17, 26-33
✠ Lettura del Vangelo secondo Luca
In quel tempo. Il Signore Gesù disse: «Come avvenne nei giorni di Noè, così sarà nei giorni del Figlio dell’uomo: mangiavano, bevevano, prendevano moglie, prendevano marito, fino al giorno in cui Noè entrò nell’arca e venne il diluvio e li fece morire tutti. Come avvenne anche nei giorni di Lot: mangiavano, bevevano, compravano, vendevano, piantavano, costruivano; ma, nel giorno in cui Lot uscì da Sòdoma, piovve fuoco e zolfo dal cielo e li fece morire tutti. Così accadrà nel giorno in cui il Figlio dell’uomo si manifesterà. In quel giorno, chi si troverà sulla terrazza e avrà lasciato le sue cose in casa, non scenda a prenderle; così, chi si troverà nel campo, non torni indietro. Ricordatevi della moglie di Lot. Chi cercherà di salvare la propria vita, la perderà; ma chi la perderà, la manterrà viva».

“egli ha cura di voi”: si può riassumere in questa semplice espressione la parte finale della lettera di Pietro ai fedeli nella quale raccomanda alcuni atteggiamenti spirituali ad anziani, giovani e a tutti i credenti in Cristo. L’Apostolo non nasconde che ci potranno essere difficoltà legate anche all’opera del Nemico che si aggira cercando chi tentare e condannare ad una morte eterna: di fronte a tutto questo la certezza della paternità e della protezione divina non deve venire meno.

La vigilanza è l’atteggiamento che costantemente i discepoli devono coltivare per poter essere pronti a riconoscere la venuta e il ritorno del Figlio dell’uomo: così Gesù ammonisce la sua generazione, e indirettamente anche la nostra, sulla possibilità di riconoscerLo a differenza di quanto avvenne ai tempi di Noè e nei giorni di Lot nei quali nessuno si accorse di ciò che stava per accadere e nessuno badò agli eventi se no coloro che erano attenti alla voce di Dio. La chiusura del brano evangelico ammonisce, con le parole di Gesù, a salvare la propria vita perdendola, cioè facendone dono a Lui stesso e al prossimo.

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