La Parola che conta: Lunedì 15 luglio 2024 (rito ambrosiano)

Lunedì della settimana della VIII Domenica dopo Pentecoste

Memoria di san Bonaventura, vescovo e dottore della Chiesa

LETTURA 1Sam 1, 1-11
Lettura del primo libro di Samuele

In quei giorni. C’era un uomo di Ramatàim, un Sufita delle montagne di Èfraim, chiamato Elkanà, figlio di Ierocàm, figlio di Eliu, figlio di Tocu, figlio di Suf, l’Efraimita. Aveva due mogli, l’una chiamata Anna, l’altra Peninnà. Peninnà aveva figli, mentre Anna non ne aveva. Quest’uomo saliva ogni anno dalla sua città per prostrarsi e sacrificare al Signore degli eserciti a Silo, dove erano i due figli di Eli, Ofni e Fineès, sacerdoti del Signore. Venne il giorno in cui Elkanà offrì il sacrificio. Ora egli soleva dare alla moglie Peninnà e a tutti i figli e le figlie di lei le loro parti. Ad Anna invece dava una parte speciale, poiché egli amava Anna, sebbene il Signore ne avesse reso sterile il grembo. La sua rivale per giunta l’affliggeva con durezza a causa della sua umiliazione, perché il Signore aveva reso sterile il suo grembo. Così avveniva ogni anno: mentre saliva alla casa del Signore, quella la mortificava; allora Anna si metteva a piangere e non voleva mangiare. Elkanà, suo marito, le diceva: «Anna, perché piangi? Perché non mangi? Perché è triste il tuo cuore? Non sono forse io per te meglio di dieci figli?». Anna si alzò, dopo aver mangiato e bevuto a Silo; in quel momento il sacerdote Eli stava seduto sul suo seggio davanti a uno stipite del tempio del Signore. Ella aveva l’animo amareggiato e si mise a pregare il Signore, piangendo dirottamente. Poi fece questo voto: «Signore degli eserciti, se vorrai considerare la miseria della tua schiava e ricordarti di me, se non dimenticherai la tua schiava e darai alla tua schiava un figlio maschio, io lo offrirò al Signore per tutti i giorni della sua vita e il rasoio non passerà sul suo capo».

SALMO Sal 115 (116)

Accogli, Signore, il sacrificio della nostra lode.

Che cosa renderò al Signore
per tutti i benefici che mi ha fatto?
Alzerò il calice della salvezza
e invocherò il nome del Signore. R

Ti prego, Signore, perché sono tuo servo;
io sono tuo servo, figlio della tua schiava:
tu hai spezzato le mie catene.
A te offrirò un sacrificio di ringraziamento
e invocherò il nome del Signore. R

Adempirò i miei voti al Signore
davanti a tutto il suo popolo,
negli atri della casa del Signore,
in mezzo a te, Gerusalemme. R

VANGELO Lc 10, 8-12
✠ Lettura del Vangelo secondo Luca
In quel tempo. Il Signore Gesù disse ai settantadue discepoli: «Quando entrerete in una città e vi accoglieranno, mangiate quello che vi sarà offerto, guarite i malati che vi si trovano, e dite loro: “È vicino a voi il regno di Dio”. Ma quando entrerete in una città e non vi accoglieranno, uscite sulle sue piazze e dite: “Anche la polvere della vostra città, che si è attaccata ai nostri piedi, noi la scuotiamo contro di voi; sappiate però che il regno di Dio è vicino”. Io vi dico che, in quel giorno, Sòdoma sarà trattata meno duramente di quella città».

L’inizio della narrazione del Primo Libro di Samuele ci ricorda l’origine della sua nascita come voto espresso dalla madre Anna per supplicare il Signore di togliere la sua “vergogna” davanti agli uomini (la sua sterilità): così Anna, inconsolabile pur avendo un marito che la ama “più di dieci figli”, formula questa richiesta a Dio promettendo di fargli dono di quando Egli nella sua magnanimità vorrà concederle. La fede di questa donna è grande e ci è di esempio.

La missione affidata ai discepoli prima della Pasqua del Maestro ha alcune caratteristiche, una delle quali è espressa dalle stesse parole di Gesù: è l’annuncio decisivo della vicinanza del regno di Dio a quanti li accolgono e condividono con loro la vita quotidiana, il cibo e operano la guarigione dei malati; ma a quanti non sono accoglienti occorre ricordare con la medesima decisione che anche per loro il regno di Dio è vicino e che perdere questa possibilità di riconoscerlo può essere l’unica occasione data per cambiare vita e aprire gli occhi e riconoscere la venuta del Signore.

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