La Parola che conta: Giovedì della 2° settimana di Avvento
Lettura del Vangelo secondo Matteo12, 33-37
In quel tempo. Il Signore Gesù diceva ai farisei: «Prendete un albero buono, anche il suo frutto sarà buono. Prendete un albero cattivo, anche il suo frutto sarà cattivo: dal frutto infatti si conosce l’albero. Razza di vipere, come potete dire cose buone, voi che siete cattivi? La bocca infatti esprime ciò che dal cuore sovrabbonda. L’uomo buono dal suo buon tesoro trae fuori cose buone, mentre l’uomo cattivo dal suo cattivo tesoro trae fuori cose cattive. Ma io vi dico: di ogni parola vana che gli uomini diranno, dovranno rendere conto nel giorno del giudizio; infatti in base alle tue parole sarai giustificato e in base alle tue parole sarai condannato».
Frutti buoni e frutti cattivi, parole buone e parole cattive: tutto viene dalla sovrabbondanza del cuore ed è giusto quindi prendersi cura del cuore, il centro della persona secondo la tradizione biblica.
Prendersi cura del cuore: significa vigilare su di esso, scrutare e riconoscere quali e quanti sentimenti si muovono e avere il coraggio di chiamarli per nome; così potremo riconoscere il Male annidato alla porta che aspetta un piccolo spiraglio perché possa passare e creare scompiglio.
Anche perché Gesù parla chiaramente: saremo giudicati anche in base alle nostre parole: allora possiamo fare nostra l’indicazione del salmo che dice di porre un freno alla bocca e di mettere un sigillo sul cuore per essere sicuri di stare costantemente sotto la Grazia di Dio.
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