La Parola che conta: Giovedì della 1° settimana dopo l’Epifania (12 gennaio)

Lettura del libro del Siracide 44, 1. 15-18
Facciamo ora l’elogio di uomini illustri, / dei padri nostri nelle loro generazioni. / I popoli parlano della loro sapienza, / l’assemblea ne proclama la lode. / Enoc piacque al Signore e fu rapito, / esempio di conversione per tutte le generazioni. / Noè fu trovato perfetto e giusto, / al tempo dell’ira fu segno di riconciliazione; / per mezzo suo un resto sopravvisse sulla terra, / quando ci fu il diluvio. / Alleanze eterne furono stabilite con lui, / perché con il diluvio non fosse distrutto ogni vivente.
VANGELO 

Lettura del Vangelo secondo Marco 1, 35-45

In quel tempo. Al mattino presto il Signore Gesù si alzò quando ancora era buio e, uscito, si ritirò in un luogo deserto, e là pregava. Ma Simone e quelli che erano con lui si misero sulle sue tracce. Lo trovarono e gli dissero: «Tutti ti cercano!». Egli disse loro: «Andiamocene altrove, nei villaggi vicini, perché io predichi anche là; per questo infatti sono venuto!». E andò per tutta la Galilea, predicando nelle loro sinagoghe e scacciando i demòni.
Venne da lui un lebbroso, che lo supplicava in ginocchio e gli diceva: «Se vuoi, puoi purificarmi!». Ne ebbe compassione, tese la mano, lo toccò e gli disse: «Lo voglio, sii purificato!». E subito la lebbra scomparve da lui ed egli fu purificato. E, ammonendolo severamente, lo cacciò via subito e gli disse: «Guarda di non dire niente a nessuno; va’, invece, a mostrarti al sacerdote e offri per la tua purificazione quello che Mosè ha prescritto, come testimonianza per loro». Ma quello si allontanò e si mise a proclamare e a divulgare il fatto, tanto che Gesù non poteva più entrare pubblicamente in una città, ma rimaneva fuori, in luoghi deserti; e venivano a lui da ogni parte.

 

Dopo la contemplazione delle meraviglie della natura e del suo autore, ecco ce la mano del libro sapienziale si appresta a scrivere l’elogio degli uomini illustri, secondo i canoni anticotestamentari e biblici: uomini di grande, fede, trovati giusti, segli di speranza e di riconciliazione per tutti; è questo che rende illustre l’uomo nel mon, quando cioè ha un corretto rapporto con Dio e diventa quindi segno di comunione.

Anche Gesù è un uomo illustre, anzi è l’uomo illustre per eccellenza: lo vediamo dall’importanza che dona a coltivare un rapporto con il Padre fatto ri confidenza e preghiera, dalla sua volontà missionaria di incontrare tutti, dalla preoccupazione di guarire l’uomo e liberarlo dal male, suscitando in esso il desiderio di bene; ma Gesù è attento all’ambiente e alla tradizione dove vive, non trascurando di indicare anzitutto nel tempio e nei riti antichi la via maestra per trasfigurare l’esperienza dei credenti ed “elevarla” al riconoscere questo Maestro come il Messia, il Figlio di Dio.

Ma per questo ci vuole tempo, pazienza e il superamento di diverse “prove nella fede”: lo sa bene Gesù stesso che non vuole un’entusiasmo istantaneo e senza futuro davanti alle sue opere, ma una decisione seria di sequela della sua Persona.

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