La Parola che conta: Giovedì 29 dicembre 2022 (rito ambrosiano)
V giorno dell’Ottava di Natale
San Tommaso Becket, martire
LETTURA Mi 4, 1-4
Lettura del profeta Michea
In quei giorni. Il Signore parlò a Michea dicendo: «Alla fine dei giorni il monte del tempio del Signore sarà saldo sulla cima dei monti e si innalzerà sopra i colli, e ad esso affluiranno i popoli. Verranno molte genti e diranno: “Venite, saliamo sul monte del Signore e al tempio del Dio di Giacobbe, perché ci insegni le sue vie e possiamo camminare per i suoi sentieri”. Poiché da Sion uscirà la legge e da Gerusalemme la parola del Signore. Egli sarà giudice fra molti popoli e arbitro fra genti potenti, fino alle più lontane. Spezzeranno le loro spade e ne faranno aratri, delle loro lance faranno falci; una nazione non alzerà più la spada contro un’altra nazione, non impareranno più l’arte della guerra. Sederanno ognuno tranquillo sotto la vite e sotto il fico e più nessuno li spaventerà, perché la bocca del Signore degli eserciti ha parlato!».
SALMO Sal 95 (96)
Gloria nei cieli e gioia sulla terra.
Cantate al Signore un canto nuovo,
cantate al Signore, uomini di tutta la terra.
Cantate al Signore, benedite il suo nome. R
Annunciate di giorno in giorno la sua salvezza.
In mezzo alle genti narrate la sua gloria,
a tutti i popoli dite le sue meraviglie. R
Il Signore ha fatto i cieli.
Maestà e onore sono davanti a lui,
forza e splendore nel suo santuario. R
EPISTOLA 1Cor 1, 1-10
Prima lettera di san Paolo apostolo ai Corinzi
Paolo, chiamato a essere apostolo di Cristo Gesù per volontà di Dio, e il fratello Sòstene, alla Chiesa di Dio che è a Corinto, a coloro che sono stati santificati in Cristo Gesù, santi per chiamata, insieme a tutti quelli che in ogni luogo invocano il nome del Signore nostro Gesù Cristo, Signore nostro e loro: grazia a voi e pace da Dio Padre nostro e dal Signore Gesù Cristo! Rendo grazie continuamente al mio Dio per voi, a motivo della grazia di Dio che vi è stata data in Cristo Gesù, perché in lui siete stati arricchiti di tutti i doni, quelli della parola e quelli della conoscenza. La testimonianza di Cristo si è stabilita tra voi così saldamente che non manca più alcun carisma a voi, che aspettate la manifestazione del Signore nostro Gesù Cristo. Egli vi renderà saldi sino alla fine, irreprensibili nel giorno del Signore nostro Gesù Cristo. Degno di fede è Dio, dal quale siete stati chiamati alla comunione con il Figlio suo Gesù Cristo, Signore nostro! Vi esorto pertanto, fratelli, per il nome del Signore nostro Gesù Cristo, a essere tutti unanimi nel parlare, perché non vi siano divisioni tra voi, ma siate in perfetta unione di pensiero e di sentire.
VANGELO Mt 2, 19-23
✠ Lettura del Vangelo secondo Matteo
In quel tempo. Morto Erode, ecco, un angelo del Signore apparve in sogno a Giuseppe in Egitto e gli disse: «Àlzati, prendi con te il bambino e sua madre e va’ nella terra d’Israele; sono morti infatti quelli che cercavano di uccidere il bambino». Egli si alzò, prese il bambino e sua madre ed entrò nella terra d’Israele. Ma, quando venne a sapere che nella Giudea regnava Archelao al posto di suo padre Erode, ebbe paura di andarvi. Avvertito poi in sogno, si ritirò nella regione della Galilea e andò ad abitare in una città chiamata Nàzaret, perché si compisse ciò che era stato detto per mezzo dei profeti: «Sarà chiamato Nazareno».
La profezia del profeta Michea annuncia i tempi messianici come tempo di pace, di raduno a Gerusalemme, di legge che scende dal monte Sion: sono i tempi promettenti dell’Inviato di Dio che troverà il suo compimento nell’avvento di quel Salvatore, Cristo Signore annunciato nella notte dagli angeli ai pastori.
L’incipit della prima lettera ai Corinzi parla di testimonianza e di conoscenza: testimonianza di Cristo e conoscenza dei suoi insegnamenti, basi sulle quali ogni comunità cristiana è bel fondata e radicata per poter vivere nella verità della fede, nella comunione e nella pratica della carità. Paolo fa anche menzione ai carismi, doni particolari dello Spirito per la vita della comunità e la testimonianza.
Il prendersi cura di Giuseppe nei confronti di Maria e Gesù è l’espressione concreta del Bene del Padre Celeste che non lascia mai soli i suoi figli e che dall’alto veglia su ciascuno di loro. In particolare la vita del figlio unigenito è emblematica per ciascuno di noi: solamente la fiducia piena in Lui può garantire un futuro.
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