La Parola che conta: Giovedì 24 ottobre 2024 (rito ambrosiano)

Giovedì della settimana dopo la Dedicazione

Memoria facoltativa di san Luigi Guanella, sacerdote

LETTURA Ap 1, 10; 2, 18-29
Lettura del libro dell’Apocalisse di san Giovanni apostolo

Nel giorno del Signore udii una voce potente che diceva: «All’angelo della Chiesa che è a Tiàtira scrivi: “Così parla il Figlio di Dio, Colui che ha gli occhi fiammeggianti come fuoco e i piedi simili a bronzo splendente. Conosco le tue opere, la carità, la fede, il servizio e la costanza e so che le tue ultime opere sono migliori delle prime. Ma ho da rimproverarti che lasci fare a Gezabele, la donna che si dichiara profetessa e seduce i miei servi, insegnando a darsi alla prostituzione e a mangiare carni immolate agli idoli. Io le ho dato tempo per convertirsi, ma lei non vuole convertirsi dalla sua prostituzione. Ebbene, io getterò lei in un letto di dolore e coloro che commettono adulterio con lei in una grande tribolazione, se non si convertiranno dalle opere che ha loro insegnato. Colpirò a morte i suoi figli e tutte le Chiese sapranno che io sono Colui che scruta gli affetti e i pensieri degli uomini, e darò a ciascuno di voi secondo le sue opere. A quegli altri poi di Tiàtira che non seguono questa dottrina e che non hanno conosciuto le profondità di Satana – come le chiamano –, a voi io dico: non vi imporrò un altro peso, ma quello che possedete tenetelo saldo fino a quando verrò. Al vincitore che custodisce sino alla fine le mie opere darò autorità sopra le nazioni: le governerà con scettro di ferro, come vasi di argilla si frantumeranno, con la stessa autorità che ho ricevuto dal Padre mio; e a lui darò la stella del mattino. Chi ha orecchi, ascolti ciò che lo Spirito dice alle Chiese”».

SALMO Sal 16 (17)

Sulle tue vie, Signore, tieni saldi i miei passi.

Io t’invoco poiché tu mi rispondi, o Dio;
tendi a me l’orecchio, ascolta le mie parole,
mostrami i prodigi della tua misericordia,
tu che salvi dai nemici chi si affida alla tua destra. R

Custodiscimi come pupilla degli occhi,
all’ombra delle tue ali nascondimi,
di fronte ai malvagi che mi opprimono,
ai nemici mortali che mi accerchiano. R

Il loro animo è insensibile,
le loro bocche parlano con arroganza.
Tieni saldi i miei passi sulle tue vie
e i miei piedi non vacilleranno. R

VANGELO Lc 10, 1b-12
✠ Lettura del Vangelo secondo Luca
In quel tempo. Il Signore Gesù designò altri settantadue e li inviò a due a due davanti a sé in ogni città e luogo dove stava per recarsi. Diceva loro: «La messe è abbondante, ma sono pochi gli operai! Pregate dunque il signore della messe, perché mandi operai nella sua messe! Andate: ecco, vi mando come agnelli in mezzo a lupi; non portate borsa, né sacca, né sandali e non fermatevi a salutare nessuno lungo la strada. In qualunque casa entriate, prima dite: “Pace a questa casa!”. Se vi sarà un figlio della pace, la vostra pace scenderà su di lui, altrimenti ritornerà su di voi. Restate in quella casa, mangiando e bevendo di quello che hanno, perché chi lavora ha diritto alla sua ricompensa. Non passate da una casa all’altra. Quando entrerete in una città e vi accoglieranno, mangiate quello che vi sarà offerto, guarite i malati che vi si trovano, e dite loro: “È vicino a voi il regno di Dio”. Ma quando entrerete in una città e non vi accoglieranno, uscite sulle sue piazze e dite: “Anche la polvere della vostra città, che si è attaccata ai nostri piedi, noi la scuotiamo contro di voi; sappiate però che il regno di Dio è vicino”. Io vi dico che, in quel giorno, Sòdoma sarà trattata meno duramente di quella città».

Continuano i messaggi inviati dal Figlio dell’uomo attraverso le visioni concesse a Giovanni per le Chiese dell’epoca apostolica: oggi ascoltiamo quello destinato a Tiàtira. E’ un’analisi puntuale e precisa quella di Gesù che scruta gli affetti e i pensieri dei cuori: riconosce le buone opere della comunità, chiede di essere perseveranti e di prendere le distanza da quanti, come Gezabele e i suoi, non si convertono dalla loro perversa dottrina e azione: il Signore dà il tempo e le occasioni a tutti di ravvedersi, a patto di accogliere questi appelli e agire per il bene e per il cambiamento.

La missione dei Dodici prima della Pasqua è caratterizzata dalla comunione di vita (inviati a due a due), dalla preghiera incessante perché altri si aggiungano alla missione, dalla pericolosità della missione stessa (agnelli in mezzo ai lupi), dalla sobrietà dell’andare, dall’essere portatori di pace a quanti accolgono questo dono, dal portare segni di guarigione e dall’annuncio del regno di Dio che è vicino (l’arrivo imminente di Gesù Messia). Le “regole d’ingaggio” non sono cambiate: anche oggi ciascuno di noi è invitato a seguire questo stile e le parole del Maestro sentendosi personalmente e comunitariamente responsabile dell’annuncio e della testimonianza cristiana.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *


Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.