La Parola che conta: Giovedì 29 dicembre 2011 (5° giorno dell’Ottava del Natale)
Lettura del Vangelo secondo Matteo 2, 19-23
In quel tempo. Morto Erode, ecco, un angelo del Signore apparve in sogno a Giuseppe in Egitto e gli disse: «Àlzati, prendi con te il bambino e sua madre e va’ nella terra d’Israele; sono morti infatti quelli che cercavano di uccidere il bambino». Egli si alzò, prese il bambino e sua madre ed entrò nella terra d’Israele. Ma, quando venne a sapere che nella Giudea regnava Archelao al posto di suo padre Erode, ebbe paura di andarvi. Avvertito poi in sogno, si ritirò nella regione della Galilea e andò ad abitare in una città chiamata Nàzaret, perché si compisse ciò che era stato detto per mezzo dei profeti: «Sarà chiamato Nazareno».
Hanno un gran fare in questo periodo gli Angeli: tra Zaccaria, Maria, Giuseppe, i Pastori… continuano ad inviare messaggi celesti importantissimi per la vita delle persone indicate e per la vita del mondo intero.
Ci vuole tempo perché le condizioni di vita del Figlio di Dio su questa terra tornino tranquille e inizi così la sua esistenza “ordinaria” e straordinaria allo stesso tempo: in quel di Nazareth inizia per Gesù la vita quasi uguale alla nostra, ordinaria e quotidiana, quella ordinarietà e quotidianità che a noi a volte da’ quasi fastidio ma che nasconde la possibilità di trovare soddisfatti i nostir desideri più nascosti di felicità.
Lascia un commento