La Parola che conta: Giovedì 14 marzo 2024 (rito ambrosiano)
Giovedì della IV settimana di Quaresima
GENESI 35, 9-20. 22b-26
Lettura del libro della Genesi
In quei giorni. Dio apparve un’altra volta a Giacobbe durante il ritorno da Paddan-Aram e lo benedisse. Dio gli disse: «Il tuo nome è Giacobbe. Ma non ti chiamerai più Giacobbe: Israele sarà il tuo nome». Così lo si chiamò Israele. Dio gli disse: «Io sono Dio l’Onnipotente. Sii fecondo e diventa numeroso; deriveranno da te una nazione e un insieme di nazioni, e re usciranno dai tuoi fianchi. Darò a te la terra che ho concesso ad Abramo e a Isacco e, dopo di te, la darò alla tua stirpe». Dio disparve da lui, dal luogo dove gli aveva parlato. Allora Giacobbe eresse una stele dove gli aveva parlato, una stele di pietra, e su di essa fece una libagione e versò olio. Giacobbe chiamò Betel il luogo dove Dio gli aveva parlato. Quindi partirono da Betel. Mancava ancora un tratto di cammino per arrivare a Èfrata, quando Rachele partorì ed ebbe un parto difficile. Mentre penava a partorire, la levatrice le disse: «Non temere: anche questa volta avrai un figlio!». Ormai moribonda, quando stava per esalare l’ultimo respiro, lei lo chiamò Ben-Onì, ma suo padre lo chiamò Beniamino. Così Rachele morì e fu sepolta lungo la strada verso Èfrata, cioè Betlemme. Giacobbe eresse sulla sua tomba una stele. È la stele della tomba di Rachele, che esiste ancora oggi. I figli di Giacobbe furono dodici. Figli di Lia: Ruben, il primogenito di Giacobbe, poi Simeone, Levi, Giuda, Ìssacar e Zàbulon; figli di Rachele: Giuseppe e Beniamino; figli di Bila, schiava di Rachele: Dan e Nèftali; figli di Zilpa, schiava di Lia: Gad e Aser. Questi sono i figli di Giacobbe, che gli nacquero in Paddan-Aram.
SALMO Sal 118 (119), 113-120
Nella tua promessa, Signore, è la mia gioia.
Odio chi ha il cuore diviso;io invece amo la tua legge.Tu sei mio rifugio e mio scudo:spero nella tua parola. R
Allontanatevi da me, o malvagi:voglio custodire i comandi del mio Dio.Sostienimi secondo la tua promessa e avrò vita,non deludere la mia speranza. R
Aiutami e sarò salvo,non perderò mai di vista i tuoi decreti.Tu disprezzi chi abbandona i tuoi decreti,perché menzogne sono i suoi pensieri. R
Tu consideri scorie tutti i malvagi della terra,perciò amo i tuoi insegnamenti.Per paura di te la mia pelle rabbrividisce:io temo i tuoi giudizi. R
PROVERBI 25, 1; 27, 9-11a
Lettura del libro dei Proverbi
Anche questi sono proverbi di Salomone, raccolti dagli uomini di Ezechia, re di Giuda. Profumo e incenso allietano il cuore e il consiglio dell’amico addolcisce l’animo. Non abbandonare il tuo amico né quello di tuo padre, non entrare nella casa di tuo fratello nel giorno della tua disgrazia. Meglio un amico vicino che un fratello lontano. Sii saggio, figlio mio, e allieterai il mio cuore.
VANGELO Mt 7, 21-29
✠ Lettura del Vangelo secondo Matteo
In quel tempo. Il Signore Gesù diceva ai suoi discepoli: «Non chiunque mi dice: “Signore, Signore”, entrerà nel regno dei cieli, ma colui che fa la volontà del Padre mio che è nei cieli. In quel giorno molti mi diranno: “Signore, Signore, non abbiamo forse profetato nel tuo nome? E nel tuo nome non abbiamo forse scacciato demòni? E nel tuo nome non abbiamo forse compiuto molti prodigi?”. Ma allora io dichiarerò loro: “Non vi ho mai conosciuti. Allontanatevi da me, voi che operate l’iniquità!”. Perciò chiunque ascolta queste mie parole e le mette in pratica, sarà simile a un uomo saggio, che ha costruito la sua casa sulla roccia. Cadde la pioggia, strariparono i fiumi, soffiarono i venti e si abbatterono su quella casa, ma essa non cadde, perché era fondata sulla roccia. Chiunque ascolta queste mie parole e non le mette in pratica, sarà simile a un uomo stolto, che ha costruito la sua casa sulla sabbia. Cadde la pioggia, strariparono i fiumi, soffiarono i venti e si abbatterono su quella casa, ed essa cadde e la sua rovina fu grande». Quando Gesù ebbe terminato questi discorsi, le folle erano stupite del suo insegnamento: egli infatti insegnava loro come uno che ha autorità, e non come i loro scribi.
È di grande orizzonte e di grande respiro la promessa che Dio fa a Giacobbe ricordando l’alleanza stretta con il padre Abramo: Israele sarà un grande popolo che servirà il Signore stesso nelle vicende tristi e liete cuo andrà incontro; e la sua grandezza risiede non tanto nelle sue qualità, quanto nella sua capacità di lasciarsi condurre con fede e fiducia dalla guida di Dio.
Le parole di saggezza sull’amicizia dicono una relazione di fiducia estremamente gratuita, non guidata da interesse o parentela: la vera saggezza sta nel riconoscere e alimentare questi rapporti.
Dove possiamo trovare stabilità e costanza bella vita se non in Gesù stesso e nelle sue parole? Il discepolo del Regno è colui che vive costantemente nella confidenza della Parola del Padre che in Gesù si è fatta vicina, carne, dono d’amore per tutti.
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