La Parola che conta: Giovedì 13 dicembre 2012, Santa Lucia

Geremia

Lettura del profeta Geremia 16, 19-21

In quei giorni. Geremia disse: «Signore, mia forza e mia difesa, / mio rifugio nel giorno della tribolazione, / a te verranno le genti / dalle estremità della terra e diranno: / “I nostri padri ereditarono soltanto menzogna, / e nullità che non giovano”. / Può forse l’uomo fabbricarsi i propri dèi? / Ma quelli non sono dèi! / “Perciò, ecco, io faccio loro conoscere questa volta / la mia mano e la mia forza. / Essi sapranno che il mio nome è Signore”».

 

Salmo

Sal 15 (16)

®      Il Signore è mia eredità e mio calice.

Proteggimi, o Dio: in te mi rifugio.

Ho detto al Signore: «Il mio Signore sei tu,

solo in te è il mio bene». ®

Moltiplicano le loro pene

quelli che corrono dietro a un dio straniero.

Io non spanderò le loro libagioni di sangue,

né pronuncerò con le mie labbra i loro nomi.

Il Signore è mia parte di eredità e mio calice:

nelle tue mani è la mia vita. ®

Io pongo sempre davanti a me il Signore,

sta alla mia destra, non potrò vacillare.

Mi indicherai il sentiero della vita,

gioia piena alla tua presenza,

dolcezza senza fine alla tua destra. ®

 

Profeti

Lettura del profeta Zaccaria 10, 6-9

Così dice il Signore Dio: «Io rafforzerò la casa di Giuda / e renderò vittoriosa la casa di Giuseppe: / li ricondurrò, poiché ne ho avuto pietà; / saranno come se non li avessi mai ripudiati, / poiché io sono il Signore, loro Dio, / e li esaudirò. / Saranno come un eroe quelli di Èfraim, / gioirà il loro cuore come inebriato dal vino, / i loro figli vedranno e gioiranno / e il loro cuore esulterà nel Signore. / Con un fischio li chiamerò a raccolta, / quando li avrò riscattati, / e saranno numerosi come prima. / Dopo che li avrò dispersi fra i popoli, / nelle regioni remote si ricorderanno di me, / vi alleveranno figli e torneranno».

 

Vangelo

Lettura del Vangelo secondo Matteo 21, 18-22

La mattina dopo, mentre rientrava in città, il Signore Gesù ebbe fame. Vedendo un albero di fichi lungo la strada, gli si avvicinò, ma non vi trovò altro che foglie, e gli disse: «Mai più in eterno nasca un frutto da te!». E subito il fico seccò. Vedendo ciò, i discepoli rimasero stupiti e dissero: «Come mai l’albero di fichi è seccato in un istante?». Rispose loro Gesù: «In verità io vi dico: se avrete fede e non dubiterete, non solo potrete fare ciò che ho fatto a quest’albero, ma, anche se direte a questo monte: “Lèvati e gèttati nel mare”, ciò avverrà. E tutto quello che chiederete con fede nella preghiera, lo otterrete».

 

La forza della fede e l’efficacia della preghiera sono ben dimostrate in fatti e parole oggi da Gesù: quale fede abbiamo ricevuto in dono? Come facciamo ad almentarla? La nostra preghiera è continua e convinta? E che cosa chiede?

Sono belle le parole profetiche di oggi: sia Geremia che Zaccaria ci fanno pregustare la gioia del ritorno dalla dispersione alle origini, riconoscendo la mano del Padre che raccoglie e la sua voce che richiama.

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