La Parola che conta: Giovedì 11 aprile 2024 (rito ambrosiano)

Giovedì della II settimana di Pasqua

Memoria di san Stanislao, vescovo e martire

LETTURA At 4, 13-21
Lettura degli Atti degli Apostoli

In quei giorni. I capi del popolo e gli anziani, vedendo la franchezza di Pietro e di Giovanni e rendendosi conto che erano persone semplici e senza istruzione, rimanevano stupiti e li riconoscevano come quelli che erano stati con Gesù. Vedendo poi in piedi, vicino a loro, l’uomo che era stato guarito, non sapevano che cosa replicare. Li fecero uscire dal sinedrio e si misero a consultarsi fra loro dicendo: «Che cosa dobbiamo fare a questi uomini? Un segno evidente è avvenuto per opera loro; esso è diventato talmente noto a tutti gli abitanti di Gerusalemme che non possiamo negarlo. Ma perché non si divulghi maggiormente tra il popolo, proibiamo loro con minacce di parlare ancora ad alcuno in quel nome». Li richiamarono e ordinarono loro di non parlare in alcun modo né di insegnare nel nome di Gesù. Ma Pietro e Giovanni replicarono: «Se sia giusto dinanzi a Dio obbedire a voi invece che a Dio, giudicatelo voi. Noi non possiamo tacere quello che abbiamo visto e ascoltato». Quelli allora, dopo averli ulteriormente minacciati, non trovando in che modo poterli punire, li lasciarono andare a causa del popolo, perché tutti glorificavano Dio per l’accaduto.

SALMO Sal 92 (93)

Regna il Signore, glorioso in mezzo a noi.
Oppure: Alleluia, alleluia, alleluia.

Il Signore regna, si riveste di maestà:
si riveste il Signore, si cinge di forza.
È stabile il mondo, non potrà vacillare.
Stabile è il tuo trono da sempre,
dall’eternità tu sei. R

Alzarono i fiumi, Signore,
alzarono i fiumi la loro voce,
alzarono i fiumi il loro fragore.
Più del fragore di acque impetuose,
più potente dei flutti del mare,
potente nell’alto è il Signore. R

Davvero degni di fede i tuoi insegnamenti!
La santità si addice alla tua casa
per la durata dei giorni, Signore. R

VANGELO Gv 3, 7b-15
✠ Lettura del Vangelo secondo Giovanni
In quel tempo. Il Signore Gesù disse a Nicodèmo: «Dovete nascere dall’alto. Il vento soffia dove vuole e ne senti la voce, ma non sai da dove viene né dove va: così è chiunque è nato dallo Spirito». Gli replicò Nicodèmo: «Come può accadere questo?». Gli rispose Gesù: «Tu sei maestro d’Israele e non conosci queste cose? In verità, in verità io ti dico: noi parliamo di ciò che sappiamo e testimoniamo ciò che abbiamo veduto; ma voi non accogliete la nostra testimonianza. Se vi ho parlato di cose della terra e non credete, come crederete se vi parlerò di cose del cielo? Nessuno è mai salito al cielo, se non colui che è disceso dal cielo, il Figlio dell’uomo. E come Mosè innalzò il serpente nel deserto, così bisogna che sia innalzato il Figlio dell’uomo, perché chiunque crede in lui abbia la vita eterna».

Lo Spirito abita la vita degli Apostoli e dei discepoli prendendoli come sono e facendoli diventare testimoni credibili e forti dell’opera di Dio tramite la vita di Gesù riconosciuto come il Cristo: davanti a questo nessuna autorità sarà mai capace di “arginare” o “eliminare” la testimonianza credibile di chiunque abbia ricevuto il dono della fede. Lo stesso Signore aveva avvertito i suoi che a causa del suo nome sarebbero stati perseguitati: di questo i discepoli ne fanno un punto di orgoglio e di lode a Dio.

Nicodemo rimane perplesso di fronte alle parole di Gesù che, di nuovo, afferma il dovere di rinascere dall’alto, cioè dallo Spirito santo: la vita, le opere e le parole stesse di Gesù testimoniano questa rinascita aprendo la via del cielo quaggiù sulla terra. Occorre credere a quanto visto e udito, alla vita e alle opere di Gesù per mezzo dello Spirito e, per noi, rinnovare il dono spirituale che abbiamo già ricevuto.

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