La Parola che conta: Domenica della 4° settimana di Avvento

Lettura del Vangelo secondo Marco 11, 1-11

In quel tempo. Quando furono vicini a Gerusalemme, verso Bètfage e Betània, presso il monte degli Ulivi, il Signore Gesù mandò due dei suoi discepoli e disse loro: «Andate nel villaggio di fronte a voi e subito, entrando in esso, troverete un puledro legato, sul quale nessuno è ancora salito. Slegatelo e portatelo qui. E se qualcuno vi dirà: “Perché fate questo?”, rispondete: “Il Signore ne ha bisogno, ma lo rimanderà qui subito”».

Andarono e trovarono un puledro legato vicino a una porta, fuori sulla strada, e lo slegarono. Alcuni dei presenti dissero loro: «Perché slegate questo puledro?». Ed essi risposero loro come aveva detto Gesù. E li lasciarono fare. Portarono il puledro da Gesù, vi gettarono sopra i loro mantelli ed egli vi salì sopra. Molti stendevano i propri mantelli sulla strada, altri invece delle fronde, tagliate nei campi. Quelli che precedevano e quelli che seguivano, gridavano: «Osanna! / Benedetto colui che viene nel nome del Signore! / Benedetto il Regno che viene, del nostro padre Davide! / Osanna nel più alto dei cieli!».

Ed entrò a Gerusalemme, nel tempio. E dopo aver guardato ogni cosa attorno, essendo ormai l’ora tarda, uscì con i Dodici verso Betània.

Gesù è venuto così, viene così e verrà così, non diversamente.

Ma non confondiamo la mitezza con il buonismo, la pace con il pacifismo, la salvezza con “cavarsela”: da quando Gesù è venuto l’uomo ha davanti a sé non un esempio, ma l’esempio di come vivere da figli nell’attesa della sua venuta.

Così ciascuno di noi trovi il posto giusto: io, il mio, penso di averlo trovato e mi considero fortunato ad essere uno che porta Gesù perché vuol dire che il Signore ha bisogno di me!

E tu, quale parte scegli?

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