La Parola che conta: Domenica della 3° settimana di Avvento
Lettura del Vangelo secondo Giovanni 5, 33-39
In quel tempo. Il Signore Gesù disse: «Voi avete inviato dei messaggeri a Giovanni ed egli ha dato testimonianza alla verità. Io non ricevo testimonianza da un uomo; ma vi dico queste cose perché siate salvati. Egli era la lampada che arde e risplende, e voi solo per un momento avete voluto rallegrarvi alla sua luce.
Io però ho una testimonianza superiore a quella di Giovanni: le opere che il Padre mi ha dato da compiere, quelle stesse opere che io sto facendo, testimoniano di me che il Padre mi ha mandato. E anche il Padre, che mi ha mandato, ha dato testimonianza di me. Ma voi non avete mai ascoltato la sua voce né avete mai visto il suo volto, e la sua parola non rimane in voi; infatti non credete a colui che egli ha mandato. Voi scrutate le Scritture, pensando di avere in esse la vita eterna: sono proprio esse che danno testimonianza di me».
Una nuova lezione di vita da parte del Maestro: che grandissima coerenza tra la sua volontà e quella del Padre; parliamo appunto per questo di comunione piena, di affinità, di un solo Amore che c’è tra di loro.
Questo permette a Gesù di sopportare tutto e tutti e di essere punto di riferimento e Salvatore per ciascuno di noi: perché vede dentro l’uomo di ogni tempo e gli comunica l’essenza del cristianesimo, l’aria pura non contaminata da vizi umani disdicevoli.
Il passo che possiamo compiere? Dare davvero credito a Gesù, alla sua vita e lasciare che la sua Parola in noi prenda vita, generi nuva umanità
Lascia un commento