La Parola che conta: Domenica 17 maggio 2015, dopo l’Ascensione, VII di Pasqua
LETTURA
Lettura degli Atti degli Apostoli 1, 15-26
In quei giorni Pietro si alzò in mezzo ai fratelli – il numero delle persone radunate era di circa centoventi – e disse: «Fratelli, era necessario che si compisse ciò che nella Scrittura fu predetto dallo Spirito Santo per bocca di Davide riguardo a Giuda, diventato la guida di quelli che arrestarono Gesù. Egli infatti era stato del nostro numero e aveva avuto in sorte lo stesso nostro ministero. Giuda dunque comprò un campo con il prezzo del suo delitto e poi, precipitando, si squarciò e si sparsero tutte le sue viscere. La cosa è divenuta nota a tutti gli abitanti di Gerusalemme, e così quel campo, nella loro lingua, è stato chiamato Akeldamà, cioè “Campo del sangue”. Sta scritto infatti nel libro dei Salmi: / “La sua dimora diventi deserta / e nessuno vi abiti, / e il suo incarico lo prenda un altro”.
Bisogna dunque che, tra coloro che sono stati con noi per tutto il tempo nel quale il Signore Gesù ha vissuto fra noi, cominciando dal battesimo di Giovanni fino al giorno in cui è stato di mezzo a noi assunto in cielo, uno divenga testimone, insieme a noi, della sua risurrezione».
Ne proposero due: Giuseppe, detto Barsabba, soprannominato Giusto, e Mattia. Poi pregarono dicendo: «Tu, Signore, che conosci il cuore di tutti, mostra quale di questi due tu hai scelto per prendere il posto in questo ministero e apostolato, che Giuda ha abbandonato per andarsene al posto che gli spettava». Tirarono a sorte fra loro e la sorte cadde su Mattia, che fu associato agli undici apostoli.
SALMO
Sal 138 (139)
® Signore, tu conosci tutte le mie vie.
Signore, tu mi scruti e mi conosci,
ti sono note tutte le mie vie.
Sei tu che hai formato i miei reni
e mi hai tessuto nel grembo di mia madre. ®
Io ti rendo grazie:
hai fatto di me una meraviglia stupenda;
meravigliose sono le tue opere,
le riconosce pienamente l’anima mia. ®
Non ti erano nascoste le mie ossa
quando venivo formato nel segreto,
ricamato nelle profondità della terra. ®
Ancora informe mi hanno visto i tuoi occhi;
erano tutti scritti nel tuo libro
i giorni che furono fissati
quando ancora non ne esisteva uno. ®
Quanto profondi per me i tuoi pensieri,
quanto grande il loro numero, o Dio!
Se volessi contarli, sono più della sabbia.
Mi risveglio e sono ancora con te. ®
EPISTOLA
Prima lettera di san Paolo apostolo a Timòteo 3, 14-16
Carissimo, ti scrivo tutto questo nella speranza di venire presto da te; ma se dovessi tardare, voglio che tu sappia come comportarti nella casa di Dio, che è la Chiesa del Dio vivente, colonna e sostegno della verità. Non vi è alcun dubbio che grande è il mistero della vera religiosità: / egli fu manifestato in carne umana / e riconosciuto giusto nello Spirito, / fu visto dagli angeli / e annunciato fra le genti, / fu creduto nel mondo / ed elevato nella gloria.
VANGELO
Lettura del Vangelo secondo Giovanni 17, 11-19
In quel tempo. Il Signore Gesù disse: «Padre, io non sono più nel mondo; essi invece sono nel mondo, e io vengo a te. Padre santo, custodiscili nel tuo nome, quello che mi hai dato, perché siano una sola cosa, come noi.
Quand’ero con loro, io li custodivo nel tuo nome, quello che mi hai dato, e li ho conservati, e nessuno di loro è andato perduto, tranne il figlio della perdizione, perché si compisse la Scrittura. Ma ora io vengo a te e dico questo mentre sono nel mondo, perché abbiano in se stessi la pienezza della mia gioia. Io ho dato loro la tua parola e il mondo li ha odiati, perché essi non sono del mondo, come io non sono del mondo.
Non prego che tu li tolga dal mondo, ma che tu li custodisca dal Maligno. Essi non sono del mondo, come io non sono del mondo. Consacrali nella verità. La tua parola è verità. Come tu hai mandato me nel mondo, anche io ho mandato loro nel mondo; per loro io consacro me stesso, perché siano anch’essi consacrati nella verità».
Pietro, consapevole della guida a lui affidata da Gesù e consapevole del fatto che il numero apostolico dovesse essere ristabilito, nel contesto comunitario e di preghiera guida la scelta del nuovo apostolo: esso è scelto perché “da sempre” ha seguito Gesù e, soprattutto, designato dalla misteriosa opera dello Spirito santo invocato in maniera abbondante per questa occasione. Anche noi siamo dentro questa comunità che, fidandosi della sua guida, con l’invocazione dello Spirito è guidata a scelte giuste secondo il desiderio di Dio.
La definizione della “Chiesa del Dio vivente, colonna e sostegno della verità” dà la dimensione della grandezza del ministero e dell’opera del “corpo mistico (presente nel mistero) di Cristo”: chissà se siamo abituati a considerare la Chiesa proprio così come Paolo ci ricorda e a non guardare solamente quei “difetti” o peccati che fanno parte della condizione umana dei suoi membri!
Essere custoditi e consacrati nella verità: ecco il destino di ciascuno di noi, discepoli incerti che camminano nel mondo non appartenendogli per sempre. Avere la pienezza della gioia del Figlio Gesù: è questo il desiderio del Maestro che ci accompagna già qui ed ora, nelle prove e nelle difficoltà derivanti dall’essere tentati dal Maligno, principe di questo mondo. Siamo fatti per amare ed essere amati, siamo fatti per una gioia piena e contagiosa, siamo fatti per vivere della verità e nella verità.
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