La Parola che conta: 24 novembre 2023 (rito ambrosiano)
Venerdì della II settimana di Avvento
EZECHIELE 7, 1-14
Lettura del profeta Ezechiele
In quei giorni. Mi fu rivolta questa parola del Signore: «Ora, figlio dell’uomo, riferisci: Così dice il Signore Dio alla terra d’Israele. Ecco la fine: essa giunge sino ai quattro estremi della terra. Ora che su di te pende la fine, io scaglio contro di te la mia ira, per giudicarti secondo le tue opere e per domandarti conto di tutti i tuoi abomini. Non avrà pietà di te il mio occhio e non avrò compassione, ma ti riterrò responsabile della tua condotta e diverranno palesi in mezzo a te i tuoi abomini; saprete allora che io sono il Signore. Così dice il Signore Dio: Ecco, arriva sventura su sventura. Viene la fine, viene su di te: ecco, viene! Viene il tuo turno, o abitante della terra: arriva il tempo, è prossimo il giorno terribile e non di tripudio sui monti. Ora, fra breve, rovescerò il mio furore su di te, e su di te darò sfogo alla mia ira, per giudicarti secondo le tue opere e per domandarti conto di tutti i tuoi abomini. Non avrà pietà di te il mio occhio e non avrò compassione, ma ti riterrò responsabile della tua condotta e diverranno palesi in mezzo a te i tuoi abomini: saprete allora che sono io, il Signore, colui che colpisce. Ecco il giorno, eccolo: arriva. È giunto il tuo turno. L’ingiustizia fiorisce, germoglia l’orgoglio e regna la violenza, scettro della malvagità. È giunto il tempo, è vicino il giorno: chi ha comprato non si allieti, chi ha venduto non rimpianga, perché l’ira pende su tutti! Chi ha venduto non tornerà in possesso di ciò che ha venduto, anche se rimarrà in vita, perché la condanna contro il loro fasto non sarà revocata e nessuno, per la sua perversità, potrà salvare la sua esistenza. Si suona il corno e tutto è pronto; ma nessuno muove a battaglia, perché il mio furore è contro tutta quella moltitudine».
SALMO Sal 105 (106)
Abbi pietà di noi, Signore, per il tuo grande amore.
Abbiamo peccato con i nostri padri,delitti e malvagità abbiamo commesso.I nostri padri, in Egitto,non compresero le tue meraviglie,non si ricordarono della grandezza del tuo amore e si ribellarono presso il mare, presso il Mar Rosso. R
Ma Dio li salvò per il suo nome,per far conoscere la sua potenza.Li salvò dalla mano di chi li odiava,li riscattò dalla mano del nemico. R
Salvaci, Signore Dio nostro,radunaci dalle genti,perché ringraziamo il tuo nome santo:lodarti sarà la nostra gloria.Benedetto il Signore, Dio d’Israele,da sempre e per sempre. R
PROFETI Ml 2, 4-9
Lettura del profeta Malachia
Così dice il Signore Dio: «Saprete che io ho diretto a voi questo monito, perché sussista la mia alleanza con Levi, dice il Signore degli eserciti. La mia alleanza con lui era alleanza di vita e di benessere, che io gli concessi, e anche di timore, ed egli mi temette ed ebbe riverenza del mio nome. Un insegnamento veritiero era sulla sua bocca né c’era falsità sulle sue labbra; con pace e rettitudine ha camminato davanti a me e ha fatto allontanare molti dal male. Infatti le labbra del sacerdote devono custodire la scienza e dalla sua bocca si ricerca insegnamento, perché egli è messaggero del Signore degli eserciti. Voi invece avete deviato dalla retta via e siete stati d’inciampo a molti con il vostro insegnamento; avete distrutto l’alleanza di Levi, dice il Signore degli eserciti. Perciò anche io vi ho reso spregevoli e abietti davanti a tutto il popolo, perché non avete seguito le mie vie e avete usato parzialità nel vostro insegnamento».
VANGELO Mt 12, 38-42
✠ Lettura del Vangelo secondo Matteo
In quel tempo. Alcuni scribi e farisei dissero al Signore Gesù: «Maestro, da te vogliamo vedere un segno». Ed egli rispose loro: «Una generazione malvagia e adultera pretende un segno! Ma non le sarà dato alcun segno, se non il segno di Giona il profeta. Come infatti Giona rimase tre giorni e tre notti nel ventre del pesce, così il Figlio dell’uomo resterà tre giorni e tre notti nel cuore della terra. Nel giorno del giudizio, quelli di Ninive si alzeranno contro questa generazione e la condanneranno, perché essi alla predicazione di Giona si convertirono. Ed ecco, qui vi è uno più grande di Giona! Nel giorno del giudizio, la regina del Sud si alzerà contro questa generazione e la condannerà, perché ella venne dagli estremi confini della terra per ascoltare la sapienza di Salomone. Ed ecco, qui vi è uno più grande di Salomone!».
È tremendamente serio il giudizio di Dio nei confronti del suo popolo: egli non conosce comprensione, compassione e misericordia perché troppe e grandi sono ingiustizie, malvagità, peccati, tutti riconducibili ad una inguaribile infedeltà, nonostante i numerosi appelli fatti. Le opere, più che le parole, parlano chiaro.
Il messaggio del profeta Malachia sottolinea la fedeltà della tribù di Levi, alla quale Dio ha affidato il compito e la funzione sacerdotale: grazie al suo esempio, alla sua fedeltà e al suo messaggio alcuni si sono potuti ravvedere e pentire, mentre la gran parte è rimasta sulla strada sbagliata e ne subirà le conseguenze.
Gesù è il segno per eccellenza della presenza del regno di Dio su questa terra e il segno perfetto è quello di riconoscerlo Messia nella passione, morte e risurrezione: non più dunque una fede e un appello alla sola conversione ma al riconoscimento di Gesù come Signore e Messia al di là di ogni altra aspettativa.
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