“IMPARARE LA SOLIDARIETÀ”: Omelia al termine della Via Crucis – Cascina Gatti, 14 aprile 2017
“IMPARARE LA SOLIDARIETÀ”
Omelia al termine della Via Crucis
Cascina Gatti, 14 aprile 2017
Si può imparare la solidarietà meditando il cammino della Croce di Gesù? È quello che abbiamo tentato di fare questa sera percorrendo alcune vie della nostra Parrocchia offrendo anche a chi non c’era, con la nostra presenza, la nostra testimonianza di solidarietà al cammino dell’Uomo della Croce.
Perché, in fondo, è questo che Gesù ci ha fatto imparare questa sera: l’uomo dei dolori che ben conosce il patire, passando è riuscito, con la sua persona, con la sua testimonianza, a suscitare piccoli ma grandi gesti di solidarietà nei suoi confronti.
Durante le Via Crucis con i ragazzi e le ragazze del catechismo abbiamo ripensato a quante mani intorno a Gesù c’erano durante il cammino che lo avrebbe condotto al Calvario. Ci siamo chiesti: quali e quante di queste mani, intorno a Gesù, sono state per Lui e quante, invece, sono state contro di Lui?
Perché, in fondo, si impara la solidarietà solamente praticandola e sporcandosi le mani per l’altro.
Così, ci siamo accorti che anche alcune mani che sembravano nemiche e contro, quelle dei soldati per esempio, sono invece venute in aiuto a Gesù per risollevarsi dalle sue cadute; così, ci siamo accorti che anche chi è chiamato inizialmente con la forza, come Simone di Cirene, è capace di cambiare e di convertirsi diventando cireneo della gioia per ave aiutato chi era in difficoltà; così ci siamo accorti che alcune mani che probabilmente non sono esistite storicamente, come quelle della Veronica, sono il segno e il simbolo di chi raccoglie le immagini del dolore altri per mostrarle come testimonianza agli altri (assenti, non pervenuti, distratti…); così ci siamo accorti che le mani dei potenti, come Ponzio Pilato, difficilmente si lasciano coinvolgere e sporcare per affermare una giustizia e rimangono immacolate agli occhi del mondo ma sporche di sangue innocente per sempre…
E le mie mani? E le nostre mani? Questa sera, contemplando Gesù deposto dalla Croce e messo nel sepolcro, guardiamo alle nostre mani e cerchiamo di capire se, grazie all’aiuto dell’uomo dei dolori che ben conosce il patire, abbiamo imparato ancora una volta che è meglio avere le mani sporche, stanche, piagate… ad aiutare nella solidarietà il prossimo piuttosto che tenerle nelle nostre comode ma inutili tasche.
Lascia un commento