Divina Maternità di Maria, Solennità – Domenica 20 dicembre 2015 – Omelia, Rito Ambrosiano

20.12.2015

 

DOMENICA DELL’INCARNAZIONE

o della Divina Maternità della Beata Vergine Maria

Solennità

Benedizione delle statuine di Gesù bambino e Natale degli Sportivi

annunciazione beato angelico

Lettura

Lettura del profeta Isaia 62, 10 – 63, 3b

In quei giorni. Isaia disse: «Passate, passate per le porte, / sgombrate la via al popolo, / spianate, spianate la strada, / liberatela dalle pietre, / innalzate un vessillo per i popoli».

Ecco ciò che il Signore fa sentire / all’estremità della terra: / «Dite alla figlia di Sion: / “Ecco, arriva il tuo salvatore; / ecco, egli ha con sé il premio / e la sua ricompensa lo precede”. / Li chiameranno “Popolo santo”, / “Redenti del Signore”. / E tu sarai chiamata Ricercata, / “Città non abbandonata”».

«Chi è costui che viene da Edom, / da Bosra con le vesti tinte di rosso, / splendido nella sua veste, / che avanza nella pienezza della sua forza?». / «Sono io, che parlo con giustizia, / e sono grande nel salvare». / «Perché rossa è la tua veste / e i tuoi abiti come quelli di chi pigia nel torchio?». / «Nel tino ho pigiato da solo / e del mio popolo nessuno era con me».

 

 

Salmo

Sal 71 (72)

®  Rallegrati, popolo santo; viene il tuo Salvatore.

Le montagne portino pace al popolo

e le colline giustizia.

Ai poveri del popolo renda giustizia,

salvi i figli del misero e abbatta l’oppressore. ®

Scenda come pioggia sull’erba,

come acqua che irrora la terra.

Nei suoi giorni fiorisca il giusto e abbondi la pace.

In lui siano benedette tutte le stirpi della terra

e tutte le genti lo dicano beato. ®

Benedetto il Signore, Dio d’Israele:

egli solo compie meraviglie.

E benedetto il suo nome glorioso per sempre:

della sua gloria sia piena tutta la terra. ®

 

 

Epistola

Lettera di san Paolo apostolo ai Filippesi 4, 4-9

Fratelli, siate sempre lieti nel Signore, ve lo ripeto: siate lieti. La vostra amabilità sia nota a tutti. Il Signore è vicino! Non angustiatevi per nulla, ma in ogni circostanza fate presenti a Dio le vostre richieste con preghiere, suppliche e ringraziamenti. E la pace di Dio, che supera ogni intelligenza, custodirà i vostri cuori e le vostre menti in Cristo Gesù.

In conclusione, fratelli, quello che è vero, quello che è nobile, quello che è giusto, quello che è puro, quello che è amabile, quello che è onorato, ciò che è virtù e ciò che merita lode, questo sia oggetto dei vostri pensieri. Le cose che avete imparato, ricevuto, ascoltato e veduto in me, mettetele in pratica. E il Dio della pace sarà con voi!

 

 

Vangelo

Lettura del Vangelo secondo Luca 1, 26-38a

In quel tempo. L’angelo Gabriele fu mandato da Dio in una città della Galilea, chiamata Nàzaret, a una vergine, promessa sposa di un uomo della casa di Davide, di nome Giuseppe. La vergine si chiamava Maria. Entrando da lei, disse: «Rallégrati, piena di grazia: il Signore è con te».

A queste parole ella fu molto turbata e si domandava che senso avesse un saluto come questo. L’angelo le disse: «Non temere, Maria, perché hai trovato grazia presso Dio. Ed ecco, concepirai un figlio, lo darai alla luce e lo chiamerai Gesù. Sarà grande e verrà chiamato Figlio dell’Altissimo; il Signore Dio gli darà il trono di Davide suo padre e regnerà per sempre sulla casa di Giacobbe e il suo regno non avrà fine».

Allora Maria disse all’angelo: «Come avverrà questo, poiché non conosco uomo?». Le rispose l’angelo: «Lo Spirito Santo scenderà su di te e la potenza dell’Altissimo ti coprirà con la sua ombra. Perciò colui che nascerà sarà santo e sarà chiamato Figlio di Dio. Ed ecco, Elisabetta, tua parente, nella sua vecchiaia ha concepito anch’essa un figlio e questo è il sesto mese per lei, che era detta sterile: nulla è impossibile a Dio». Allora Maria disse: «Ecco la serva del Signore: avvenga per me secondo la tua parola».

 

Le profezie del terzo Isaia indicano che per Gerusalemme e per il paese che la circonda stanno per arrivare i tempi migliori, i tempi della festa e delle nozze: il tempo dell’abbandono è un ricordo lontano e l’ingresso del Signore nella sua città ha il tono del trionfo, della ricompensa, della ricerca volta al termine. Questo “giorno del Signore” è anche il giorno della raccolta, quello che noi intendiamo “resa dei conti” (anche se con uno stile e una modalità differente dallo nostre attese, per fortuna!): Egli infatti viene nella pienezza della sua forza, è grande nel soccorrere, viene per pigiare nel tino. Queste sono tutte immagini che, nel Primo Testamento, dicono la venuta gloriosa del Signore e Salvatore: Egli viene , solo, come unico Salvatore del popolo: unico perché nessuno del popolo è stato in grado di seguirlo, di rimanerGli fedele.

Le parole di Paolo, in conclusione di questa sua lettera ai Filippesi, assumono il tono di un cantico di lode: l’Apostolo esorta i suoi fedeli a dare “il meglio” di loro stessi proprio perché “il Signore è vicino”. I frutti di una vita fedele, di una vita in perenne rendimento di grazie, di un’esistenza votata alla ricerca della volontà del Padre devono essere visibili proprio perché affondando le radici nel profondo del proprio cuore, un cuore abitato da “quello che è nobile, quello che è giusto, quello che è puro, quello che è amabile, quello che è onorato, ciò che è virtù e ciò che merita lode”: solo una vita che rende grazie a Dio attraverso il Signore Gesù è capace di attendere e accogliere con dignità il Signore che viene, sempre, in maniera manifesta e in maniera misteriosa.

Il vangelo dell’Annunciazione ci ricorda come ogni Parola che viene dal Padre ed è destinata ad ognuna delle sue creature, e in primo luogo a Maria, è destinata a grandi cose e a portare frutto se trova la disponibilità della nostra libertà di credenti, andando oltre ogni dubbio e tentennamento: il Signore del cielo e della terra non può chiederci nulla di impossibile se poi non ci accompagna con il suo aiuto e la sua grazia (lo Spirito santo). La verità rivelata a Maria, il suo destino di essere Madre di Dio e Madre della Chiesa, è passata attraverso questo annuncio gioioso del Vangelo: la Buona Notizia per Maria è Gesù, suo figlio, proprio Colui che ha accolto nella sua vita e ha portato in grembo e poi ha donato a tutti noi. È anche per noi questa verità: possiamo essere veri figli di Dio se riconosciamo la maternità di Maria, solo se diamo al suo “avvenga per le secondo la tua parola” la giusta importanza e diventa, per ciascuno di noi, una vera strada da seguire per dire il nostro “Sì” convinto alla Buona Notizia che ora e sempre il Padre ci invia.

Il mistero della Divina Maternità di Maria spiegato con un esempio. Ieri pomeriggio durante le confessioni un signore, che potrebbe essere mio zio, confessandosi mi ha raccontato che quando era chierichetto ha domandato a bruciapelo al suo parroco di un paesino del ferrarese: “Come ha fatto la Madonna a partorire rimanendo vergine?”. Aspettandosi uno scappellotto dal corpulento reverendo, il chierichetto era già pronto a beccarsi un sonoro scapaccione, e invece… don Franco (così si chiamava il Signor Parroco) disse al chierichetto curioso: “Vieni con me”. Lo portò sotto il rosone della facciata centrale della chiesa, quello fatto con mille vetri colorati: in quel momento era colpito dal sole che, passando dalla vetrata, inondava il punto dove erano collocati il curioso chierichetto e il suo parroco. “Senti il sole?”, disse il parroco. “Certo che lo sento! Mi sta illuminando e scaldando!”, rispose il chierichetto. “E la vetrata si è rotta, attraversata dai raggi del sole?”, riprese don Franco. “Certo che no!”, rispose il chierichetto. “Eccoti spiegato come al Madonna ha potuto dare alla luce Gesù rimanendo vergine”, concluse il parroco.

Anche noi, attraverso il nostro “Sì” al Vangelo possiamo lasciarci “attraversare”, come vetrate colorate, dalla Luce di Dio per essere, gli uni gli altri, Luce del mondo.

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