Diario di un prete di città: memoria grata della mia adolescenza 1995 – 8 maggio – 2018
ne è passato di tempo dall’ultima volta che chi scritto, eh? Ora, eccomi qui a ricordare a qualche giorno di distanza un ricordo indelebile della mia adolescenza.
Correva l’anno 1995, sul finire della seconda superiore. Andando a Varese a scuola l’8 maggio è festa patronale, la festa di San Vittore martire: non si va a scuola!
Cosa si farà quel giorno? Insieme al prete del mio oratorio, insieme al mio migliore amico (ora, non ricordo se anche lui era a casa da scuola perchè aveva la patronale, o se per altri motivi…) siamo andati prima a fare “rifornimento” di materiale per l’imminente inizio dell’Oratorio Estivo (ricordate: “Sotto l’arcobaleno”?) al mitico “Mister Paper” di Castronno e poi, con la Panda Young bianca, via verso Goglio di Baceno a fare il sopralluogo all’Albergo “Villa Gina” (ribattezzato per l’occasione “Villa Rina” in omaggio ad una delle nostre educatrici) che ci avrebbe accolti per il Campo Animatori in preparazione alla grande avventura dell’Oratorio Estivo, il primo da animatore.
L’entusiasmo degli inizi, di aver “fatto la spesa” per le attività, di essere stati i primi a vedere il luogo della nostra formazione, il picnic di fronte a delle cascate spettacolari, i “sogni guidati”, le partite a rugby… sono solo alcune delle cose per cui rendo grazie a Dio di aver vissuto quelle esperienze: ma pià di tutto la cura delle relazioni, il crescere insieme con una guida sicura, la bellezza dell’amicizia in Gesù.
Ma poi l’Oratorio Estivo: gli animatori più grandi che mi hanno aiutato (Raffa, Elisa… Solo per ricordarne alcune!), i ragazzi, le attività… Un vero spettacolo!
Nostalgia o rimpianto? Nostalgia, decisamente nostalgia! Eppure ho voluto ricordare questo “anniversario” per fare memoria anche di una persona speciale, il mio migliore amico che troppo presto ci ha lasciato per raggiungere il Paradiso.
Caro diario, se sono quello che sono (in bene e in male) è grazie anche a queste avventure, queste esperienze, queste relazioni che rimangono indelebili dentro di me e mi hanno aiutato a crescere, come uomo e come cristiano.
Alcune di queste amicizie sono rimaste, altre sono cambiate, altre ancora sembrano concluse… Ma sono sicuro che in ognuno di noi c’è la parola “grazie, Signore!” che risuona, in alcuni fioca, in altri forte!
Tuo, affezionatissimo
donale
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