La Parola che conta: Sabato 7 gennaio 2023 (rito ambrosiano)
Sabato dopo l’Epifania
Memoria facoltativa di San Raimondo di Peñafort, sacerdote
LETTURA Ct 4, 7-15. 16e-f
Lettura del Cantico dei Cantici
Tutta bella sei tu, amata mia, e in te non vi è difetto. Vieni dal Libano, o sposa, vieni dal Libano, vieni! Scendi dalla vetta dell’Amana, dalla cima del Senir e dell’Ermon, dalle spelonche dei leoni, dai monti dei leopardi. Tu mi hai rapito il cuore, sorella mia, mia sposa, tu mi hai rapito il cuore con un solo tuo sguardo, con una perla sola della tua collana! Quanto è soave il tuo amore, sorella mia, mia sposa, quanto più inebriante del vino è il tuo amore, e il profumo dei tuoi unguenti, più di ogni balsamo. Le tue labbra stillano nettare, o sposa, c’è miele e latte sotto la tua lingua e il profumo delle tue vesti è come quello del Libano. Giardino chiuso tu sei, sorella mia, mia sposa, sorgente chiusa, fontana sigillata. I tuoi germogli sono un paradiso di melagrane, con i frutti più squisiti, alberi di cipro e nardo, nardo e zafferano, cannella e cinnamòmo, con ogni specie di alberi d’incenso, mirra e àloe, con tutti gli aromi migliori. Fontana che irrora i giardini, pozzo d’acque vive che sgorgano dal Libano. Venga l’amato mio nel suo giardino e ne mangi i frutti squisiti.
SALMO Sal 44 (45)
Tu sei la più bella fra le donne.
Il re è invaghito della tua bellezza.
È lui il tuo signore: rendigli omaggio. R
Entra la figlia del re: è tutta splendore,
tessuto d’oro è il suo vestito.
È condotta al re in broccati preziosi. R
Dietro a lei le vergini, sue compagne,
a te sono presentate;
condotte in gioia ed esultanza,
sono presentate nel palazzo del re. R
EPISTOLA Ef 5, 21-27
Lettera di san Paolo apostolo agli Efesini
Fratelli, nel timore di Cristo, siate sottomessi gli uni agli altri: le mogli lo siano ai loro mariti, come al Signore; il marito infatti è capo della moglie, così come Cristo è capo della Chiesa, lui che è salvatore del corpo. E come la Chiesa è sottomessa a Cristo, così anche le mogli lo siano ai loro mariti in tutto. E voi, mariti, amate le vostre mogli, come anche Cristo ha amato la Chiesa e ha dato se stesso per lei, per renderla santa, purificandola con il lavacro dell’acqua mediante la parola, e per presentare a se stesso la Chiesa tutta gloriosa, senza macchia né ruga o alcunché di simile, ma santa e immacolata.
VANGELO Mt 5, 31-32
✠ Lettura del Vangelo secondo Matteo
In quel tempo. Il Signore Gesù disse: «Fu detto: “Chi ripudia la propria moglie, le dia l’atto del ripudio”. Ma io vi dico: chiunque ripudia la propria moglie, eccetto il caso di unione illegittima, la espone all’adulterio, e chiunque sposa una ripudiata, commette adulterio».
Il Cantico dei Cantici è un inno d’amore dell’Amata per l’Amato, tanto desiderato e tanto cercato. Lo leggiamo tra l’Epifania e il Battesimo di Gesù per sottolineare il desiderio di incontrare l’Amato Figlio del Padre che nel Giordano si rivela nella sua vera identità. La Scrittura conosce fin dall’antichità il rapporto di Dio Creatore con le sue creature, con l’umanità, come un rapporto sponsale, un amore unico e fedele.
Il brano di Efesini ha una parola particolarmente importante perché venga interpretato in maniera corretta anche ai nostri giorni: “come (anche) Cristo”. Non dobbiamo mai dimenticare che il nostro metro di paragone, di giudizio e di comportamento è sempre Gesù: nei nostri rapporti personali, comunitari, con il Signore stesso. Guardare a Lui è fondamentale per essere fedeli discepoli del Vangelo.
Le parole di Gesù sull’adulterio sono decise, dure: il progetto originale di Dio è quello di un amore fedele, perseverante, aperto alla Sua azione e al Suo sostegno, proprio come Lui desidera e compie per ciascuno dei suoi figli. Anche se dobbiamo fare i conti con fallimenti e abbandoni, il desiderio del Padre rimane sempre quello di un amore fedele, proprio come il Suo.
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