La Parola che conta: Venerdì 23 settembre 2022 (rito ambrosiano)
Venerdì della settimana della III Domenica dopo il martirio di san Giovanni il Precursore
Memoria di san Pio da Pietrelcina, sacerdote
LETTURA Gc 2, 1-9
Lettura della lettera di san Giacomo apostolo
Fratelli miei, la vostra fede nel Signore nostro Gesù Cristo, Signore della gloria, sia immune da favoritismi personali. Supponiamo che, in una delle vostre riunioni, entri qualcuno con un anello d’oro al dito, vestito lussuosamente, ed entri anche un povero con un vestito logoro. Se guardate colui che è vestito lussuosamente e gli dite: «Tu siediti qui, comodamente», e al povero dite: «Tu mettiti là, in piedi», oppure: «Siediti qui ai piedi del mio sgabello», non fate forse discriminazioni e non siete giudici dai giudizi perversi? Ascoltate, fratelli miei carissimi: Dio non ha forse scelto i poveri agli occhi del mondo, che sono ricchi nella fede ed eredi del Regno, promesso a quelli che lo amano? Voi invece avete disonorato il povero! Non sono forse i ricchi che vi opprimono e vi trascinano davanti ai tribunali? Non sono loro che bestemmiano il bel nome che è stato invocato sopra di voi? Certo, se adempite quella che, secondo la Scrittura, è la legge regale: Amerai il prossimo tuo come te stesso, fate bene. Ma se fate favoritismi personali, commettete un peccato e siete accusati dalla Legge come trasgressori.
SALMO Sal 81 (82)
Voi siete tutti figli dell’Altissimo.
Dio presiede l’assemblea divina,
giudica in mezzo agli dèi:
«Fino a quando emetterete sentenze ingiuste
e sosterrete la parte dei malvagi?
Difendete il debole e l’orfano,
al povero e al misero fate giustizia!». R
Non capiscono, non vogliono intendere,
camminano nelle tenebre;
vacillano tutte le fondamenta della terra.
Io ho detto: «Voi siete dèi,
siete tutti figli dell’Altissimo. R
Ma certo morirete come ogni uomo,
cadrete come tutti i potenti».
Àlzati, o Dio, a giudicare la terra,
perché a te appartengono tutte le genti! R
VANGELO Lc 18, 24-27
✠ Lettura del Vangelo secondo LucaIn quel tempo. Quando il Signore Gesù vide il notabile ricco così triste, disse: «Quanto è difficile, per quelli che possiedono ricchezze, entrare nel regno di Dio. È più facile infatti per un cammello passare per la cruna di un ago, che per un ricco entrare nel regno di Dio!». Quelli che ascoltavano dissero: «E chi può essere salvato?». Rispose: «Ciò che è impossibile agli uomini, è possibile a Dio».
Sia la lettera di Giacomo che le parole di Gesù nel Vangelo ci invitano a guardare alla concretezza della nostra vita, mai disgiunta dalla nostra fede!
Giacomo ci avverte che solamente rimanendo nella docilità alla Parola di Dio si lascia spazio alla legge suprema, quella dell’amore fraterno animato dall’Amore divino, e così si evitano favoritismi personali perché, davanti al Padre, tutti siamo ugualmente figli prediletti e amati: se questa realtà spirituale trova spazio in noi e ci converte, sarà capace di manifestarsi nella concretezza quotidana della vita.
Gesù riprende l’insegnamento non tanto sulla ricchezza quanto sulla possibilità che Dio dà di lasciarlo agire in ogni momento, situazione e circostanza della vita personale di ciascuno: se la ricchezza può essere una difficoltà sulla via del regno di Dio, essa non è insormontabile perché davvero nulla è impossibile a Dio! E questo vale per ciascuno di noi: l’esempio di San Pio da Pietralcina di cui oggi facciamo memoria ci sproni ad una vita che passa di conversione in conversione per tornare sempre al Signore.
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