La Parola che conta: Giovedì 30 agosto 2012, Beato Alfredo Ildefonso Shuster

LETTURA
Lettura del primo libro dei Maccabei 10, 1-2. 15-21
Nell’anno centosessanta Alessandro Epìfane, figlio di Antìoco, s’imbarcò e occupò Tolemàide, dove fu ben accolto e cominciò a regnare. Quando lo seppe, il re Demetrio radunò un esercito molto grande e gli mosse contro per fargli guerra.
Il re Alessandro seppe dell’ambasciata che Demetrio aveva mandato a Giònata; gli narrarono anche le battaglie e gli atti di valore che egli e i suoi fratelli avevano compiuto e le fatiche sopportate. Allora disse: «Troveremo un altro come lui? Facciamocelo amico e nostro alleato». Scrisse e spedì a lui questa lettera: «Il re Alessandro al fratello Giònata, salute! Abbiamo sentito dire di te che sei uomo forte e potente e disposto a essere nostro amico. Noi dunque ti nominiamo oggi sommo sacerdote del tuo popolo e amico del re – gli aveva inviato anche la porpora e la corona d’oro – perché tu favorisca la nostra causa e mantenga amicizia con noi». Giònata indossò le vesti sacre nel settimo mese dell’anno centosessanta, nella festa delle Capanne, arruolò soldati e fece preparare molte armi.
 
 
SALMO
Sal 30 (31) 
®  In te, Signore, mi sono rifugiato.
 
Tendi a me il tuo orecchio,
vieni presto a liberarmi.
Sii per me una roccia di rifugio,
un luogo fortificato che mi salva.
Perché mia rupe e mia fortezza tu sei,
per il tuo nome guidami e conducimi. ®
 
Scioglimi dal laccio che mi hanno teso,
perché sei tu la mia difesa.
Alle tue mani affido il mio spirito;
tu mi hai riscattato, Signore, Dio fedele.
Tu hai in odio chi serve idoli falsi,
io invece confido nel Signore. ®
 
Esulterò e gioirò per la tua grazia,
perché hai guardato alla mia miseria,
hai conosciuto le angosce della mia vita;
non mi hai consegnato nelle mani del nemico,
hai posto i miei piedi in un luogo spazioso. ®

VANGELO
Lettura del Vangelo secondo Matteo 11, 7b. 11-15 
In quel tempo. Il Signore Gesù si mise a parlare di Giovanni alle folle: «In verità io vi dico: fra i nati da donna non è sorto alcuno più grande di Giovanni il Battista; ma il più piccolo nel regno dei cieli è più grande di lui. Dai giorni di Giovanni il Battista fino ad ora, il regno dei cieli subisce violenza e i violenti se ne impadroniscono. Tutti i Profeti e la Legge infatti hanno profetato fino a Giovanni. E, se volete comprendere, è lui quell’Elia che deve venire. Chi ha orecchi, ascolti!».

Nel contesto della predicazione itinerante e dell’istruzione dei suoi discepoli, Gesù parla anche dell’amico Giovanni chiedendo ai suoi interlocutori che cosa è parso loro ed esprimendo il suo personale pensiero: il Battista è stato l’ultimo che, con funzione profetica, ha preparato e fatto preparare la via del suo arrivo. L’accostamento al profeta Elia potrebbe essere letto come unicità e verità vocazionale di Giovanni come profeta dell’Altissimo (come dice il cantico di Zaccaria), ma anche come colui che riesce a cogliere la presenza di Dio anche laddove l’uomo non riesce a vederla (Elia nel mormorio di vento leggero, Giovanni in Gesù Agnello di Dio).
Cosa pensiamo noi stessi dell’Amico dello Sposo? Ciascuno cerchi in se stesso la risposta, soprattutto indagando quanti nella nostra vita ci hanno condotti e guidati a Gesù.

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