Diario di un pretino di città: i nostri “angoli di paradiso”

Sto gustando i primi giorni del mio riposo dopo le attività estive e i numerosi chilometri percorsi tra caseggi, lagheggi, maremmeggi e sostituzioni dei miei confratelli le settimane scorse nella caldissima Sesto.
Ciascuno trova il risposo la’ dove e’ sicuro di mettere davvero da parte preoccupazioni e ansie, ricavando una parentesi non estranea alla vita di tutti i giorni, ma ristoratrice nell’anima e nel corpo per ricominciare con il piede giusto e la serenità necessaria alla dispersione delle mille cose da fare.
Mi piace pensare a questi luoghi come “angoli di paradiso”: perché il paradiso e’ anzitutto una condizione, una pace dentro e fuori di noi, un luogo nel quale ti senti a casa, accolto e, perché no, coccolato.
Ciascuno ha dunque il suo angolo di paradiso: il mio dovreste conoscerlo, perché non e’ segreto per niente, anzi e’ un angolo che si può benissimo condividere (chiedete ai miei amici di Busto o agli Ado del lagheggio).
Dal mio angolo di paradiso la meditazione e’ più semplice, il silenzio più pieno, l’orizzonte più vasto, il clima più fresco e l’Amicizia con Lui e’ più “facile”.
Ogni persona che conosco e che affido a Lui nei miei “dialoghi” dovrebbe avere il suo vero angolo di paradiso: e’ la mia preghiera, la mia speranza e il mio augurio!

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