La Parola che conta: Mercoledì della 1° Domenica dopo Pentecoste (6 giugno)
LETTURA
Lettura del libro dell’Esodo 11, 1-9
In quei giorni. Il Signore disse a Mosè: «Ancora una piaga manderò contro il faraone e l’Egitto; dopo di che egli vi lascerà partire di qui. Vi lascerà partire senza condizioni, anzi vi caccerà via di qui. Di’ dunque al popolo che ciascuno dal suo vicino e ciascuna dalla sua vicina si facciano dare oggetti d’argento e oggetti d’oro». Il Signore fece sì che il popolo trovasse favore agli occhi degli Egiziani. Inoltre Mosè era un uomo assai considerato nella terra d’Egitto, agli occhi dei ministri del faraone e del popolo.
Mosè annunciò: «Così dice il Signore: Verso la metà della notte io uscirò attraverso l’Egitto: morirà ogni primogenito nella terra d’Egitto, dal primogenito del faraone che siede sul trono fino al primogenito della schiava che sta dietro la mola, e ogni primogenito del bestiame. Un grande grido si alzerà in tutta la terra d’Egitto, quale non vi fu mai e quale non si ripeterà mai più. Ma contro tutti gli Israeliti neppure un cane abbaierà, né contro uomini, né contro bestie, perché sappiate che il Signore fa distinzione tra l’Egitto e Israele. Tutti questi tuoi ministri scenderanno da me e si prostreranno davanti a me, dicendo: “Esci tu e tutto il popolo che ti segue!”. Dopo, io uscirò!». Mosè, pieno d’ira, si allontanò dal faraone.
Il Signore aveva appunto detto a Mosè: «Il faraone non vi darà ascolto, perché si moltiplichino i miei prodigi nella terra d’Egitto».
SALMO
Sal 77 (78)
® Il Signore guida come gregge il suo popolo.
Ascolta, popolo mio, la mia legge,
porgi l’orecchio alle parole della mia bocca.
Aprirò la mia bocca con una parabola,
rievocherò gli enigmi dei tempi antichi. ®
Ciò che abbiamo udito e conosciuto
e i nostri padri ci hanno raccontato
non lo terremo nascosto ai nostri figli,
raccontando alla generazione futura
le azioni gloriose e potenti del Signore
e le meraviglie che egli ha compiuto. ®
Colpì ogni primogenito in Egitto,
nelle tende di Cam la primizia del loro vigore.
Fece partire come pecore il suo popolo
e li condusse come greggi nel deserto. ®
VANGELO
Lettura del Vangelo secondo Luca 4, 38-41
In quel tempo. Uscito dalla sinagoga, il Signore Gesù entrò nella casa di Simone. La suocera di Simone era in preda a una grande febbre e lo pregarono per lei. Si chinò su di lei, comandò alla febbre e la febbre la lasciò. E subito si alzò in piedi e li serviva.
Al calar del sole, tutti quelli che avevano infermi affetti da varie malattie li condussero a lui. Ed egli, imponendo su ciascuno le mani, li guariva. Da molti uscivano anche demòni, gridando: «Tu sei il Figlio di Dio!». Ma egli li minacciava e non li lasciava parlare, perché sapevano che era lui il Cristo.
E’ misterioso questo “comportamento” di Dio nei confronti del Faraone e del suo popolo: è Lui stesso la fonte dell’indurimento del cuore di Faraone, è Lui stesso la fonte di tutte le piaghe mandate al popolo. Ma ecco una chiave di lettura interessante nel racconto, per comprendere come mai tutto questo: “perché si moltiplichino i miei prodigi”; l’intenzione dell’Onnipotente è dunque quella di mostrare chi è e con quale predilezione circonda il popolo che gli si mantiene fedele.
Nel salmo troviamo una ulteriore spiegazione: il Signore guida il suo popolo come un gregge, con mano sicura e direzione certa, e fa ricordare in ogni momento i prodigi che hanno accompagnato questo cammino.
Anche Gesù, nonostante l’opposizione e il rischio della sue stessa vita, uscendo dalla sinagoga si reca nella casa si Pietro e lì, a partire dalla guarigione della suocera, compie segni e prodigi di salvezza per tutti quelli che si recano a Lui. Ci vuole però pazienza prima di riconoscere nel Maestro il Cristo: per questo motivo zittisce tutti gli spiriti immondi che “denunciano” (non annunciano!) la sua vera identità!
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