La Parola che conta: Giovedì della 2° settimana di Quaresima (rito ambrosiano) 12/3/2020

GENESI 16, 1-15

Lettura del libro della Genesi.

In quei giorni. Sarài, moglie di Abram, non gli aveva dato figli. Avendo però una schiava egiziana chiamata Agar, Sarài disse ad Abram: «Ecco, il Signore mi ha impedito di aver prole; unisciti alla mia schiava: forse da lei potrò avere figli». Abram ascoltò l’invito di Sarài. Così, al termine di dieci anni da quando Abram abitava nella terra di Canaan, Sarài, moglie di Abram, prese Agar l’Egiziana, sua schiava, e la diede in moglie ad Abram, suo marito. Egli si unì ad Agar, che restò incinta. Ma, quando essa si accorse di essere incinta, la sua padrona non contò più nulla per lei.
Allora Sarài disse ad Abram: «L’offesa a me fatta ricada su di te! Io ti ho messo in grembo la mia schiava, ma da quando si è accorta d’essere incinta, io non conto più niente per lei. Il Signore sia giudice tra me e te!». Abram disse a Sarài: «Ecco, la tua schiava è in mano tua: trattala come ti piace». Sarài allora la maltrattò, tanto che quella fuggì dalla sua presenza. La trovò l’angelo del Signore presso una sorgente d’acqua nel deserto, la sorgente sulla strada di Sur, e le disse: «Agar, schiava di Sarài, da dove vieni e dove vai?». Rispose: «Fuggo dalla presenza della mia padrona Sarài». Le disse l’angelo del Signore: «Ritorna dalla tua padrona e restale sottomessa». Le disse ancora l’angelo del Signore: «Moltiplicherò la tua discendenza e non si potrà contarla, tanto sarà numerosa». Soggiunse poi l’angelo del Signore:
«Ecco, sei incinta:
partorirai un figlio
e lo chiamerai Ismaele,
perché il Signore ha udito il tuo lamento.
Egli sarà come un asino selvatico;
la sua mano sarà contro tutti
e la mano di tutti contro di lui,
e abiterà di fronte a tutti i suoi fratelli».
Agar, al Signore che le aveva parlato, diede questo nome: «Tu sei il Dio della visione», perché diceva: «Non ho forse visto qui colui che mi vede?». Per questo il pozzo si chiamò pozzo di Lacai‑Roì; è appunto quello che si trova tra Kades e Bered. Agar partorì ad Abram un figlio e Abram chiamò Ismaele il figlio che Agar gli aveva parto


SALMO 118 (119), 49-56

La tua parola, Signore, è verità e vita.

Ricòrdati della parola detta al tuo servo,
con la quale mi hai dato speranza.
Questo mi consola nella mia miseria:
la tua promessa mi fa vivere. R.

Gli orgogliosi mi insultano aspramente,
ma io non mi allontano dalla tua legge.
Ricordo i tuoi eterni giudizi, o Signore,
e ne sono consolato. R.

Mi ha invaso il furore contro i malvagi
che abbandonano la tua legge.
I tuoi decreti sono il mio canto
nella dimora del mio esilio. R.

Nella notte ricordo il tuo nome Signore,
e osservo la tua legge.
Tutto questo mi accade
perché ho custodito i tuoi precetti. R.


PROVERBI 6, 20-29

Figlio mio, osserva il comando di tuo padre
e non disprezzare l’insegnamento di tua madre.
Fissali sempre nel tuo cuore,
appendili al collo.
Quando cammini ti guideranno,
quando riposi veglieranno su di te,
quando ti desti ti parleranno,
perché il comando è una lampada
e l’insegnamento una luce
e un sentiero di vita l’istruzione che ti ammonisce:
ti proteggeranno dalla donna altrui,
dalle parole seducenti della donna sconosciuta.
Non desiderare in cuor tuo la sua bellezza,
non lasciarti adescare dai suoi sguardi,
poiché, se la prostituta cerca il pane,
la donna sposata ambisce una vita preziosa.
Si può portare il fuoco sul petto
senza bruciarsi i vestiti,
o camminare sulle braci
senza scottarsi i piedi?
Così chi si accosta alla donna altrui:
chi la tocca non resterà impunito.

MATTEO 6, 1-6

In quel tempo. Il Signore Gesù diceva ai suoi discepoli: «State attenti a non praticare la vostra giustizia davanti agli uomini per essere ammirati da loro, altrimenti non c’è ricompensa per voi presso il Padre vostro che è nei cieli. Dunque, quando fai l’elemosina, non suonare la tromba davanti a te, come fanno gli ipocriti nelle sinagoghe e nelle strade, per essere lodati dalla gente. In verità io vi dico: hanno già ricevuto la loro ricompensa. Invece, mentre tu fai l’elemosina, non sappia la tua sinistra ciò che fa la tua destra, perché la tua elemosina resti nel segreto; e il Padre tuo, che vede nel segreto, ti ricompenserà.
E quando pregate, non siate simili agli ipocriti che, nelle sinagoghe e negli angoli delle piazze, amano pregare stando ritti, per essere visti dalla gente. In verità io vi dico: hanno già ricevuto la loro ricompensa. Invece, quando tu preghi, entra nella tua camera, chiudi la porta e prega il Padre tuo, che è nel segreto; e il Padre tuo, che vede nel segreto, ti ricompenserà».

La vita non si ferma, anche quella di chi non è direttamente figlio della promessa: così Ismaele vive e sarà padre di un popolo che camminerà a fianco di Israele.

Gli insegnamenti passano di padre in figlio in un cammino e in una continuità lodata dalla Scrittura e dallo stesso Signore e creatore: vivere la fedeltà ai comandamenti e alle leggi dunque è qualcosa che si impara con l’esempio e con la vita.

Ciò che conta, infine, non è l’ipocrisia, l’aver indossato una maschera, l’apparenza: è la sostanza, è ciò che esce da un cuore libero e pronto ad essere amato dal Padre che porta il frutto bello e sperato. Chiediamo il dono di custodire, in noi, quella stanza segreta dove ci siamo noi e Lui, soli.

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