La Parola che conta: Giovedì 25 aprile 2019
GIOVEDÌ IN ALBIS – V giorno dell’Ottava di Pasqua
[In questo giorno si commemorano la morte e la sepoltura di S. Ambrogio avvenuta nel 397]
LETTURA
Lettura degli Atti degli Apostoli 5, 26-42
In quei giorni. Il comandante uscì con gli inservienti e li condusse via, ma senza violenza, per timore di essere lapidati dal popolo. Li condussero e li presentarono nel sinedrio; il sommo sacerdote li interrogò dicendo: «Non vi avevamo espressamente proibito di insegnare in questo nome? Ed ecco, avete riempito Gerusalemme del vostro insegnamento e volete far ricadere su di noi il sangue di quest’uomo». Rispose allora Pietro insieme agli apostoli: «Bisogna obbedire a Dio invece che agli uomini. Il Dio dei nostri padri ha risuscitato Gesù, che voi avete ucciso appendendolo a una croce. Dio lo ha innalzato alla sua destra come capo e salvatore, per dare a Israele conversione e perdono dei peccati. E di questi fatti siamo testimoni noi e lo Spirito Santo, che Dio ha dato a quelli che gli obbediscono». All’udire queste cose essi si infuriarono e volevano metterli a morte.
Si alzò allora nel sinedrio un fariseo, di nome Gamaliele, dottore della Legge, stimato da tutto il popolo. Diede ordine di farli uscire per un momento e disse: «Uomini d’Israele, badate bene a ciò che state per fare a questi uomini. Tempo fa sorse Tèuda, infatti, che pretendeva di essere qualcuno, e a lui si aggregarono circa quattrocento uomini. Ma fu ucciso, e quelli che si erano lasciati persuadére da lui furono dissolti e finirono nel nulla. Dopo di lui sorse Giuda il Galileo, al tempo del censimento, e indusse gente a seguirlo, ma anche lui finì male, e quelli che si erano lasciati persuadére da lui si dispersero. Ora perciò io vi dico: non occupatevi di questi uomini e lasciateli andare. Se infatti questo piano o quest’opera fosse di origine umana, verrebbe distrutta; ma, se viene da Dio, non riuscirete a distruggerli. Non vi accada di trovarvi addirittura a combattere contro Dio!».
Seguirono il suo parere e, richiamati gli apostoli, li fecero flagellare e ordinarono loro di non parlare nel nome di Gesù. Quindi li rimisero in libertà. Essi allora se ne andarono via dal sinedrio, lieti di essere stati giudicati degni di subire oltraggi per il nome di Gesù. E ogni giorno, nel tempio e nelle case, non cessavano di insegnare e di annunciare che Gesù è il Cristo.
SALMO
Sal 33 (34)
® Venite, figli, ascoltatemi: vi insegnerò il timore del Signore.
oppure
® Alleluia, alleluia, alleluia.
Magnificate con me il Signore,
esaltiamo insieme il suo nome.
Ho cercato il Signore: mi ha risposto
e da ogni mia paura mi ha liberato. ®
Temete il Signore, suoi santi:
nulla manca a coloro che lo temono.
I leoni sono miseri e affamati,
ma a chi cerca il Signore non manca alcun bene.®
Gli occhi del Signore sui giusti,
i suoi orecchi al loro grido di aiuto.
Il Signore riscatta la vita dei suoi servi;
non sarà condannato chi in lui si rifugia. ®
[oppure al posto di Lettura e Salmo :
Commemorazione del transito e della sepoltura del beato vescovo Ambrogio
Cfr. Paulinus, Vita Ambrosii, 47, 2 – 48, 3
Dalle cinque del pomeriggio fino all’ora in cui rese lo spirito, Ambrogio pregò con le braccia aperte in forma di croce; noi vedevamo muoversi le sue labbra, ma non ne udivamo la voce. E Onorato, vescovo della Chiesa di Vercelli, essendosi ritirato al piano superiore della casa per riposare, udì per tre volte una voce che lo chiamava e diceva: «Alzati, affrettati, poiché egli è in punto di morte». E quegli discese e offrì ad Ambrogio il santo Corpo del Signore. Come Ambrogio l’ebbe ricevuto spirò, recando con sé il buon viatico, in modo che l’anima, rinvigorita da quel solido cibo, s’allietasse ora nel consorzio degli angeli, dei quali aveva imitato la vita in terra, e della compagnia di Elia; giacché al pari di Elia anch’egli, in nome del timore di Dio, non ebbe mai riguardo di parlare ai re e ai potenti di ogni grado.
Nelle prime ore mattutine in cui morì, la sua salma fu portata di lì alla chiesa maggiore e lì rimase durante la notte in cui celebrammo la veglia pasquale. In quell’occasione molti bambini che erano stati battezzati, venendo dal fonte battesimale, lo videro: alcuni dissero di averlo visto seduto sulla cattedra situata nell’alto presbiterio, altri col dito lo indicarono ai loro genitori mentre vi saliva. Ma quelli non lo potevano scorgere, non avendo gli occhi così purificati. Molti poi raccontavano di vedere una stella sopra il suo corpo.
Quando risplendette il giorno del Signore, mentre il suo corpo, terminate le celebrazioni divine, dalla chiesa veniva traslato alla basilica Ambrosiana, dove fu deposto, uomini e donne in gran numero gettarono i loro fazzoletti e le cinture per poter in qualche modo toccare la salma del santo. C’era infatti al funerale una folla sterminata, di ogni condizione, età e sesso: non solo cristiani ma anche giudei e pagani.
Onore e gloria al Signore nostro Gesù Cristo, che regna nei secoli dei secoli.
®Amen.
Sal 114 (115)
® Camminerò alla presenza del Signore nella terra dei viventi.
Amo il Signore, perché ascolta
il grido della mia preghiera.
Verso di me ha teso l’orecchio
nel giorno in cui lo invocavo. ®
Mi stringevano funi di morte,
ero preso nei lacci degli inferi,
ero preso da tristezza e angoscia.
Allora ho invocato il nome del Signore. ®
Ritorna, anima mia, al tuo riposo,
perché il Signore ti ha beneficato.
Sì, hai liberato la mia vita dalla morte,
i miei occhi dalle lacrime,
i miei piedi dalla caduta.® ]
EPISTOLA
Lettera di san Paolo apostolo ai Colossesi 3, 1-4
Fratelli, se siete risorti con Cristo, cercate le cose di lassù, dove è Cristo, seduto alla destra di Dio; rivolgete il pensiero alle cose di lassù, non a quelle della terra. Voi infatti siete morti e la vostra vita è nascosta con Cristo in Dio! Quando Cristo, vostra vita, sarà manifestato, allora anche voi apparirete con lui nella gloria.
VANGELO
Lettura del Vangelo secondo Luca 24, 36b-49
In quel tempo. Il Signore Gesù in persona stette in mezzo ai discepoli e disse: «Pace a voi!». Sconvolti e pieni di paura, credevano di vedere un fantasma. Ma egli disse loro: «Perché siete turbati, e perché sorgono dubbi nel vostro cuore? Guardate le mie mani e i miei piedi: sono proprio io! Toccatemi e guardate; un fantasma non ha carne e ossa, come vedete che io ho». Dicendo questo, mostrò loro le mani e i piedi. Ma poiché per la gioia non credevano ancora ed erano pieni di stupore, disse: «Avete qui qualche cosa da mangiare?». Gli offrirono una porzione di pesce arrostito; egli lo prese e lo mangiò davanti a loro.
Poi disse: «Sono queste le parole che io vi dissi quando ero ancora con voi: bisogna che si compiano tutte le cose scritte su di me nella legge di Mosè, nei Profeti e nei Salmi». Allora aprì loro la mente per comprendere le Scritture e disse loro: «Così sta scritto: il Cristo patirà e risorgerà dai morti il terzo giorno, e nel suo nome saranno predicati a tutti i popoli la conversione e il perdono dei peccati, cominciando da Gerusalemme. Di questo voi siete testimoni. Ed ecco, io mando su di voi colui che il Padre mio ha promesso; ma voi restate in città, finché non siate rivestiti di potenza dall’alto».
Quando si incontra veramente Gesù risorto non si sta più nella pelle, addirittura si è lieti di essere stati oltraggiati per causa sua: è questa l’esperienza raccontata dal brano degli Atti degli Apostoli, un brano che ci richiama a quanto lo Spirito, donato nella Pentecoste, sia tra gli altri doni proprio Spirito di Fortezza.
Paolo Apostolo raccomanda di cercare “le cose di lassù”, cioè di piacere al Padre proprio perché un’esistenza rinnovata diventa un’esistenza che mira al cielo, al ritorno all’origine: Gesù nella sua vita ci ha fatto vedere con il suo esempio quanto la comunione con il Padre lo abbia guidato.
Il primo dono del Risorto è la pace ai suoi apostoli, ai suoi discepoli: la pace perché non è stato facile seguirLo, lo sa bene, la pace perché solo così essi potranno attendere lo Spirito e iniziare la missione di testimoni del Risorto.
Lascia un commento