La Parola che conta: Giovedì 7 marzo 2019

Giovedì, settimana dell’ultima domenica dopo l’Epifania

 

LETTURA
Lettura del libro del Qoèlet 9, 7-12

Su, mangia con gioia il tuo pane / e bevi il tuo vino con cuore lieto, / perché Dio ha già gradito le tue opere. / In ogni tempo siano candide le tue vesti / e il profumo non manchi sul tuo capo.
Godi la vita con la donna che ami per tutti i giorni della tua fugace esistenza che Dio ti concede sotto il sole, perché questa è la tua parte nella vita e nelle fatiche che sopporti sotto il sole. Tutto ciò che la tua mano è in grado di fare, fallo con tutta la tua forza, perché non ci sarà né attività né calcolo né scienza né sapienza nel regno dei morti, dove stai per andare.
Tornai a considerare un’altra cosa sotto il sole: che non è degli agili la corsa né dei forti la guerra, e neppure dei sapienti il pane e degli accorti la ricchezza, e nemmeno degli intelligenti riscuotere stima, perché il tempo e il caso raggiungono tutti. Infatti l’uomo non conosce neppure la sua ora: simile ai pesci che sono presi dalla rete fatale e agli uccelli presi al laccio, l’uomo è sorpreso dalla sventura che improvvisa si abbatte su di lui.

 

SALMO
Sal 5

® Tu benedici il giusto, Signore.

Al mattino ascolta la mia voce;
al mattino ti espongo la mia richiesta e resto in attesa.
Tu non sei un Dio che gode del male,
non è tuo ospite il malvagio;
gli stolti non resistono al tuo sguardo. ®

Tu hai in odio tutti i malfattori,
tu distruggi chi dice menzogne.
Sanguinari e ingannatori, il Signore li detesta.
Io, invece, per il tuo grande amore, entro nella tua casa;
mi prostro verso il tuo tempio santo nel tuo timore. ®

Gioiscano quanti in te si rifugiano, esultino senza fine.
Proteggili, perché in te si allietino
quanti amano il tuo nome,
poiché tu benedici il giusto, Signore,
come scudo lo circondi di benevolenza. ®

 

VANGELO
Lettura del Vangelo secondo Marco 13, 9b-13

In quel tempo. Il Signore Gesù disse ai suoi discepoli: «Vi consegneranno ai sinedri, sarete percossi nelle sinagoghe e comparirete davanti a governatori e re per causa mia, per dare testimonianza a loro. Ma prima è necessario che il Vangelo sia proclamato a tutte le nazioni. E quando vi condurranno via per consegnarvi, non preoccupatevi prima di quello che direte, ma dite ciò che in quell’ora vi sarà dato: perché non siete voi a parlare, ma lo Spirito Santo. Il fratello farà morire il fratello, il padre il figlio, e i figli si alzeranno ad accusare i genitori e li uccideranno. Sarete odiati da tutti a causa del mio nome. Ma chi avrà perseverato fino alla fine sarà salvato».

 

Il brano odierno del Qoelet ci pone di fronte l’esperienza di vita come “anticipo di paradiso” fino a che la sventura non arrivi di soppiatto a rovinare tutto ciò: è dunque giusto “godere” del benefici del lavoro e dell’amore, perché l’esistenza sia non un “tirare a campare”,

La proclamazione del Vangelo è accompagnata dal rendere ragione della propria fede e della propria speranza: occorre mettere in conto difficoltà, persecuzioni e lotte, divisioni fin nelle famiglie e negli affetti. La perseveranza che Gesù chiede è quella della ricerca della verità, quindi dello stare nella confidenza con Lui.

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