La Parola che conta: Lunedì 3 marzo 2019

Lunedì, settimana dell’ultima domenica dopo l’Epifania

 

LETTURA
Lettura del libro del Qoèlet 1, 1-14
Parole di Qoèlet, figlio di Davide, re a Gerusalemme. / Vanità delle vanità, dice Qoèlet, / vanità delle vanità: tutto è vanità. / Quale guadagno viene all’uomo / per tutta la fatica con cui si affanna sotto il sole? / Una generazione se ne va e un’altra arriva, / ma la terra resta sempre la stessa. / Il sole sorge, il sole tramonta / e si affretta a tornare là dove rinasce. / Il vento va verso sud e piega verso nord. / Gira e va e sui suoi giri ritorna il vento. / Tutti i fiumi scorrono verso il mare, / eppure il mare non è mai pieno: / al luogo dove i fiumi scorrono, / continuano a scorrere. / Tutte le parole si esauriscono / e nessuno è in grado di esprimersi a fondo. / Non si sazia l’occhio di guardare / né l’orecchio è mai sazio di udire. / Quel che è stato sarà / e quel che si è fatto si rifarà; / non c’è niente di nuovo sotto il sole. / C’è forse qualcosa di cui si possa dire: / «Ecco, questa è una novità»? / Proprio questa è già avvenuta / nei secoli che ci hanno preceduto. / Nessun ricordo resta degli antichi, / ma neppure di coloro che saranno / si conserverà memoria / presso quelli che verranno in seguito. / Io, Qoèlet, fui re d’Israele a Gerusalemme. Mi sono proposto di ricercare ed esplorare con saggezza tutto ciò che si fa sotto il cielo. Questa è un’occupazione gravosa che Dio ha dato agli uomini, perché vi si affatichino. Ho visto tutte le opere che si fanno sotto il sole, ed ecco: tutto è vanità e un correre dietro al vento.

 

SALMO
Sal 144 (145)
® Santo è il Signore in tutte le sue opere.
Grande è il Signore e degno di ogni lode;
senza fine è la sua grandezza.
Una generazione narra all’altra le tue opere,
annuncia le tue imprese.
Il glorioso splendore della tua maestà
e le tue meraviglie voglio meditare. ®
Buono è il Signore verso tutti,
la sua tenerezza si espande su tutte le creature.
Ti lodino, Signore, tutte le tue opere
e ti benedicano i tuoi fedeli.
Dicano la gloria del tuo regno
e parlino della tua potenza. ®
Il tuo regno è un regno eterno,
il tuo dominio si estende per tutte le generazioni.
Giusto è il Signore in tutte le sue vie
e buono in tutte le sue opere. ®
Canti la mia bocca la lode del Signore
e benedica ogni vivente il suo santo nome,
in eterno e per sempre. ®

VANGELO
Lettura del Vangelo secondo Marco 12, 13-17
In quel tempo. I capi dei sacerdoti, gli scribi e gli anziani mandarono dal Signore Gesù alcuni farisei ed erodiani, per coglierlo in fallo nel discorso. Vennero e gli dissero: «Maestro, sappiamo che sei veritiero e non hai soggezione di alcuno, perché non guardi in faccia a nessuno, ma insegni la via di Dio secondo verità. È lecito o no pagare il tributo a Cesare? Lo dobbiamo dare, o no?». Ma egli, conoscendo la loro ipocrisia, disse loro: «Perché volete mettermi alla prova? Portatemi un denaro: voglio vederlo». Ed essi glielo portarono. Allora disse loro: «Questa immagine e l’iscrizione, di chi sono?». Gli risposero: «Di Cesare». Gesù disse loro: «Quello che è di Cesare rendetelo a Cesare, e quello che è di Dio, a Dio». E rimasero ammirati di lui.

 

Il libro sapienziale di questa settimana, il Qoelet, è un’utile e interessante riflessione sul tempo che scorre e sulla ricerca della saggezza: Senza l’illuminazione della sapienza divina tutto diventa l’uguale al precedente, un correre dietro al nulla. Solo una visione “divina” ci può aprire allo stupore e alla novità.

I capi dei sacerdoti e gli scrivi non finiscono di mettere alla prova Gesù e questa volta lo interrogano sil tributo da dare a Cesare: Il Maestro risponde distinguendo ciò che è potere mondano e potere divino, indicando che a questo secondo va dato tutto perché esso è la fonte stessa della vita.

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