La Parola che conta: Sabato 2 marzo 2019
Sabato della settimana della penultima domenica dopo l’Epifania
LETTURA
Lettura del libro dell’Esodo 29, 38-46
In quei giorni. Il Signore disse a Mosè: «Ecco ciò che tu offrirai sull’altare: due agnelli di un anno ogni giorno, per sempre. Offrirai uno di questi agnelli al mattino, il secondo al tramonto. Con il primo agnello offrirai un decimo di efa di fior di farina, impastata con un quarto di hin di olio puro, e una libagione di un quarto di hin di vino. Offrirai il secondo agnello al tramonto con un’oblazione e una libagione come quelle del mattino: profumo gradito, offerta consumata dal fuoco in onore del Signore. Questo è l’olocausto perenne di generazione in generazione, all’ingresso della tenda del convegno, alla presenza del Signore, dove io vi darò convegno per parlarti.
Darò convegno agli Israeliti in questo luogo, che sarà consacrato dalla mia gloria. Consacrerò la tenda del convegno e l’altare. Consacrerò anche Aronne e i suoi figli, perché esercitino il sacerdozio per me. Abiterò in mezzo agli Israeliti e sarò il loro Dio. Sapranno che io sono il Signore, loro Dio, che li ho fatti uscire dalla terra d’Egitto, per abitare in mezzo a loro, io il Signore, loro Dio».
SALMO
Sal 95 (96)
® Cantate al Signore e annunciate la sua salvezza.
Cantate al Signore un canto nuovo,
cantate al Signore, uomini di tutta la terra.
Cantate al Signore, benedite il suo nome,
annunciate di giorno in giorno la sua salvezza. ®
In mezzo alle genti narrate la sua gloria,
a tutti i popoli dite le sue meraviglie.
Grande è il Signore e degno di ogni lode,
terribile sopra tutti gli dèi. ®
Tutti gli dèi dei popoli sono un nulla,
il Signore invece ha fatto i cieli.
Maestà e onore sono davanti a lui,
forza e splendore nel suo santuario. ®
EPISTOLA
Lettera di san Paolo apostolo ai Romani 12, 1-2
Vi esorto, fratelli, per la misericordia di Dio, a offrire i vostri corpi come sacrificio vivente, santo e gradito a Dio; è questo il vostro culto spirituale. Non conformatevi a questo mondo, ma lasciatevi trasformare rinnovando il vostro modo di pensare, per poter discernere la volontà di Dio, ciò che è buono, a lui gradito e perfetto.
VANGELO
Lettura del Vangelo secondo Giovanni 4, 23-26
In quel tempo. Il Signore Gesù disse alla donna samaritana: «Viene l’ora – ed è questa – in cui i veri adoratori adoreranno il Padre in spirito e verità: così infatti il Padre vuole che siano quelli che lo adorano. Dio è spirito, e quelli che lo adorano devono adorare in spirito e verità». Gli rispose la donna: «So che deve venire il Messia, chiamato Cristo: quando egli verrà, ci annuncerà ogni cosa». Le dice Gesù: «Sono io, che parlo con te».
E’ un vero e proprio cammino quello proposto dalle letture odierne; un cammino che prende le mosse dalle leggi sul culto dettate direttamente dalla voce di Dio a Mosé per il popolo, passano dal compimento annunciato da Gesù e attuato poi nei tempi apostolici grazie anche alle parole e all’opera di Paolo.
Se la tenda del convegno e dell’altare diventano per il popolo nomade in cammino verso la terra promessa il punto di riferimento concreto per incontrare Dio, renderGli culto e pregare, per il Nuovo Testamento il vero culto diventa quello spirituale, quello di chi offre se stesso come sacrificio vivente, proprio sull’esempio di Gesù: la vera differenza tra i credenti e il mondo sta proprio in questo elemento di rinnovamento che tocca il pensiero, la volontà e che si mette in comunione con Dio.
Gesù nel breve brano che riporta alcune parole del dialogo con la Samaritana ricorda che il culto e l’adorazione non sono tanto legati a un luogo, ma a una condizione, anzi a due: adorare il Padre in spirito e verità.
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