La Parola che conta: Martedì 12 febbraio 2019

Martedì della settimana della V domenica dopo l’Epifania

LETTURA
Lettura del libro del Siracide 28, 1-7

Chi si vendica subirà la vendetta del Signore, / il quale tiene sempre presenti i suoi peccati. / Perdona l’offesa al tuo prossimo / e per la tua preghiera ti saranno rimessi i peccati. / Un uomo che resta in collera verso un altro uomo, / come può chiedere la guarigione al Signore? / Lui che non ha misericordia per l’uomo suo simile, / come può supplicare per i propri peccati? / Se lui, che è soltanto carne, conserva rancore, / chi espierà per i suoi peccati? / Ricòrdati della fine e smetti di odiare, / della dissoluzione e della morte e resta fedele ai comandamenti. / Ricorda i precetti e non odiare il prossimo, / ricorda l’alleanza dell’Altissimo e dimentica gli errori altrui.

SALMO
Sal 33 (34)
® Venite, figli, ascoltatemi: vi insegnerò il timore del Signore.
Chi è l’uomo che desidera la vita
e ama i giorni in cui vedere il bene?
Custodisci la lingua dal male,
le labbra da parole di menzogna.
Sta’ lontano dal male e fa’ il bene,
cerca e persegui la pace. ®
Gli occhi del Signore sui giusti,
i suoi orecchi al loro grido di aiuto.
Il volto del Signore contro i malfattori,
per eliminarne dalla terra il ricordo.
Gridano e il Signore li ascolta,
li libera da tutte le loro angosce.
Il Signore è vicino a chi ha il cuore spezzato,
egli salva gli spiriti affranti. ®
Molti sono i mali del giusto,
ma da tutti lo libera il Signore.
Custodisce tutte le sue ossa:
neppure uno sarà spezzato.
Il male fa morire il malvagio
e chi odia il giusto sarà condannato.
Il Signore riscatta la vita dei suoi servi;
non sarà condannato chi in lui si rifugia. ®

 

VANGELO
Lettura del Vangelo secondo Marco 7, 31-37
In quel tempo. Uscito dalla regione di Tiro, passando per Sidone, il Signore Gesù venne verso il mare di Galilea in pieno territorio della Decàpoli. Gli portarono un sordomuto e lo pregarono di imporgli la mano. Lo prese in disparte, lontano dalla folla, gli pose le dita negli orecchi e con la saliva gli toccò la lingua; guardando quindi verso il cielo, emise un sospiro e gli disse: «Effatà», cioè: «Apriti!». E subito gli si aprirono gli orecchi, si sciolse il nodo della sua lingua e parlava correttamente. E comandò loro di non dirlo a nessuno. Ma più egli lo proibiva, più essi lo proclamavano e, pieni di stupore, dicevano: «Ha fatto bene ogni cosa: fa udire i sordi e fa parlare i muti!».

 

Fin dal Primo Testamento la vita del popolo di Dio è segnata dalla fede e dalla giustizia: Solamente se la fede come dono di Dio è accolta con generosità nella propria vita e sperimentata come grande misericordia sarà capace di instaurare delle relazioni secondo giustizia, quella giustizia che è perdono, benevolenza, bontà. È questo il messaggio che ci viene dal libro del Siracide.

“Ha fatto bene ogni cosa”: È l’affermazione dello stupore di fronte all’opera potente di Gesù che fa udire i sordo e parlare i muti; ma non è sufficiente! Occorre far crescere questo stupore per farlo maturare in fede e in riconoscimento di Gesù come figlio di Dio e salvatore.

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