La Parola che conta: Martedì 11 dicembre 2018

Martedì della IV settimana di Avvento

Geremia
Lettura del profeta Geremia 10, 11-16
In quei giorni. Geremia disse: «Direte loro: “Quegli dèi che non hanno fatto il cielo e la terra spariranno dalla faccia della terra e da sotto il cielo”. / Il Signore ha formato la terra con la sua potenza, / ha fissato il mondo con la sua sapienza, / con la sua intelligenza ha dispiegato i cieli. / Al rombo della sua voce rumoreggiano le acque nel cielo. / Fa salire le nubi dall’estremità della terra, / produce le folgori per la pioggia, / dalle sue riserve libera il vento. / Resta inebetito ogni uomo, senza comprendere; / resta confuso ogni orafo per i suoi idoli, / poiché è menzogna ciò che ha fuso / e non ha soffio vitale. / Sono oggetti inutili, opere ridicole; / al tempo del loro castigo periranno. / Non è così l’eredità di Giacobbe, / perché egli ha formato ogni cosa. / Israele è la tribù della sua eredità, / Signore degli eserciti è il suo nome».

Salmo
Sal 113B (115)
®    Da’ gloria al tuo nome, Signore.
Non a noi, Signore, non a noi,
ma al tuo nome da’ gloria,
per il tuo amore, per la tua fedeltà.
Perché le genti dovrebbero dire: «Dov’è il loro Dio?».
Il nostro Dio è nei cieli:
tutto ciò che vuole, egli lo compie. ®
I loro idoli sono argento e oro,
opera delle mani dell’uomo.
Hanno bocca e non parlano,
hanno occhi e non vedono,
hanno orecchi e non odono,
hanno narici e non odorano. ®
Diventi come loro chi li fabbrica
e chiunque in essi confida!
Israele, confida nel Signore:
egli è loro aiuto e loro scudo.
Voi che temete il Signore, confidate nel Signore:
egli è loro aiuto e loro scudo. ®

Profeti
Lettura del profeta Zaccaria 9, 11-17
Così dice il Signore Dio: «Quanto a te, per il sangue dell’alleanza con te, / estrarrò i tuoi prigionieri dal pozzo senz’acqua. / Ritornate alla cittadella, prigionieri della speranza! / Ve l’annuncio oggi stesso: / vi ripagherò due volte. / Tendo Giuda come mio arco, / faccio di Èfraim la mia arma; / ecciterò i tuoi figli, Sion, contro i tuoi figli, Iavan, / ti renderò come spada di un eroe. / Allora il Signore comparirà contro di loro, / come fulmine guizzeranno le sue frecce; / il Signore darà fiato al corno / e marcerà fra i turbini che vengono dal mezzogiorno. / Il Signore degli eserciti li proteggerà: / divoreranno e calpesteranno le pietre della fionda, / berranno il loro sangue come vino, / ne saranno pieni come bacini, come i corni dell’altare. / Il Signore, loro Dio, / in quel giorno li salverà, come gregge del suo popolo; / come gemme di un diadema / brilleranno sulla sua terra. / Che ricchezza, che felicità! / Il grano darà forza ai giovani / e il vino nuovo alle fanciulle».

Vangelo
Lettura del Vangelo secondo Matteo 19, 23-30
In quel tempo. Il Signore Gesù disse ai suoi discepoli: «In verità io vi dico: difficilmente un ricco entrerà nel regno dei cieli. Ve lo ripeto: è più facile che un cammello passi per la cruna di un ago, che un ricco entri nel regno di Dio». A queste parole i discepoli rimasero molto stupiti e dicevano: «Allora, chi può essere salvato?». Gesù li guardò e disse: «Questo è impossibile agli uomini, ma a Dio tutto è possibile».
Allora Pietro gli rispose: «Ecco, noi abbiamo lasciato tutto e ti abbiamo seguito; che cosa dunque ne avremo?». E Gesù disse loro: «In verità io vi dico: voi che mi avete seguito, quando il Figlio dell’uomo sarà seduto sul trono della sua gloria, alla rigenerazione del mondo, siederete anche voi su dodici troni a giudicare le dodici tribù d’Israele. Chiunque avrà lasciato case, o fratelli, o sorelle, o padre, o madre, o figli, o campi per il mio nome, riceverà cento volte tanto e avrà in eredità la vita eterna. Molti dei primi saranno ultimi e molti degli ultimi saranno primi».

 

Gli idoli muti contro i quali si scaglia Geremia sono sempre presenti nell’esperienza umana. Cambiano le epoche, cambiamo gli idoli muti: Alcuni permangono, altri invece no. Se il cuore dell’uomo non stupisce di fronte al Dio Creatore e riconosce per davvero la sua opera, non sarà mai capace del tutto di emanciparsi dall’idolatria.

Zaccaria annuncia la venuta del Signore come pastore che raduna il gregge e inaugura un tempo di pace e di prosperità: Solamente questa attesa sarà compiuta, non altre.

Gesù esprime un giudizio morale non sulle ricchezze in sè ma sull’attaccamento ad esse: Solamente la libertà del cuore garantisce un corretto rapporto con i beni materiali. Anche sollecitato dalla domanda di Pietro sulla rinuncia e la sequela Gesù risponde facendo notare la ricchezza di rapporti, relazioni, fraternità che nascono insieme alla responsabilità nel condividere con Lui il giudizio.

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