La Parola che conta: Mercoledì 28 novembre 2018
Mercoledì della II settimana di Avvento
Geremia
Lettura del profeta Geremia 3, 6a. 12a. 14-18
In quei giorni. Il Signore mi disse: «Va’ e grida queste cose verso il settentrione: Ritornate, figli traviati – oracolo del Signore – perché io sono il vostro padrone. Vi prenderò uno da ogni città e due da ciascuna famiglia e vi condurrò a Sion. Vi darò pastori secondo il mio cuore, che vi guideranno con scienza e intelligenza. Quando poi vi sarete moltiplicati e sarete stati fecondi nel paese, in quei giorni – oracolo del Signore – non si parlerà più dell’arca dell’alleanza del Signore: non verrà più in mente a nessuno e nessuno se ne ricorderà, non sarà rimpianta né rifatta. In quel tempo chiameranno Gerusalemme “Trono del Signore”, e a Gerusalemme tutte le genti si raduneranno nel nome del Signore e non seguiranno più caparbiamente il loro cuore malvagio. In quei giorni la casa di Giuda andrà verso la casa d’Israele e verranno insieme dalla regione settentrionale nella terra che io avevo dato in eredità ai loro padri».
Salmo
Sal 86 (87)
® In Sion tutte le genti adoreranno il Signore.
Sui monti santi egli l’ha fondata;
il Signore ama le porte di Sion
più di tutte le dimore di Giacobbe.
Di te si dicono cose gloriose, città di Dio! ®
Iscriverò Raab e Babilonia fra quelli che mi riconoscono;
ecco Filistea, Tiro ed Etiopia: là costui è nato.
Si dirà di Sion: «L’uno e l’altro in essa sono nati
e lui, l’Altissimo, la mantiene salda». ®
Il Signore registrerà nel libro dei popoli:
«Là costui è nato».
E danzando canteranno:
«Sono in te tutte le mie sorgenti». ®
Profeti
Lettura del profeta Zaccaria 2, 5-9
In quei giorni. Zaccaria disse: «Alzai gli occhi, ed ecco un uomo con una fune in mano per misurare. Gli domandai: “Dove vai?”. Ed egli: “Vado a misurare Gerusalemme per vedere qual è la sua larghezza e qual è la sua lunghezza”. Allora l’angelo che parlava con me uscì e incontrò un altro angelo, che gli disse: “Corri, va’ a parlare a quel giovane e digli: Gerusalemme sarà priva di mura, per la moltitudine di uomini e di animali che dovrà accogliere. Io stesso – oracolo del Signore – le farò da muro di fuoco all’intorno e sarò una gloria in mezzo ad essa”».
Vangelo
Lettura del Vangelo secondo Matteo 12, 22-32
In quel tempo fu portato al Signore Gesù un indemoniato, cieco e muto, ed egli lo guarì, sicché il muto parlava e vedeva. Tutta la folla era sbalordita e diceva: «Che non sia costui il figlio di Davide?». Ma i farisei, udendo questo, dissero: «Costui non scaccia i demòni se non per mezzo di Beelzebùl, capo dei demòni».
Egli però, conosciuti i loro pensieri, disse loro: «Ogni regno diviso in se stesso cade in rovina e nessuna città o famiglia divisa in se stessa potrà restare in piedi. Ora, se Satana scaccia Satana, è diviso in se stesso; come dunque il suo regno potrà restare in piedi? E se io scaccio i demòni per mezzo di Beelzebùl, i vostri figli per mezzo di chi li scacciano? Per questo saranno loro i vostri giudici. Ma, se io scaccio i demòni per mezzo dello Spirito di Dio, allora è giunto a voi il regno di Dio. Come può uno entrare nella casa di un uomo forte e rapire i suoi beni, se prima non lo lega? Soltanto allora potrà saccheggiargli la casa. Chi non è con me è contro di me, e chi non raccoglie con me disperde.
Perciò io vi dico: qualunque peccato e bestemmia verrà perdonata agli uomini, ma la bestemmia contro lo Spirito non verrà perdonata. A chi parlerà contro il Figlio dell’uomo, sarà perdonato; ma a chi parlerà contro lo Spirito Santo, non sarà perdonato, né in questo mondo né in quello futuro».
Geremia annuncia l’invio di pastori che, secondo il cuore di Dio, raduneranno il popolo disperso e riuniranno tutti per l’edificazione della nuova Gerusalemme dove non ci si ricorderà più dell’arca dell’Alleanza, tanto cara a Israele, ma l’Alleanza rinnovata passerà proprio da un rinnovato cuore, una rinnovata vita.
Anche Zaccaria parla di Gerusalemme: una città fondata ti fondata, ma questa volta senza mura per difendersi e per accogliere la moltitudine di gente e di popoli che riconosceranno quel luogo sacro, importante, dove si incontra il Signore.
Gesù opera miracoli e prodigi e lo fa nel nome del Padre: la sua potenza, le sue opere, le sue stesse parole sono comunione con il Padre e opera dello Spirito. Per questo egli si scaglia contro quelli che negano l’opera dello Spirito: a loro è annunciato che la loro chiusura di fronte a questa evidenza non potrà che portarli alla perdizione.
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