La Parola che conta: Venerdì 16 febbraio 2018
Venerdi della Settimana dell’ultima Domenica dopo l’Epifania
LETTURA
Lettura del libro del Qoèlet 12, 1-8. 13-14
Ricòrdati del tuo creatore / nei giorni della tua giovinezza, / prima che vengano i giorni tristi / e giungano gli anni di cui dovrai dire: / «Non ci provo alcun gusto»; / prima che si oscurino il sole, / la luce, la luna e le stelle / e tornino ancora le nubi dopo la pioggia; / quando tremeranno i custodi della casa / e si curveranno i gagliardi / e cesseranno di lavorare le donne che macinano, / perché rimaste poche, / e si offuscheranno quelle che guardano dalle finestre / e si chiuderanno i battenti sulla strada; / quando si abbasserà il rumore della mola / e si attenuerà il cinguettio degli uccelli / e si affievoliranno tutti i toni del canto; / quando si avrà paura delle alture / e terrore si proverà nel cammino; / quando fiorirà il mandorlo / e la locusta si trascinerà a stento / e il cappero non avrà più effetto, / poiché l’uomo se ne va nella dimora eterna / e i piagnoni si aggirano per la strada; / prima che si spezzi il filo d’argento / e la lucerna d’oro s’infranga / e si rompa l’anfora alla fonte / e la carrucola cada nel pozzo, / e ritorni la polvere alla terra, com’era prima, / e il soffio vitale torni a Dio, che lo ha dato. / Vanità delle vanità, dice Qoèlet, / tutto è vanità. / Conclusione del discorso, dopo aver ascoltato tutto: temi Dio e osserva i suoi comandamenti, perché qui sta tutto l’uomo. / Infatti, Dio citerà in giudizio ogni azione, anche tutto ciò che è occulto, bene o male.
SALMO
Sal 18 (19)
® La tua legge, Signore, è luce ai nostri occhi.
La legge del Signore è perfetta, rinfranca l’anima;
il comando del Signore è limpido, illumina gli occhi.
Il timore del Signore è puro, rimane per sempre;
i giudizi del Signore sono fedeli, sono tutti giusti,
più preziosi dell’oro, di molto oro fino,
più dolci del miele e di un favo stillante. ®
Anche il tuo servo ne è illuminato,
per chi li osserva è grande il profitto.
Le inavvertenze, chi le discerne?
Assolvimi dai peccati nascosti. ®
Anche dall’orgoglio salva il tuo servo
perché su di me non abbia potere;
allora sarò irreprensibile,
sarò puro da grave peccato. ®
Ti siano gradite le parole della mia bocca;
davanti a te i pensieri del mio cuore,
Signore, mia roccia e mio redentore. ®
VANGELO
Lettura del Vangelo secondo Marco 13, 28-31
In quel tempo. Il Signore Gesù disse: «Dalla pianta di fico imparate la parabola: quando ormai il suo ramo diventa tenero e spuntano le foglie, sapete che l’estate è vicina. Così anche voi: quando vedrete accadere queste cose, sappiate che il Figlio dell’uomo è vicino, è alle porte.
In verità io vi dico: non passerà questa generazione prima che tutto questo avvenga. Il cielo e la terra passeranno, ma le mie parole non passeranno».
La conclusione del discorso di Qoelet è quella di fare memoria grata della vita per poter sopportare anche quelle stagioni di essa che non sono promettenti: in qualche maniera l’autore ci ricorda come il nostro fine non è terrestre, ma celeste, essendo destinati a vivere tornando alla fonte della vita.
Discorso simile è fatto da Gesù, ma questa volta egli ci dona una indicazione sicura e precisa: le sue parole che non passano sono la strada certa per non perderci nel mare della vita e così vivere da figli, da fedeli, da perseveranti, da amati.
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