La Parola che conta: Martedì 12 dicembre 2017
Martedì della V Settimana di Avvento
Ezechiele
Lettura del profeta Ezechiele 37, 1-14
In quei giorni. Ezechiele disse: «La mano del Signore fu sopra di me e il Signore mi portò fuori in spirito e mi depose nella pianura che era piena di ossa; mi fece passare accanto a esse da ogni parte. Vidi che erano in grandissima quantità nella distesa della valle e tutte inaridite. Mi disse: “Figlio dell’uomo, potranno queste ossa rivivere?”. Io risposi: “Signore Dio, tu lo sai”. Egli mi replicò: “Profetizza su queste ossa e annuncia loro: ‘Ossa inaridite, udite la parola del Signore. Così dice il Signore Dio a queste ossa: Ecco, io faccio entrare in voi lo spirito e rivivrete. Metterò su di voi i nervi e farò crescere su di voi la carne, su di voi stenderò la pelle e infonderò in voi lo spirito e rivivrete. Saprete che io sono il Signore’ ”. Io profetizzai come mi era stato ordinato; mentre profetizzavo, sentii un rumore e vidi un movimento fra le ossa, che si accostavano l’uno all’altro, ciascuno al suo corrispondente. Guardai, ed ecco apparire sopra di esse i nervi; la carne cresceva e la pelle le ricopriva, ma non c’era spirito in loro. Egli aggiunse: “Profetizza allo spirito, profetizza, figlio dell’uomo, e annuncia allo spirito: ‘Così dice il Signore Dio: Spirito, vieni dai quattro venti e soffia su questi morti, perché rivivano’ ”. Io profetizzai come mi aveva comandato e lo spirito entrò in essi e ritornarono in vita e si alzarono in piedi; erano un esercito grande, sterminato.
Mi disse: “Figlio dell’uomo, queste ossa sono tutta la casa d’Israele. Ecco, essi vanno dicendo: ‘Le nostre ossa sono inaridite, la nostra speranza è svanita, noi siamo perduti’. Perciò profetizza e annuncia loro: ‘Così dice il Signore Dio: Ecco, io apro i vostri sepolcri, vi faccio uscire dalle vostre tombe, o popolo mio, e vi riconduco nella terra d’Israele. Riconoscerete che io sono il Signore, quando aprirò le vostre tombe e vi farò uscire dai vostri sepolcri, o popolo mio. Farò entrare in voi il mio spirito e rivivrete; vi farò riposare nella vostra terra. Saprete che io sono il Signore. L’ho detto e lo farò’”. Oracolo del Signore Dio».
Salmo
Sal 88 (89)
® Canterò in eterno l’amore del Signore.
Canterò in eterno l’amore del Signore,
di generazione in generazione
farò conoscere con la mia bocca la tua fedeltà,
perché ho detto: «È un amore edificato per sempre;
nel cielo rendi stabile la tua fedeltà». ®
«Ho stretto un’alleanza con il mio eletto,
ho giurato a Davide, mio servo.
Stabilirò per sempre la tua discendenza,
di generazione in generazione edificherò il tuo trono». ®
Beato il popolo che ti sa acclamare:
camminerà, Signore, alla luce del tuo volto;
esulta tutto il giorno nel tuo nome,
si esalta nella tua giustizia. ®
Profeti
Lettura del profeta Osea 11, 1-4
Così dice il Signore Dio: «Quando Israele era fanciullo, / io l’ho amato / e dall’Egitto ho chiamato mio figlio. / Ma più li chiamavo, / più si allontanavano da me; / immolavano vittime ai Baal, / agli idoli bruciavano incensi. / A Èfraim io insegnavo a camminare / tenendolo per mano, / ma essi non compresero / che avevo cura di loro. / Io li traevo con legami di bontà, / con vincoli d’amore, / ero per loro / come chi solleva un bimbo alla sua guancia, / mi chinavo su di lui / per dargli da mangiare».
Vangelo
Lettura del Vangelo secondo Matteo 22, 15-22
In quel tempo. I farisei se ne andarono e tennero consiglio per vedere come coglierlo in fallo nei suoi discorsi. Mandarono dunque dal Signore Gesù i propri discepoli, con gli erodiani, a dirgli: «Maestro, sappiamo che sei veritiero e insegni la via di Dio secondo verità. Tu non hai soggezione di alcuno, perché non guardi in faccia a nessuno. Dunque, di’ a noi il tuo parere: è lecito, o no, pagare il tributo a Cesare?». Ma Gesù, conoscendo la loro malizia, rispose: «Ipocriti, perché volete mettermi alla prova? Mostratemi la moneta del tributo». Ed essi gli presentarono un denaro. Egli domandò loro: «Questa immagine e l’iscrizione, di chi sono?». Gli risposero: «Di Cesare». Allora disse loro: «Rendete dunque a Cesare quello che è di Cesare e a Dio quello che è di Dio». A queste parole rimasero meravigliati, lo lasciarono e se ne andarono.
La profezia delle ossa inaridite che riprendono vita è significativa nel periodo storico d’Israele: Senza speranza, senza futuro… Il popolo si trova in una condizione nella quale solamente la potente mano di Dio può ridare vita e richiamare ad una speranza più grande, non fondata su potenze mondane o alleanze terrene. La tenera immagine di Osea che descrive le cure di Dio come quelle di un padre (e di una madre) amorevole contrasta con l’irriconoscenza del popolo visto come figlio amato: È il misterioso iniquo che dentro la natura umana non permette di riconoscere la verità di questa esperienza religiosa. Il Vangelo contiene un granello sottoposto a Gesù mosso dai fariseo per avere un pretesto per toglierlo di mezzo: il principio di dare a Dio ciò che è suo e a “Cesare” ciò che è di Cesare semplicemente mette in evidenza i diversi piani del discorso. Il potere mondano rimane mondano, il potere divino invece coinvolge tutta la vita e investe ogni creatura del ruolo di figliolanza rispetto al Creatore.
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