Omelia della IV Domenica di avvento “L’ingresso del Messia” 3/12/17 rito ambrosiano
IV DOMENICA DI AVVENTO – L’Ingresso del Messia
Lettura
Lettura del profeta Isaia 16, 1-5
In quei giorni. Isaia disse: / «Mandate l’agnello / al signore della regione, / da Sela del deserto / al monte della figlia di Sion. / Come un uccello fuggitivo, / come una nidiata dispersa / saranno le figlie di Moab / ai guadi dell’Arnon. / Dacci un consiglio, / prendi una decisione! / Rendi come la notte la tua ombra / in pieno mezzogiorno; / nascondi i dispersi, / non tradire i fuggiaschi. / Siano tuoi ospiti / i dispersi di Moab; / sii loro rifugio di fronte al devastatore.
Quando sarà estinto il tiranno / e finita la devastazione, / scomparso il distruttore della regione, / allora sarà stabilito un trono sulla mansuetudine, / vi siederà con tutta fedeltà, nella tenda di Davide, / un giudice sollecito del diritto / e pronto alla giustizia».
Salmo
Sal 149
® Cantino al loro re i figli di Sion.
Cantate al Signore un canto nuovo;
la sua lode nell’assemblea dei fedeli.
Gioisca Israele nel suo creatore,
esultino nel loro re i figli di Sion. ®
Lodino il suo nome con danze,
con tamburelli e cetre gli cantino inni.
Il Signore ama il suo popolo,
incorona i poveri di vittoria. ®
Esultino i fedeli nella gloria,
facciano festa sui loro giacigli.
Le lodi di Dio sulla loro bocca,
questo è un onore per tutti i suoi fedeli. ®
Epistola
Prima lettera di san Paolo apostolo ai Tessalonicesi 3, 11 – 4, 2
Fratelli, voglia Dio stesso, Padre nostro, e il Signore nostro Gesù guidare il nostro cammino verso di voi! Il Signore vi faccia crescere e sovrabbondare nell’amore fra voi e verso tutti, come sovrabbonda il nostro per voi, per rendere saldi i vostri cuori e irreprensibili nella santità, davanti a Dio e Padre nostro, alla venuta del Signore nostro Gesù con tutti i suoi santi.
Per il resto, fratelli, vi preghiamo e supplichiamo nel Signore Gesù affinché, come avete imparato da noi il modo di comportarvi e di piacere a Dio – e così già vi comportate –, possiate progredire ancora di più. Voi conoscete quali regole di vita vi abbiamo dato da parte del Signore Gesù.
Vangelo
Lettura del Vangelo secondo Marco 11, 1-11
In quel tempo. Quando furono vicini a Gerusalemme, verso Bètfage e Betània, presso il monte degli Ulivi, il Signore Gesù mandò due dei suoi discepoli e disse loro: «Andate nel villaggio di fronte a voi e subito, entrando in esso, troverete un puledro legato, sul quale nessuno è ancora salito. Slegatelo e portatelo qui. E se qualcuno vi dirà: “Perché fate questo?”, rispondete: “Il Signore ne ha bisogno, ma lo rimanderà qui subito”».
Andarono e trovarono un puledro legato vicino a una porta, fuori sulla strada, e lo slegarono. Alcuni dei presenti dissero loro: «Perché slegate questo puledro?». Ed essi risposero loro come aveva detto Gesù. E li lasciarono fare. Portarono il puledro da Gesù, vi gettarono sopra i loro mantelli ed egli vi salì sopra. Molti stendevano i propri mantelli sulla strada, altri invece delle fronde, tagliate nei campi. Quelli che precedevano e quelli che seguivano, gridavano: « Osanna! / Benedetto colui che viene nel nome del Signore! / Benedetto il Regno che viene, del nostro padre Davide! / Osanna nel più alto dei cieli!».
Ed entrò a Gerusalemme, nel tempio. E dopo aver guardato ogni cosa attorno, essendo ormai l’ora tarda, uscì con i Dodici verso Betània.
Isaia ci parla di un agnello dato come dono e della figlia di Sion: I Padri della Chiesa hanno riconosciuto l’agnello come figlio di Dio che toglie il peccato del mondo e nella figlia di Sion (Gerusalemme) la figura di Maria, madre di Gesù e madre di Dio. Viene questo agnello come dono in Gerusalemme e porta un regno di mansuetudine, di diritto e di giustizia. Le conseguenze di questa venuta dunque sono visibili a tutti perché portano nel Popolo buona fiducia e nuova speranza pse un futuro abitato da Dio.
Paolo ci parla di regole di vita che lo stesso Gesù ci ha consegnato: È quel comandamento dell’amore che conosciamo teoricamente molto bene ma facciamo una fatica tremenda a vivere. L’Apostolo ci chiede però di non scoraggiarci e nemmeno di arrenderci: È lo stesso Signore che guida e fa crescere se noi gli permettiamo di guidarci sotto l’ispirazione dello Spirito.
Gesù entra a Gerusalemme ma non ci rimane: dopo l’accoglienza festosa come Messia, e dopo aver fatto visita al tempio, esce con i suoi e si reca a Betania da Marta, Maria e Lazzaro. Gesù dunque viene e instaura un regno di Dio diversi dalle nostre aspettative, un regno di Dio che ama vivere nelle case e tra gli affetti, muovendo i cuori e l’amore vicendevole, piuttosto che suscitare una rivoluzione sociale e politica. Anche se, in effetti, la vera rivoluzione parte dal lasciarci convertire personalmente e trasfigurare la nostra vita per iniziare, come seme, la civiltà dell’amore.
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