La Parola che conta: Mercoledì 15 novembre 2017

Mercoledì della I Settimana di Avvento – S. Alberto Magno

 

EZECHIELE

Lettura del profeta Ezechiele 2, 1-10

In quei giorni. La figura dalle sembianze umane mi disse: «Figlio dell’uomo, àlzati, ti voglio parlare». A queste parole, uno spirito entrò in me, mi fece alzare in piedi e io ascoltai colui che mi parlava.
Mi disse: «Figlio dell’uomo, io ti mando ai figli d’Israele, a una razza di ribelli, che si sono rivoltati contro di me. Essi e i loro padri si sono sollevati contro di me fino ad oggi. Quelli ai quali ti mando sono figli testardi e dal cuore indurito. Tu dirai loro: “Dice il Signore Dio”. Ascoltino o non ascoltino – dal momento che sono una genìa di ribelli –, sapranno almeno che un profeta si trova in mezzo a loro.
Ma tu, figlio dell’uomo, non li temere, non avere paura delle loro parole. Essi saranno per te come cardi e spine e tra loro ti troverai in mezzo a scorpioni; ma tu non temere le loro parole, non t’impressionino le loro facce: sono una genìa di ribelli. Ascoltino o no – dal momento che sono una genìa di ribelli –, tu riferirai loro le mie parole.
Figlio dell’uomo, ascolta ciò che ti dico e non essere ribelle come questa genìa di ribelli: apri la bocca e mangia ciò che io ti do». Io guardai, ed ecco, una mano tesa verso di me teneva un rotolo. Lo spiegò davanti a me; era scritto da una parte e dall’altra e conteneva lamenti, pianti e guai.

 

SALMO

Sal 13 (14)

® Venga da Sion la salvezza d’Israele.

Lo stolto pensa: «Dio non c’è».
Sono corrotti, fanno cose abominevoli:
non c’è chi agisca bene.
Il Signore dal cielo si china sui figli dell’uomo
per vedere se c’è un uomo saggio,
uno che cerchi Dio. ®

Sono tutti traviati, tutti corrotti;
non c’è chi agisca bene, neppure uno.
Non impareranno dunque tutti i malfattori,
che divorano il mio popolo come il pane
e non invocano il Signore? ®

Ecco, hanno tremato di spavento,
perché Dio è con la stirpe del giusto.
Voi volete umiliare le speranze del povero,
ma il Signore è il suo rifugio. ®

Chi manderà da Sion la salvezza d’Israele?
Quando il Signore ristabilirà
la sorte del suo popolo,
esulterà Giacobbe e gioirà Israele. ®

 

PROFETI

Lettura del profeta Gioele 2, 10-17

In quei giorni. Gioele disse: «Davanti a lui la terra trema, / il cielo si scuote, / il sole, la luna si oscurano / e le stelle cessano di brillare. / Il Signore fa udire la sua voce / dinanzi alla sua schiera: / molto grande è il suo esercito, / potente nell’eseguire i suoi ordini! / Grande è il giorno del Signore, / davvero terribile: chi potrà sostenerlo? / “Or dunque – oracolo del Signore –, / ritornate a me con tutto il cuore, / con digiuni, con pianti e lamenti. / Laceratevi il cuore e non le vesti, / ritornate al Signore, vostro Dio, / perché egli è misericordioso e pietoso, / lento all’ira, di grande amore, / pronto a ravvedersi riguardo al male”. / Chi sa che non cambi e si ravveda / e lasci dietro a sé una benedizione? / Offerta e libagione per il Signore, vostro Dio. / Suonate il corno in Sion, / proclamate un solenne digiuno, / convocate una riunione sacra. / Radunate il popolo, / indite un’assemblea solenne, / chiamate i vecchi, / riunite i fanciulli, i bambini lattanti; / esca lo sposo dalla sua camera / e la sposa dal suo talamo. / Tra il vestibolo e l’altare piangano / i sacerdoti, ministri del Signore, e dicano: / “Perdona, Signore, al tuo popolo / e non esporre la tua eredità al ludibrio / e alla derisione delle genti”. / Perché si dovrebbe dire fra i popoli: / “Dov’è il loro Dio?”».

 

VANGELO

Lettura del Vangelo secondo Matteo 9, 9-13

In quel tempo. Andando via di là, il Signore Gesù vide un uomo, chiamato Matteo, seduto al banco delle imposte, e gli disse: «Seguimi». Ed egli si alzò e lo seguì.
Mentre sedeva a tavola nella casa, sopraggiunsero molti pubblicani e peccatori e se ne stavano a tavola con Gesù e con i suoi discepoli. Vedendo ciò, i farisei dicevano ai suoi discepoli: «Come mai il vostro maestro mangia insieme ai pubblicani e ai peccatori?». Udito questo, disse: «Non sono i sani che hanno bisogno del medico, ma i malati. Andate a imparare che cosa vuol dire: “Misericordia io voglio e non sacrifici”. Io non sono venuto infatti a chiamare i giusti, ma i peccatori».

 

“Genìa di ribelli”: così è definito il popolo d’Israele dalla figura misteriosa e potente seduta in trono è apparsa al profeta Ezechiele. Egli è mandato per far emergere dal popolo stesso tutti i suoi lamenti, tutte le sue proteste, tutto ciò che non va per spronarlo al cambiamento, alla conversione.

Il profeta Gioele, annunciando l’imminente arrivo del “giorno del Signore” descritto come terribile, sprona ugualmente al cambiamento e alla conversione il popolo: il Signore, dice, può “cambiare idea”, convertire anche Lui è cambiare in perdono, amore, riconciliazione mutando la sua ira in accoglienza e comprensione. È chiesto all’uomo di “lacerare il cuore” per far uscire da esso il male.

La chiamata e la sequela di Gesù sono sotto il segno della misericordia, preferita di gran lunga al sacrificio. Così per essere discepoli occorre riconoscersi peccatori e bisognosi di sentire la Parola che salva diretta alla propria vita, che chiama alla conversione e al discepolato.

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