La Parola che conta: Lunedì 13 novembre 2017
LUNEDÌ DELLA I SETTIMANA DI AVVENTO – Anno B
EZECHIELE
Lettura del profeta Ezechiele 1, 1-12
In quei giorni. Ezechiele disse: «Nell’anno trentesimo, nel quarto mese, il cinque del mese, mentre mi trovavo fra i deportati sulle rive del fiume Chebar, i cieli si aprirono ed ebbi visioni divine.
Era l’anno quinto della deportazione del re Ioiachìn, il cinque del mese: la parola del Signore fu rivolta al sacerdote Ezechiele, figlio di Buzì, nel paese dei Caldei, lungo il fiume Chebar. Qui fu sopra di lui la mano del Signore.
Io guardavo, ed ecco un vento tempestoso avanzare dal settentrione, una grande nube e un turbinìo di fuoco, che splendeva tutto intorno, e in mezzo si scorgeva come un balenare di metallo incandescente. Al centro, una figura composta di quattro esseri animati, di sembianza umana con quattro volti e quattro ali ciascuno. Le loro gambe erano diritte e i loro piedi come gli zoccoli d’un vitello, splendenti come lucido bronzo. Sotto le ali, ai quattro lati, avevano mani d’uomo; tutti e quattro avevano le proprie sembianze e le proprie ali, e queste ali erano unite l’una all’altra. Quando avanzavano, ciascuno andava diritto davanti a sé, senza voltarsi indietro.
Quanto alle loro fattezze, avevano facce d’uomo; poi tutti e quattro facce di leone a destra, tutti e quattro facce di toro a sinistra e tutti e quattro facce d’aquila. Le loro ali erano spiegate verso l’alto; ciascuno aveva due ali che si toccavano e due che coprivano il corpo. Ciascuno andava diritto davanti a sé; andavano là dove lo spirito li sospingeva e, avanzando, non si voltavano indietro».
SALMO
Sal 10 (11)
® La tua gloria, Signore, risplende nei cieli.
Il Signore sta nel suo tempio santo,
il Signore ha il trono nei cieli.
I suoi occhi osservano attenti,
le sue pupille scrutano l’uomo. ®
Il Signore scruta giusti e malvagi,
egli odia chi ama la violenza.
Brace, fuoco e zolfo farà piovere sui malvagi;
vento bruciante toccherà loro in sorte. ®
Giusto è il Signore,
ama le cose giuste;
gli uomini retti contempleranno il suo volto. ®
PROFETI
Lettura del profeta Gioele 1, 1. 13-15
Parola del Signore, rivolta a Gioele, figlio di Petuèl. / Cingete il cilicio e piangete, o sacerdoti, / urlate, ministri dell’altare, / venite, vegliate vestiti di sacco, / ministri del mio Dio, / perché priva d’offerta e libagione / è la casa del vostro Dio. / Proclamate un solenne digiuno, / convocate una riunione sacra, / radunate gli anziani / e tutti gli abitanti della regione / nella casa del Signore, vostro Dio, / e gridate al Signore: / «Ahimè, quel giorno! / È infatti vicino il giorno del Signore / e viene come una devastazione dall’Onnipotente».
VANGELO
Lettura del Vangelo secondo Matteo 4, 18-25
In quel tempo. Mentre il Signore Gesù camminava lungo il mare di Galilea, vide due fratelli, Simone, chiamato Pietro, e Andrea suo fratello, che gettavano le reti in mare; erano infatti pescatori. E disse loro: «Venite dietro a me, vi farò pescatori di uomini». Ed essi subito lasciarono le reti e lo seguirono. Andando oltre, vide altri due fratelli, Giacomo, figlio di Zebedeo, e Giovanni suo fratello, che nella barca, insieme a Zebedeo loro padre, riparavano le loro reti, e li chiamò. Ed essi subito lasciarono la barca e il loro padre e lo seguirono.
Gesù percorreva tutta la Galilea, insegnando nelle loro sinagoghe, annunciando il vangelo del Regno e guarendo ogni sorta di malattie e di infermità nel popolo. La sua fama si diffuse per tutta la Siria e conducevano a lui tutti i malati, tormentati da varie malattie e dolori, indemoniati, epilettici e paralitici; ed egli li guarì. Grandi folle cominciarono a seguirlo dalla Galilea, dalla Decàpoli, da Gerusalemme, dalla Giudea e da oltre il Giordano.
Ezechiele apre il suo libro descrivendoci la visione di una figura che viene dal settentrione nella quale già i Padri della Chiesa avevano visto raffigurati, per allegoria, i quattro Evangelisti (l’angelo per Matteo, il leone per Marco, il bue per Luca e l’aquila per Giovanni): tale figura procede dritta davanti a sé, senza voltarsi e nemmeno cambiare direzione. Per allegoria possiamo allora già indicare come il Vangelo, la buona notizia che porteranno gli Evangelisti secondo caratteristiche loro proprie, è una Parola che guarda al presente e annuncia il futuro, senza esitazioni.
Il brano del profeta Gioele ci pone di fronte alla venuta del Signore e al modo con la quale prepararla: con vigilanza e con penitenza. Manca, nella casa d’Israele, l’offerta e la “libagione” (un’offerta sacrificale di bevande); ma ciò che è più gradito a Dio è il sacrificio personale e spirituale di ciascuno, quel “sacrificio vivente” che rende sacra ogni vita.
Il brano di Matteo, infine, ci ricorda che il tempo di Avvento fin dal suo inizio è una risposta alla chiamata e una sequela di Gesù: egli viene a chiamarci nella nostra quotidianità e a ridestare la nostra ricerca e preparazione all’incontro con quella che papa Francesco (definendo il Natale) chiama la “tenerezza di Dio” apparso nel bimbo di Betlemme.
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