La Parola che conta: Martedì della 2° settimana di Pasqua (17 aprile)
Lettura degli Atti degli Apostoli 3, 1-8
Pietro e Giovanni salivano al tempio per la preghiera delle tre del pomeriggio. Qui di solito veniva portato un uomo, storpio fin dalla nascita; lo ponevano ogni giorno presso la porta del tempio detta Bella, per chiedere l’elemosina a coloro che entravano nel tempio. Costui, vedendo Pietro e Giovanni che stavano per entrare nel tempio, li pregava per avere un’elemosina. Allora, fissando lo sguardo su di lui, Pietro insieme a Giovanni disse: «Guarda verso di noi». Ed egli si volse a guardarli, sperando di ricevere da loro qualche cosa. Pietro gli disse: «Non possiedo né argento né oro, ma quello che ho te lo do: nel nome di Gesù Cristo, il Nazareno, àlzati e cammina!». Lo prese per la mano destra e lo sollevò. Di colpo i suoi piedi e le caviglie si rinvigorirono e, balzato in piedi, si mise a camminare; ed entrò con loro nel tempio camminando, saltando e lodando Dio.
SALMO
Sal 102 (103)
® Benedite il Signore nell’alto dei cieli.
Benedici il Signore, anima mia,
quanto è in me benedica il suo santo nome.
Benedici il Signore, anima mia,
non dimenticare tutti i suoi benefici. ®
Quanto il cielo è alto sulla terra,
così la sua misericordia è potente su quelli che lo temono;
quanto dista l’oriente dall’occidente,
così egli allontana da noi le nostre colpe. ®
Il Signore ha posto il suo trono nei cieli
e il suo regno domina l’universo.
Benedite il Signore, angeli suoi,
potenti esecutori dei suoi comandi. ®
VANGELO
Lettura del Vangelo secondo Giovanni 1, 43-51
In quel tempo. Il Signore Gesù volle partire per la Galilea; trovò Filippo e gli disse: «Seguimi!». Filippo era di Betsàida, la città di Andrea e di Pietro. Filippo trovò Natanaele e gli disse: «Abbiamo trovato colui del quale hanno scritto Mosè, nella Legge, e i Profeti: Gesù, il figlio di Giuseppe, di Nàzaret». Natanaele gli disse: «Da Nàzaret può venire qualcosa di buono?». Filippo gli rispose: «Vieni e vedi». Gesù intanto, visto Natanaele che gli veniva incontro, disse di lui: «Ecco davvero un Israelita in cui non c’è falsità». Natanaele gli domandò: «Come mi conosci?». Gli rispose Gesù: «Prima che Filippo ti chiamasse, io ti ho visto quando eri sotto l’albero di fichi». Gli replicò Natanaele: «Rabbì, tu sei il Figlio di Dio, tu sei il re d’Israele!». Gli rispose Gesù: «Perché ti ho detto che ti avevo visto sotto l’albero di fichi, tu credi? Vedrai cose più grandi di queste!». Poi gli disse: «In verità, in verità io vi dico: vedrete il cielo aperto e gli angeli di Dio salire e scendere sopra il Figlio dell’uomo».
La vita delle prima comunità cristiane e degli Apstoli è costellata da momenti di preghiera, di presenza nel tempio e di attenzione al prossimo, specialmente se in difficoltà e bisognoso: così Pietro ricorda al povero storpio quale ricchezza possono donargli, ossia la salvezza (e la guarigione) nel nome del Signore Gesù, Figlio di Dio, Figlio del Padre. Impariamo anche noia considerare quale ricchezza possiamo donare al prossimo!
Natanaele si stupisce dell’attenzione di Gesù nei suoi confronti e per questo rende lode a Dio riconoscendolo Messia; ma Gesù precisa subito che non è davvero niente quello che ha visto e sentito: occorre avere la pazienza e la perseveranza dei diescepoli fedeli che seguono il Maestro e possono così in pienezza rendere grazie a Dio riconoscendoLo il Salvatore della loro vita e del mondo intero.
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