La Parola che conta: Giovedì nell’Ottava di Pasqua (12 aprile)

LETTURA

Lettura degli Atti degli Apostoli 5, 26-42

In quei giorni. Il comandante uscì con gli inservienti e li condusse via, ma senza violenza, per timore di essere lapidati dal popolo. Li condussero e li presentarono nel sinedrio; il sommo sacerdote li interrogò dicendo: «Non vi avevamo espressamente proibito di insegnare in questo nome? Ed ecco, avete riempito Gerusalemme del vostro insegnamento e volete far ricadere su di noi il sangue di quest’uomo». Rispose allora Pietro insieme agli apostoli: «Bisogna obbedire a Dio invece che agli uomini. Il Dio dei nostri padri ha risuscitato Gesù, che voi avete ucciso appendendolo a una croce. Dio lo ha innalzato alla sua destra come capo e salvatore, per dare a Israele conversione e perdono dei peccati. E di questi fatti siamo testimoni noi e lo Spirito Santo, che Dio ha dato a quelli che gli obbediscono». All’udire queste cose essi si infuriarono e volevano metterli a morte.

Si alzò allora nel sinedrio un fariseo, di nome Gamaliele, dottore della Legge, stimato da tutto il popolo. Diede ordine di farli uscire per un momento e disse: «Uomini d’Israele, badate bene a ciò che state per fare a questi uomini. Tempo fa sorse Tèuda, infatti, che pretendeva di essere qualcuno, e a lui si aggregarono circa quattrocento uomini. Ma fu ucciso, e quelli che si erano lasciati persuadére da lui furono dissolti e finirono nel nulla. Dopo di lui sorse Giuda il Galileo, al tempo del censimento, e indusse gente a seguirlo, ma anche lui finì male, e quelli che si erano lasciati persuadére da lui si dispersero. Ora perciò io vi dico: non occupatevi di questi uomini e lasciateli andare. Se infatti questo piano o quest’opera fosse di origine umana, verrebbe distrutta; ma, se viene da Dio, non riuscirete a distruggerli. Non vi accada di trovarvi addirittura a combattere contro Dio!».

Seguirono il suo parere e, richiamati gli apostoli, li fecero flagellare e ordinarono loro di non parlare nel nome di Gesù. Quindi li rimisero in libertà. Essi allora se ne andarono via dal sinedrio, lieti di essere stati giudicati degni di subire oltraggi per il nome di Gesù. E ogni giorno, nel tempio e nelle case, non cessavano di insegnare e di annunciare che Gesù è il Cristo.

 

SALMO

Sal 33 (34)

®  Venite, figli, ascoltatemi: vi insegnerò il timore del Signore.

Magnificate con me il Signore,

esaltiamo insieme il suo nome.

Ho cercato il Signore: mi ha risposto

e da ogni mia paura mi ha liberato. ®

Temete il Signore, suoi santi:

nulla manca a coloro che lo temono.

I leoni sono miseri e affamati,

ma a chi cerca il Signore non manca alcun bene.®

Gli occhi del Signore sui giusti,

i suoi orecchi al loro grido di aiuto.

Il Signore riscatta la vita dei suoi servi;

non sarà condannato chi in lui si rifugia. ®

 

EPISTOLA

Lettera di san Paolo apostolo ai Colossesi 3, 1-4

Fratelli, se siete risorti con Cristo, cercate le cose di lassù, dove è Cristo, seduto alla destra di Dio; rivolgete il pensiero alle cose di lassù, non a quelle della terra. Voi infatti siete morti e la vostra vita è nascosta con Cristo in Dio! Quando Cristo, vostra vita, sarà manifestato, allora anche voi apparirete con lui nella gloria.

 

VANGELO

Lettura del Vangelo secondo Luca 24, 36b-49

In quel tempo. Il Signore Gesù in persona stette in mezzo ai discepoli e disse: «Pace a voi!». Sconvolti e pieni di paura, credevano di vedere un fantasma. Ma egli disse loro: «Perché siete turbati, e perché sorgono dubbi nel vostro cuore? Guardate le mie mani e i miei piedi: sono proprio io! Toccatemi e guardate; un fantasma non ha carne e ossa, come vedete che io ho». Dicendo questo, mostrò loro le mani e i piedi. Ma poiché per la gioia non credevano ancora ed erano pieni di stupore, disse: «Avete qui qualche cosa da mangiare?». Gli offrirono una porzione di pesce arrostito; egli lo prese e lo mangiò davanti a loro.

Poi disse: «Sono queste le parole che io vi dissi quando ero ancora con voi: bisogna che si compiano tutte le cose scritte su di me nella legge di Mosè, nei Profeti e nei Salmi». Allora aprì loro la mente per comprendere le Scritture e disse loro: «Così sta scritto: il Cristo patirà e risorgerà dai morti il terzo giorno, e nel suo nome saranno predicati a tutti i popoli la conversione e il perdono dei peccati, cominciando da Gerusalemme. Di questo voi siete testimoni. Ed ecco, io mando su di voi colui che il Padre mio ha promesso; ma voi restate in città, finché non siate rivestiti di potenza dall’alto».

 

I primi passi dei discepoli di Gesù, dopo la sua risurrezione, sono decisamente diversi: hanno un non so che di decisione, di coraggioso e di gioioso. Anche le iniziali difficoltà con le autorità religiose del tempo non scoraggiano la forza della testimonianza dei primi cristiani che, forti anche della “profezia” del saggio Gamaliene, sanno di fare la volontà di Dio e per questo camminano a testa alta.

I primi passi dei discepoli di Gesù, dopo la sua risurrezione, hanno in sé nascosto il “segreto” della loro decisione: la vita nascosta in Cristo con Dio, la comunione con Gesù e con il Padre, confermata poi dal dono dello Spirito santo nella Pentecoste. Questa vita nascosta è il tesoro prezioso per il quale vale la pena di vivere!

I primi passi dei discepoli di Gesù, dopo la sua risurrezione, non sono così facili da iniziare finché non interviene il dono dello Spirito: sconvolti e pieni di paura non riconoscono subito Gesù vivo, eppure Lui li rincuora da subito e dice parole decise, capaci di dare coraggio. 

Anche noi possiamo muovere i primi passi, di nuovo, da discepoli del Risorto: riconosciamoci in loro e saremo, come loro, aiutati e sospinti dall’Amore tra il padre e il Figlio, lo Spirito santo!

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