“Mettersi a servizio con il cuore di Gesù”: Omelia per la Celebrazione pomeridiana del Giovedì santo, 13 aprile 2017
METTERSI A SERVIZIO CON IL CUORE DI GESÙ
Omelia nella Celebrazione Pomeridiana del Giovedì Santo per i ragazzi
Cascina Gatti, 13 aprile 2017
In questa celebrazione pomeridiana abbiamo compiuto diversi gesti e detto parole significative su cui vale la pena tornare per capirne meglio il senso e, soprattutto, per cercare di credere e vivere ciò che abbiamo compiuto o stiamo per compiere.
Anzitutto abbiamo ringraziato: perché? Dire grazie è riconoscere di aver ricevuto tanti doni da chi ci vuole bene in maniera visibile (pensiamo alle nostre famiglie e ai nostri amici) e anche in maniera invisibile (pensiamo allo stesso Gesù che, misteriosamente, è in mezzo a noi). Un bambino, un ragazzo, un adulto che ringrazia parte già con il piede giusto per vivere la propria vita in maniera riconoscente ed è capace di rispondere con generosità.
Poi abbiamo chiesto scusa: perché? Perché ci accorgiamo tante volte di non essere pronti a rispondere bene a tutto ciò che ci circonda, non siamo in grado tante volte di vincere il male con il bene, non siamo capaci di impegnarci per rendere la nostra vita e la vita di chi ci sta attorno una vita bella, impegnata, capace di donare qualcosa al nostro prossimo.
Nel momento successivo abbiamo accolto gli oli santi, quelli che servono per amministrare i sacramenti nella Chiesa, doni speciali di Dio nei momenti speciali della nostra vita. Il crisma per il battesimo e la consacrazione sacerdotale, l’olio dei catecumeni che prepara chi riceve il battesimo alla “lotta contro il male” e l’olio degli infermi che è l’aiuto a chi è in difficoltà di vita e nel bisogno. Sappiamo perché è così importante quest’olio santo? Perché, come dice san Paolo, ci rende “il buon profumo di Cristo nel mondo”.
Infine, abbiamo letto il Vangelo della lavanda dei piedi che tra poco, a dodici amici di 4° elementare che si preparano a ricevere il dono della Comunione con Gesù, compirò facendo memoria del gesto di Gesù ai suoi discepoli. È un gesto lontano dalla nostra cultura. Però mi sono chiesto: cosa vuol dire, oggi, che Gesù ci lava i piedi e ci chiede di lavarci i piedi gli uni gli altri? Proverò a fare qualche esempio.
Anzitutto, Gesù ci lava i piedi perché è disponibile ad accoglierci, ascoltarci, guidarci, perdonarci, amarci: anzi, lo fa prima ancora che noi ci accorgiamo e glielo chiediamo! Ci accoglie nella vita, ci ascolta ogni giorno in ogni istante, cerca di guidarci attraverso la nostra coscienza (quella voce interiore che non siamo tanto abituati ad ascoltare), ci perdona sia nella confessione che fuori, ci ama in ogni istante e anche attraverso le persone che ci amano.
Le parola di Papa Francesco spiegano bene questo gesto: “Lavare i piedi è: “io sono al tuo servizio”. E anche noi, fra noi, non è che dobbiamo lavare i piedi tutti i giorni l’uno all’altro, ma che cosa significa questo? Che dobbiamo aiutarci, l’un l’altro. A volte mi sono arrabbiato con uno, con un’altra … ma… lascia perdere, lascia perdere, e se ti chiede un favore, fatelo. Aiutarci l’un l’altro: questo Gesù ci insegna e questo è quello che io faccio, e lo faccio di cuore, perché è mio dovere”[1]. E poi, ancora, svela il segreto: “Ma è un dovere che mi viene dal cuore: lo amo. Amo questo e amo farlo perché il Signore così mi ha insegnato. Ma anche voi, aiutateci: aiutateci sempre. L’un l’altro. E così, aiutandoci, ci faremo del bene”.
Dunque: noi siamo a servizio gli uni degli altri se questo nasce da un dovere che viene dal cuore! E allora: lavare i piedi, oggi, significa che il mio amico, la mia amica, mio figlia, mia figlia, il mio vicino o la mia vicina di casa, il mio parente o la mia parente… hanno bisogno del mio aiuto, così come io ho bisogno del loro aiuto! E questo tutti i giorni, in ogni momento: a casa, a scuola, in Oratorio, per strada, in compagnia, quando faccio lo sport, al lavoro…
Ma attenzione! Solamente se questo prendermi cura nasce dal cuore, da un cuore che ha imparato o sta cercando di imparare ad amare come Gesù, allora sapremo davvero insieme vincere le resistenze ed essere, gli uni per gli altri, dei servitori e profumeremo le nostre strade, le nostre case, i nostri ambienti… con in buon profumo di Gesù che per primo si mette al mio, al tuo, al nostro servizio!
[1] http://w2.vatican.va/content/francesco/it/homilies/2013/documents/papa-francesco_20130328_coena-domini.html
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