La Parola che conta: sabato 31 dicembre 2016, VII giorno dell’ottava di Natale

Lettura

Lettura del profeta Michea 5, 2-4a

In quei giorni. Il Signore parlò a Michea dicendo: / «Dio li metterà in potere altrui / fino a quando partorirà colei che deve partorire; / e il resto dei tuoi fratelli ritornerà ai figli d’Israele. / Egli si leverà e pascerà con la forza del Signore, / con la maestà del nome del Signore, suo Dio. / Abiteranno sicuri, perché egli allora sarà grande / fino agli estremi confini della terra. / Egli stesso sarà la pace!».

 

Salmo

Sal 95 (96)

®   Gloria nei cieli e gioia sulla terra.

Cantate al Signore un canto nuovo,

cantate al Signore, uomini di tutta la terra.

Cantate al Signore, benedite il suo nome,

annunciate di giorno in giorno la sua salvezza. ®

Gioiscano i cieli, esulti la terra,

risuoni il mare e quanto racchiude;

sia in festa la campagna e quanto contiene,

acclamino tutti gli alberi della foresta. ®

Esultino davanti al Signore che viene:

sì, egli viene a giudicare la terra;

giudicherà il mondo con giustizia

e nella sua fedeltà i popoli. ®

 

Epistola

Lettera di san Paolo apostolo ai Gàlati 1, 1-5

Paolo, apostolo non da parte di uomini, né per mezzo di uomo, ma per mezzo di Gesù Cristo e di Dio Padre che lo ha risuscitato dai morti, e tutti i fratelli che sono con me, alle Chiese della Galazia: grazia a voi e pace da Dio Padre nostro e dal Signore Gesù Cristo, che ha dato se stesso per i nostri peccati al fine di strapparci da questo mondo malvagio, secondo la volontà di Dio e Padre nostro, al quale sia gloria nei secoli dei secoli. Amen.

 

Vangelo

Lettura del Vangelo secondo Luca 2, 33-35

In quel tempo. Il padre e la madre del Signore Gesù si stupivano delle cose che si dicevano di lui. Simeone li benedisse e a Maria, sua madre, disse: «Ecco, egli è qui per la caduta e la risurrezione di molti in Israele e come segno di contraddizione – e anche a te una spada trafiggerà l’anima –, affinché siano svelati i pensieri di molti cuori».

 

La pace, promessa e sperata nei pochi versetti di Michea, viene dopo aver provato separazione e tribolazione: solamente con una nuova vita, in tutti i sensi, il Messia diventa “principe di pace”.

L’incipit della lettera di Paolo rende grazie a Dio per il dono della salvezza dal peccato per mezzo di Gesù: non dobbiamo mai dimenticarci che il mondo è redento grazie al sacrificio del Figlio di Dio!

Fin dall’inizio, fin dalla sua nascita Gesù porta meraviglia e stupore intorno a sé: questo stupore deve accompagnare sempre il cammino dei discepoli che rendono grazie a Dio per i doni ricevuti e affidano i giorni futuri alla sua provvidenza.

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