La Parola che conta: Sabato della 1° settimana di Quaresima (3 marzo)

LETTURA
Lettura del profeta Osea 6, 4-6

Così dice il Signore Dio: / «Che dovrò fare per te, Èfraim, / che dovrò fare per te, Giuda? / Il vostro amore è come una nube del mattino, / come la rugiada che all’alba svanisce. / Per questo li ho abbattuti per mezzo dei profeti, / li ho uccisi con le parole della mia bocca / e il mio giudizio sorge come la luce: / poiché voglio l’amore e non il sacrificio, / la conoscenza di Dio più degli olocausti».
SALMO
Sal 111 (112)

    ®  Beato l’uomo che teme il Signore.

Beato l’uomo che teme il Signore
e nei suoi precetti trova grande gioia.
Prosperità e ricchezza nella sua casa,
la sua giustizia rimane per sempre. ®

Spunta nelle tenebre, luce per gli uomini retti:
misericordioso, pietoso e giusto.
Felice l’uomo pietoso che dà in prestito,
amministra i suoi beni con giustizia.
Cattive notizie non avrà da temere,
saldo è il suo cuore, confida nel Signore. ®

Sicuro è il suo cuore, non teme.
Egli dona largamente ai poveri,
la sua giustizia rimane per sempre,
la sua fronte s’innalza nella gloria. ®
EPISTOLA
Lettera di san Paolo apostolo ai Romani 13, 9b-14

Fratelli, qualsiasi altro comandamento si ricapitola in questa parola: «Amerai il tuo prossimo come te stesso». La carità non fa alcun male al prossimo: pienezza della Legge infatti è la carità.

E questo voi farete, consapevoli del momento: è ormai tempo di svegliarvi dal sonno, perché adesso la nostra salvezza è più vicina di quando diventammo credenti. La notte è avanzata, il giorno è vicino. Perciò gettiamo via le opere delle tenebre e indossiamo le armi della luce. Comportiamoci onestamente, come in pieno giorno: non in mezzo a orge e ubriachezze, non fra lussurie e impurità, non in litigi e gelosie. Rivestitevi invece del Signore Gesù Cristo e non lasciatevi prendere dai desideri della carne.
VANGELO
Lettura del Vangelo secondo Matteo 12, 1-8

In quel tempo. Il Signore Gesù passò, in giorno di sabato, fra campi di grano e i suoi discepoli ebbero fame e cominciarono a cogliere delle spighe e a mangiarle. Vedendo ciò, i farisei gli dissero: «Ecco, i tuoi discepoli stanno facendo quello che non è lecito fare di sabato». Ma egli rispose loro: «Non avete letto quello che fece Davide, quando lui e i suoi compagni ebbero fame? Egli entrò nella casa di Dio e mangiarono i pani dell’offerta, che né a lui né ai suoi compagni era lecito mangiare, ma ai soli sacerdoti. O non avete letto nella Legge che nei giorni di sabato i sacerdoti nel tempio vìolano il sabato e tuttavia sono senza colpa? Ora io vi dico che qui vi è uno più grande del tempio. Se aveste compreso che cosa significhi: “Misericordia io voglio e non sacrifici”, non avreste condannato persone senza colpa. Perché il Figlio dell’uomo è signore del sabato».

 

Misericordia e non sacrificio: ecco la rivoluzione del nostro Dio, quello che Gesù è venuto a mostrarci con il suo volto, le sue mani, le sue parole; è lo stesso che ha chiamato dall’inizio dei tempi l’uomo e la donna alla vita, lo stesso che ha creato il mondo e ha dato nuova speranza all’uomo di tutti i tempi rimamendo federe all’alleanza, alla parola data e mai revocata. Quale realtà di Dio è presente nella mia vita? Cosa suscita in me sapere e riscoprire questo vero volto del Padre? Cambia la mia vita di fronte a questa rivoluzione?

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