La Parola che conta: Venerdì 22 aprile 2016, IV di Pasqua

LETTURA
At 13, 44-52

Ad Antiòchia in Pisìdia: Paolo e Bàrnaba si rivolgono ai pagani.

Lettura degli Atti degli Apostoli.

Il sabato seguente quasi tutta la città si radunò per ascoltare la parola del Signore. 45Quando videro quella moltitudine, i Giudei furono ricolmi di gelosia e con parole ingiuriose contrastavano le affermazioni di Paolo. 46Allora Paolo e Bàrnaba con franchezza dichiararono: «Era necessario che fosse proclamata prima di tutto a voi la parola di Dio, ma poiché la respingete e non vi giudicate degni della vita eterna, ecco: noi ci rivolgiamo ai pagani. 47Così infatti ci ha ordinato il Signore: Io ti ho posto per essere luce delle genti,
perché tu porti la salvezza sino all’estremità della terra».
48Nell’udire ciò, i pagani si rallegravano e glorificavano la parola del Signore, e tutti quelli che erano destinati alla vita eterna credettero. 49La parola del Signore si diffondeva per tutta la regione. 50Ma i Giudei sobillarono le pie donne della nobiltà e i notabili della città e suscitarono una persecuzione contro Paolo e Bàrnaba e li cacciarono dal loro territorio. 51Allora essi, scossa contro di loro la polvere dei piedi, andarono a Icònio. 52I discepoli erano pieni di gioia e di Spirito Santo.

Parola di Dio.

SALMO RESPONSORIALE
Sal 41 (42) / 42 (43)

Ha sete di te, Signore, l’anima mia.

oppure:

Alleluia, alleluia, alleluia.

41,2Come la cerva anela ai corsi d’acqua,

così l’anima mia anela a te, o Dio.

3L’anima mia ha sete di Dio, del Dio vivente:

quando verrò e vedrò il volto di Dio? R.
42,3Manda la tua luce e la tua verità:

siano esse a guidarmi,

mi conducano alla tua santa montagna,

alla tua dimora. R.
4Verrò all’altare di Dio,

a Dio, mia gioiosa esultanza.

A te canterò sulla cetra,

Dio, Dio mio. R.

 

CANTO AL VANGELO
Cfr Lc 8, 15

Alleluia.

Beati coloro che custodiscono la parola di Dio

in cuore integro e buono

e producono frutto con perseveranza.

Alleluia.

VANGELO
Gv 7, 25-31

Lettura del Vangelo secondo Giovanni.

In quel tempo. 25Alcuni abitanti di Gerusalemme dicevano: «Non è costui quello che cercano di uccidere? 26Ecco, egli parla liberamente, eppure non gli dicono nulla. I capi hanno forse riconosciuto davvero che egli è il Cristo? 27Ma costui sappiamo di dov’è; il Cristo invece, quando verrà, nessuno saprà di dove sia». 28Gesù allora, mentre insegnava nel tempio, esclamò: «Certo, voi mi conoscete e sapete di dove sono. Eppure non sono venuto da me stesso, ma chi mi ha mandato è veritiero, e voi non lo conoscete. 29Io lo conosco, perché vengo da lui ed egli mi ha mandato».
30Cercavano allora di arrestarlo, ma nessuno riuscì a mettere le mani su di lui, perché non era ancora giunta la sua ora. 31Molti della folla invece credettero in lui, e dicevano: «Il Cristo, quando verrà, compirà forse segni più grandi di quelli che ha fatto costui?».

Parola del Signore.

 

Il Vangelo si diffonde grazie anche all’opposizione dei Giudei: Barnaba e Paolo, certamente ispirati, aprono la novità del Vangelo e del credo in Gesù Messia anche ai pagani i quali si rallegrano di questo messaggio e gioiscono per poter partecipare ad una fede che salva la loro vita. Il frutto più bello dell’accoglienza del Vangelo è questa gioia senza misura e senza riserve, frutto di un cuore disponibile e di un ascolto docile.

La testimonianza di vita di Gesù crea divisione: c’è chi è incredulo davanti alle sue opere e chi, invece, si lascia mettere in discussione e inizia a riconoscerlo come possibile Messia inviato di Dio. La strada comunque rimane lunga e deve incrociare quella “sua ora” che comprende tradimento, croce, passione e risurrezione: i segni più grandi sono i più difficili da riconoscere ed accettare.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *


Questo sito utilizza Akismet per ridurre lo spam. Scopri come vengono elaborati i dati derivati dai commenti.