La Parola che conta: Mercoledì dell’ultima settimana dopo l’Epifania (22 febbraio)

Lettura del Vangelo secondo Marco 12, 38-44

In quel tempo. Il Signore Gesù diceva ai suoi discepoli nel suo insegnamento: «Guardatevi dagli scribi, che amano passeggiare in lunghe vesti, ricevere saluti nelle piazze, avere i primi seggi nelle sinagoghe e i primi posti nei banchetti. Divorano le case delle vedove e pregano a lungo per farsi vedere. Essi riceveranno una condanna più severa».
Seduto di fronte al tesoro, osservava come la folla vi gettava monete. Tanti ricchi ne gettavano molte. Ma, venuta una vedova povera, vi gettò due monetine, che fanno un soldo. Allora, chiamati a sé i suoi discepoli, disse loro: «In verità io vi dico: questa vedova, così povera, ha gettato nel tesoro più di tutti gli altri. Tutti infatti hanno gettato parte del loro superfluo. Lei invece, nella sua miseria, vi ha gettato tutto quello che aveva, tutto quanto aveva per vivere».

 

Da chi guardarsi e a chi guardare: il nostro sguardo è sempre attirato da qualcosa e da qualcuno che ci colpisce; ma occorre indagare quale desiderio sta dietro questa ricerca: ammirazione, elogio, punto di riferimento… tutto questo può essere positivo.

Gesù ci da un chiaro criterio per discernere quale sguardo avere sulla realtà che ci circonda: allontanare l’apparenza e scrutare la sostanza, guardare ed amare chi davvero dona tutto, non il superfluo.

Cosa vuol dire per me oggi donare tutto? Chi nella mia vita mi da l’esempio di una donazione totale, esprimendo così una fiducia senza condizioni nella Provvidenza di Dio?

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